LA CAPPELLA DEL THABOR, FINALMENTE SI PARTE!

Il 17 ottobre 2021, una squadra composta da tre architetti francesi è venuta a visitare la cappella Notre-Dame dei Sette Dolori del Monte Thabor per analizzare i problemi strutturali.

È necessario ricordare che questa antica cappella è sempre stata l’oggetto di culto con un pellegrinaggio molto popolare il 16 luglio e un altro il 24 agosto, molto seguito dalla popolazione di Melezet, Les Arnauds, e Bardonecchia (ma anche dai villaggi circostanti) da almeno il XVI secolo.

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Sentiero Italia CAI … buon cammino!

Venerdì 22 ottobre 2021 nella suggestiva cornice della Sala degli Stemmi del Centro Incontri al “Monte dei Cappuccini” – Museo Nazionale della Montagna, si è tenuta la presentazione del Sentiero Italia CAI un unico sentiero che collega tutte le 20 regioni italiane. Parte da Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, e, dopo aver attraversato le isole e l’intero crinale appenninico, percorre le Alpi da ovest a est fino ad approdare a Trieste, dove si conclude. Il tutto con ben 7600 km e 510 tappe. Una vera e propria infrastruttura per lo sviluppo sostenibile delle aree montane del paese.

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L’INFORTUNIO AL GINOCCHIO IN MONTAGNA

Sarà capitato anche a voi di sentire raccontare di infortuni banali le cui conseguenze si sono protratte a lungo nel tempo o, viceversa, di ruzzoloni raccontati come spettacolari che si sono risolti con molti meno danni: è solo sfortuna nel primo caso? È solo fortuna nel secondo?
La medicina non è la scienza della fortuna: essa esamina i traumi del ginocchio avvenuti in montagna durante la pratica delle nostre attività dal punto di vista razionale per fare in modo che prevenire, trattare e riabilitare abbiano il rispettivo massimo risultato possibile.
Lo scopriremo con due medici diversamente esperti di questo particolare aspetto della montagna. Continua la lettura di L’INFORTUNIO AL GINOCCHIO IN MONTAGNA

ALMENO SU UNA CIMA, NO

Riceviamo dall’amico Enrico Camanni …
“Vi invito tutti a sottoscrivere l’iniziativa che stiamo portando avanti per i 100 anni del Parco nazionale Gran Paradiso. Si tratta di un’idea rivoluzionaria per il nostro tempo avido di performance e povero di spirito. Niente di costrittivo, sia chiaro. La “Montagna Sacra” non sarà un luogo di divieti, perché un progetto culturale non può basarsi sull’imposizione. Il progetto non prevede alcuna interdizione formale, nessun divieto d’accesso, nessuna sanzione pecuniaria per chi non vorrà “astenersi”. Molto più semplicemente, l’impegno a non salire in cima è una scelta suggerita e argomentata, al fine che venga rispettata dall’intera comunità. Siamo assolutamente rispettosi della libertà altrui, ma faremo ogni sforzo perché la nostra visione venga compresa e condivisa dai più, non come atto di forza ma, al contrario, come gesto di liberazione.”
Per leggere e sottoscrivere: www.sherpa-gate.com/la-montagna-sacra/

C’ERA UNA VOLTA IL GAM (GRUPPO ALTA MONTAGNA)

Mi piace cominciare questa storia come iniziavano, un tempo, le fiabe che si raccontavano ai bambini.
… C’era una volta a Torino il GAM, glorioso Gruppo della Sezione UGET del Club Alpino Italiano. Era stato fondato nel 1946 e si spense nel 1981. Ricorrono perciò nel 2021 i quaranta anni dalla sua scomparsa …

CONNOTAZIONE SOCIALE DELL’ALPINISMO TORINESE PRIMA E DOPO LA GUERRA – LA NASCITA DEL G.A.M. 1946

L’alpinismo torinese di punta dell’anteguerra ha una collocazione medio borghese, i suoi esponenti principali sono: avvocati, ingegneri, professionisti, artisti, studiosi. La così detta “classe operaia” è quasi assente. Nell’immediato dopoguerra tale collocazione appare invertita, i giovani che dopo la morte di Gervasutti, rilanciano l’alpinismo torinese sono in prevalenza operai e hanno vissuto, da adolescenti, il dramma della guerra. Le loro disponibilità economiche sono scarse ed essi raggiungono le grandi montagne a prezzo di pesanti sacrifici.
Con l’obiettivo di unire e sostenere questi nuovi protagonisti nel 1946 nasce il GAM (Gruppo Alta Montagna) che, non a caso, trova origine nella sezione UGET che, tra le due sezioni torinesi, è quella dalla fisionomia più proletaria. Il GAM si propone di raccogliere gli scalatori con attività alpinistica rilevante al fine di promuovere la formazione di cordate in grado di affrontare le più difficili scalate dell’attualità. Continua la lettura di C’ERA UNA VOLTA IL GAM (GRUPPO ALTA MONTAGNA)