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Franco Perlotto: Le campane di Sant’Andrea

Anche l’amico Franco Perlotto,  alpinista scrittore e tanto di più, ci regala alcuni racconti per trascorrere piacevolmente questi momenti in cui #IoRestoaCasa  … Ecco qui il primo, buona lettura!

Franco Perlotto

Il sole picchiava a perpendicolo sulle teste ricurve degli uomini, ricoperte dai cappelli di paglia, come in ognuna delle estati degli ultimi dieci anni. Sui campi in pendenza a luglio di solito c’era poco da fare. Passato il raccolto del grano, non restava che attendere la vendemmia che lassù era comunque tardiva. Il sole era così forte in quei giorni che gli uomini furono costretti ad uscire fino al pozzo vecchio, che sprofondava per trenta metri in mezzo agli arbusti di sorgo, rinsecchiti dalla canicola. Le crepe nella terra disegnavano fulmini tra nubi marroni di un temporale che tutti attendevano come un dono del cielo. Ma in quell’estate nulla fece supporre che si volesse assopire l’angoscia dell’esasperante lentezza dell’erba che ormai non poteva più crescere. Il sudore scivolava lento dentro ai solchi scavati sui volti tesi dei montanari, oppressi dallo sforzo di caricare in schiena i tubi dell’acqua, attraverso l’arso dei campi, su fino agli orti, dove perfino le zucche avevano tentato di appassire.

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Carlo Crovella: Piccole donne crescono

La stesura originale di questo racconto risale alla metà degli anni Novanta, anche se è confluito nel libro “La Mangiatrice di uomini” del 2011. In questo testo Crovella affronta il tema della crescita femminile in montagna: la realtà ha compiuto passi da gigante e, sui monti, oggi non c’è quasi più differenza di genere. Ma chi ha attraversato i decenni dai Settanta in poi riconoscerà gli stati d’animo e le situazioni descritte, con la peculiarità che si tratta di uno dei rari testi di narrativa riferiti a discese di sci ripido.

Piccole donne crescono (racconto tratto dal volume La Mangiatrice di uomini, Vivalda Editore, Torino 2011)

Quando il sole lo lambì di striscio, Lolus (come lo chiamavano gli amici, da Carolus) era già salito oltre la metà del canale innevato. Il freddo era ancora pungente, come capita in certe giornate di giugno, più invernali che estive. Continua la lettura di Carlo Crovella: Piccole donne crescono

MERIDIANI MONTAGNE: FERRATE IN DOLOMITI

Meridiani Montagne è certamente la rivista di montagna più diffusa e amata. Grazie ad ogni monografia si possono scoprire le più belle cime dell’arco alpino e non solo, territori che custodiscono molteplici identità culturali, ambientali, naturalistiche ed etnografiche, tradizioni e storie senza tempo. Ogni numero di Meridiani Montagne presenta in modo esaustivo la meta senza dimenticare il percorso storico e antropologico e affrontando tutti i modi di viverla: l’alpinismo, l’escursionismo, le passeggiate, la cucina, i libri.
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Il BiblioteCarlo gentile

… Poteva essere un semplice trasloco di libri, un sabato qualsiasi, per dare una mano all’amico Emilio che sta organizzando i lavori di ripulitura e decorazione della Biblioteca CAI-Uget alla Tesoriera per la futura nuova sistemazione. Sarà che la giornata di anticipata Primavera inondava di luce le stanze e il Parco, già animato di primo mattino, infondeva una sensazione di benessere sbirciando dalle finestre del primo piano, fatto sta che lo spirito era allegro e le energie positive. Mentre ci consultavamo per ottimizzare il tempo-lavoro ho percepito il “genius-loci” l’anima del luogo in una persona che fino ad allora avevo solo sentito nominare : è comparso con il suo mazzo di chiavi e ha iniziato ad aprire gli armadi il cui contenuto mi è subito apparso nel suo valore e nella sua bellezza. Volumi rilegati alla perfezione catalogati con ordine ed evidente competenza sembravano voler sussurrare e raccontare storie, riportare alla memoria ricordi, persone, date, eventi …

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Attilio Eusebio: Terre di confine

Attilio Eusebio, già presidente della Sezione tra il 2007 ed il 2009, avrebbe dovuto presentare il suo libro, fresco di stampa, “Terre di Confine” nel nostro salone lo scorso 16 marzo. Purtroppo l’emergenza corona virus non ce l’ha permesso.
Sono oltre 130 pagine di avventure speleologiche e speleosubacquee raccontate dal protagonista: quarant’anni di attività raccolte in un volumetto corredato da immagini e ricordi dei vari protagonisti. 
“Ho selezionato una ventina di episodi della mia vita speleologica e speleosubacquea” – dichiara l’autore – “Alcuni hanno fatto parte della storia della speleologia, altri forse meno, ma tutti sono stati, almeno per il mio vissuto, formativi e comunque passi importanti nella mia evoluzione. Ho cercato di tracciare e di caratterizzare in queste pagine oltre quarant’anni di attività.
Momenti di esplorazione chiaramente documentati ma anche di riflessione interiore. Chi ha compiuto queste avventure aveva venti anni e ora ne ha sessanta, ma le motivazioni che lo hanno spinto per oltre quaranta anni a cercare sempre qualcosa di nuovo, a esplorare dentro e fuori di sé sono le stesse: un esasperato, egoistico e trascendente bisogno di cercare qualcosa di nuovo. Naturalmente nel tempo tutto si è evoluto; all’esuberanza giovanile si è sostituita una ricerca più matura, più intima e consapevole. Ma lo spirito non è cambiato”
Qui vogliamo presentarvi uno di questi episodi … buona lettura!

Hagengebirge

Why do we travel to remote locations? To prove our adventurous spirit or to tell stories about incredible things?
We do it to be alone amongst friends and to find ourselves in a land without man.
The Wildest Dream: The Biography of George Mallory (2001)

 Siamo nel 1985, nel gioco della speleologia i litigi tra gruppi speleo sono all’ordine del giorno: possono essere divertenti, stimolanti, utili o distruttivi, dipende anche dai vari personaggi. C’è chi li prende sul serio e chi li fa diventare una questione di onore, chi ci ride sopra. Continua la lettura di Attilio Eusebio: Terre di confine