In questo momento difficile per la situazione emergenziale ecco un bel contributo dell’amico Carlo Crovella con le sue riflessioni circa il modo “maturo” di andare in montagna.
Sono sempre stato affascinato dai predatori. Predatori di terra, di mare e di cielo, di ogni dimensione e voracità. Leoni, tigri, falchi, aquile, orche e squali.
Gli squali suscitano in me una particolare attenzione, una specie di attrazione-repulsione. Incutono paura, a me come a tutti, perché sono delle veri killer naturali: macchine che l’evoluzione ha perfezionato per la caccia spietata.
Non tutti gli squali sono uguali, certo. L’immaginazione corre subito ai grandi squali bianchi, quelli che, per esempio al largo della punta meridionale dell’Africa, saltano fuori dall’acqua tanta è la propulsione e la forza che usano per catturare otarie e pinguini.