In questo racconto, che si sviluppa con maestria senza uscire dalle stanze di un Commissariato torinese, Carlo Crovella si interroga sull’arrampicata dei nostri giorni. Alla fine il vero “giallo” resta ai lettori: l’arrampicata del terzo millennio, prestazionale e scientifica, non ha finito per uccidere se stessa?
(pubblicato su altrispazi.it il 28 febbraio 2020)
«Ma è pazzesco!» il Commissario Ferrero si alza di scatto.
Le luci del giorno entrano con forza abbagliante dalle ampie finestre che si affacciano su una Torino brulicante di traffico. Ma, nell’ufficio, tira aria di burrasca.
Il Commissario guarda l’ispettore Piscitiello: «L’hai mai sentita tu una cosa del genere? In trent’anni di carriera, io mai!»