Archivi categoria: Alpinismo

«È nel ricordo il più bel rifugio»

Domenica 12 settembre 2021: mentre risalgo da solo il vallone dell’Urina sono emozionato come un padre al primo figlio. Ho seguito quasi tutte le fasi precedenti alla realizzazione – l’incontro con le ragazze dell’Associazione Salvasera, promotrice della sua costruzione, il confronto con Robi Boulard, guida alpina e gestore del rifugio Jervis, sull’utilità di un bivacco nella zona dei Torrioni del Palavas, l’appuntamento con il sindaco di Bobbio Pellice, il progetto realizzato dallo studio Carrara Kim architetti, le varie serate di presentazione e raccolta fondi (in val Varaita, a Torino e a Torre Pellice, una delle quali nella nostra sede del Cai Uget Val Pellice, con tanto di modellino in legno, e perfino ad Abries dagli amici francesi in occasione del concerto dei Fiati del Boucie), i vari sopralluoghi per trovare il posto adatto, l’ultimo dei quali con i fratelli Giuseppe ed Enrico Boerio, artigiani del legno di Sampeyre al loro quarto bivacco, il 27 giugno 2021. Oggi finalmente vedrò il risultato di tutto l’impegno profuso profuso da molti a vario titolo. Mentre salgo la ripida traccia che si diparte dal Fountanoun le domande sono molte: piacerà? Sarà funzionale? Servirà? Lo useranno? Più i francesi o più gli italiani?

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Sulle tracce del Fortissimo

Una serata per ricordare Giusto Gervasutti a 75 anni dalla scomparsa
di Carlo Crovella

Quest’anno ricorre l’anniversario dei 75 anni dalla scomparsa del grande alpinista Giusto Gervasutti, noto come Il Fortissimo.

Pur essendo originario di Cervignano del Friuli (dove è tuttora molto amato dagli appassionati di montagna), Gervasutti si trasferì a Torino nel 1931 a 22 anni, richiamato dall’amore per le grandi montagne occidentali.

Per noi torinesi è un mito. Un “nostro mito”. Già Massimo Mila nel necrologio pubblicato su L’Unità poco dopo la scomparsa di Giusto, lo chiamò il ”nostro” Gervasutti, a dimostrazione che la permanenza torinese lo aveva fatto diventare uno di noi a tutti gli effetto.

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C’ERA UNA VOLTA IL GAM (GRUPPO ALTA MONTAGNA)

Mi piace cominciare questa storia come iniziavano, un tempo, le fiabe che si raccontavano ai bambini.
… C’era una volta a Torino il GAM, glorioso Gruppo della Sezione UGET del Club Alpino Italiano. Era stato fondato nel 1946 e si spense nel 1981. Ricorrono perciò nel 2021 i quaranta anni dalla sua scomparsa …

CONNOTAZIONE SOCIALE DELL’ALPINISMO TORINESE PRIMA E DOPO LA GUERRA – LA NASCITA DEL G.A.M. 1946

L’alpinismo torinese di punta dell’anteguerra ha una collocazione medio borghese, i suoi esponenti principali sono: avvocati, ingegneri, professionisti, artisti, studiosi. La così detta “classe operaia” è quasi assente. Nell’immediato dopoguerra tale collocazione appare invertita, i giovani che dopo la morte di Gervasutti, rilanciano l’alpinismo torinese sono in prevalenza operai e hanno vissuto, da adolescenti, il dramma della guerra. Le loro disponibilità economiche sono scarse ed essi raggiungono le grandi montagne a prezzo di pesanti sacrifici.
Con l’obiettivo di unire e sostenere questi nuovi protagonisti nel 1946 nasce il GAM (Gruppo Alta Montagna) che, non a caso, trova origine nella sezione UGET che, tra le due sezioni torinesi, è quella dalla fisionomia più proletaria. Il GAM si propone di raccogliere gli scalatori con attività alpinistica rilevante al fine di promuovere la formazione di cordate in grado di affrontare le più difficili scalate dell’attualità. Continua la lettura di C’ERA UNA VOLTA IL GAM (GRUPPO ALTA MONTAGNA)

È in edicola da settembre MERIDIANI MONTAGNE “Latemar, Lagorai, Valle di Fiemme e Cembra”

Meridiani Montagne è la rivista di montagna e di cultura alpina più diffusa e amata in Italia. Ogni monografia accompagna con passione alla scoperta delle più belle cime dell’arco alpino, un territorio che custodisce molteplici identità culturali, ambientali, naturalistiche ed etnografiche, tradizioni e storie senza tempo. Ogni numero di Meridiani Montagne presenta in modo esaustivo la meta senza tralasciarne il percorso storico e antropologico e affrontando tutti i modi di viverla: l’alpinismo, l’escursionismo, le passeggiate, la cucina, i libri.

“Latemar, Lagorai, Valle di Fiemme e Cembra”
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Buon compleanno Dino!

Venerdì prossimo, 27 agosto 2021, il nostro Corradino Rabbi spegnerà la sua novantunesima candelina.
Per noi ugetini Dino è un’istituzione sia per la sua immensa carriera alpinistica ma soprattutto per il fattivo impegno profuso in tantissimi anni per la nostra Sezione.
Per l’occasione vogliamo riproporre una delle sue tantissime imprese: ecco quindi il suo articolo  che racconta la prima ripetizione italiana del Pilone “Gervasutti” (Pilone Nord del Frêney) nel 1976.

Augurissimi Dino!

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“Basta con le staffe!!”: il Grand Capucin di Gian Piero Motti e Dino Rabbi

In attesa di sentircelo raccontare dall’amico Corradino Rabbi sabato prossimo 17 luglio dalle ore 10,30 al rifugio Montebianco ecco da GognaBlog dell’amico Alessandro Gogna un bellissimo articolo scritto e pubblicato da un giovanissimo Gian Piero Motti dopo una ripetizione della via Bonatti-Ghigo al Grand Capucin.

Della grande produzione di scritti di Gian Piero Motti pubblichiamo per ultimo quello che probabilmente è stato il primo articolo da lui pubblicato, il racconto di una salita primaverile alla parete est del Grand Capucin con l’amico Dino Rabbi.

Capucin (GPM 083) di Gian Piero Motti
(pubblicato su Bollettino della GEAT n. 3-4 del 1967)

«Basta con le staffe!», brontola Dino sbucando da un ennesimo strapiombo; da ore sotto di noi non vediamo che il bianco del ghiacciaio e la fatica comincia a farsi sentire.

Siamo agli ultimi tiri di corda sulla parete est del Grand Capucin. Da circa nove ore non facciamo altro che agganciare e sganciare staffe, non facciamo altro che passare da un chiodo all’altro con arrampicata dura, faticosa e monotona. Il sole da un po’ ci ha lasciati, siamo alla fine di aprile e fa ancora decisamente freddo. Oltre tutto il tempo sta cambiando, il Bianco infatti si va incappucciando di neri nuvoloni per nulla simpatici. Comincia a nevicare. Continua la lettura di “Basta con le staffe!!”: il Grand Capucin di Gian Piero Motti e Dino Rabbi

1951 – 2021: i settant’anni della Bonatti-Ghigo al Grand Capucin

Sabato 17 luglio 2021 alle ore 10.30 siete Tutti  invitati al nostro Rifugio Monte Bianco in Val Veny per ricordare la grandissima impresa di Walter Bonatti e Luciano Ghigo alla parete est del Grand Capucin a settant’anni dalla sua realizzazione (23 luglio 1951).
Vogliamo soprattutto ricordare il nostro socio Luciano Ghigo, già consigliere della sezione e presidente del Gruppo Alta Montagna che ha legato il suo nome a questa difficile via. Continua la lettura di 1951 – 2021: i settant’anni della Bonatti-Ghigo al Grand Capucin

È in edicola MERIDIANI MONTAGNE “Monte Rosa Alagna e Macugnaga”

Meridiani Montagne è la rivista di montagna e di cultura alpina più diffusa e amata in Italia. Ogni monografia accompagna con passione alla scoperta delle più belle cime dell’arco alpino, un territorio che custodisce molteplici identità culturali, ambientali, naturalistiche ed etnografiche, tradizioni e storie senza tempo. Ogni numero di Meridiani Montagne presenta in modo esaustivo la meta senza tralasciarne il percorso storico e antropologico e affrontando tutti i modi di viverla: l’alpinismo, l’escursionismo, le passeggiate, la cucina, i libri.

“Monte Rosa Alagna e Macugnaga”
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