Il 17 ottobre 2021, una squadra composta da tre architetti francesi è venuta a visitare la cappella Notre-Dame dei Sette Dolori del Monte Thabor per analizzare i problemi strutturali.
È necessario ricordare che questa antica cappella è sempre stata l’oggetto di culto con un pellegrinaggio molto popolare il 16 luglio e un altro il 24 agosto, molto seguito dalla popolazione di Melezet, Les Arnauds, e Bardonecchia (ma anche dai villaggi circostanti) da almeno il XVI secolo.
Un po’ di storia:
A seguito del trattato di Parigi del 1947, la cappella si trova oggi nel territorio francese ma nonostante numerose segnalazioni presso diversi organismi statali, la sua proprietà è rimasta incerta.
Negli ultimi anni, gli amici del patrimonio sia francesi che italiani continuano a segnalare i problemi strutturali alle autorità (comuni, prefettura, affari culturali, ministero…) per richiamare l’attenzione sui lavori urgenti da avviare perché nonostante il pericolo, la Cappella continua ad essere molto visitata e utilizzata dagli escursionisti di Valmeinier, Modane Charmaix, Névache e ovviamente Bardonecchia perché offre rifugio e protezione.
Le pareti minacciano di crollare e un collasso interno continua a svilupparsi; la cappella è stata restaurata più volte nel secolo scorso e ora richiede nuovi investimenti per garantirne il consolidamento.
A dicembre 2020, grazie all’intervento della signora Chrétien, sindaco di Névache, i vari attori del territorio transfrontaliero sono finalmente riusciti ad incontrarsi in videoconferenza e hanno finalmente attribuito la sua proprietà al Comune di Bardonecchia. “Les jeux sont faits”, non restava che lanciare una gara d’appalto per nominare lo studio d’architetti che sarebbe stato ritenuto il più competente.
A inizio settembre 2021, il Comune di Bardonecchia finanzia lo studio del progetto Atelier Multiple domiciliato a Grenoble responsabile del dossier. Per la più grande gioia di tutti, la cappella sembra salvata dopo diversi anni di approcci e attesa infruttuosi.
Tre aziende devono studiare questo progetto: il responsabile dell’Atelier Multiple, uno studio di architettura specializzato in restauro del patrimonio, una ditta specializzata in studi sul permafrost e un laboratorio che si occupa esclusivamente della geologia.
Settembre a volte riserva sorprese: più volte questi tre collaboratori hanno stabilito una data per il trasporto in elicotteri ma un meteo capriccioso li ha costretti a rinunciare. Avendo compreso la posta in gioco, lasciare passare un altro inverno, vorrebbe dire perdere un anno, il signor Lempereur responsabile del progetto non ha esitato e ha deciso di istituire un primo studio a piedi per sabato 18 Settembre.
Alle 6:00 del mattino, accompagnati da una guida locale hanno iniziato il cammino dalla Valle Stretta e dopo tre ore hanno raggiunto la cima.
Lo spettacolo è più che grandioso, un fantastico cielo azzurro, seguito poi da alcuni passaggi nuvolosi minacciosi dal lato Piemontese quindi sul lato Savoia!
Ai piedi della cappella la terra gialla e sabbiosa è già allarmante perché il territorio sembra slavato dalle piogge torrenziali. Gli architetti sono davvero stupiti di scoprire questo monumento in un paesaggio lunare, che supera ogni aspettativa ma sono anche molto preoccupato. Si comincia a lavorare approfittando del bel tempo per fotografare, poi sondare la roccia, prendere le misurazioni, disegnare e immaginare il nuovo vestito per la Madonna del Monte Thabor, se lo merita…
Secondo gli architetti, i restauri passati hanno permesso di rallentare il processo drammatico dovuto in parte ai cambiamenti climatici e tali lavori di restauro passati sembra abbiano dovuto adattarsi alle deformazioni subite dall’edificio. Si mettono al capezzale del paziente e cercano nel rispetto di salvarlo, citando alcuni autori di riferimento come Viollet-Le-Duc, John Ruskin “Le 7 lampade dell’architettura” e Camillo Boito «Conservare o restaurare».
Il restauro di un monumento storico richiede una comprensione sia della storia, dell’architettura che del suo uso. Le soluzioni sono organizzate, si discute, si propone, ma pare che la roccia abbia un problema strutturale. Una possibilità consisterebbe nel mettere dei perni per evitare l’effetto mille sfoglie.
Gli architetti sono nella fase di studio e stanno preparando un grande progetto, faranno il loro massimo per salvarla, per offrire l’idea migliore…
Sabato sera, dopo la discesa, quando alle ore 18.00 siamo rientrati, la neve aveva già coperto le vette più alte. Mercoledì 22 settembre un team di specialisti geologi e del permafrost si è nuovamente recato fino ai 3178 m di altitudine per completare lo studio con un materiale pesante che richiede il trasporto indispensabile con l’elicottero.
Si può supportare il progetto di salvaguardare della Cappella del Thabor, facendo una donazione sul sito web Amis du Patrimoine de Névache. Ci affidiamo a tutti gli appassionati: il vostro aiuto è essenziale per salvarla!
Agnès Dijaux
https://www.helloasso.com/associations/amis-du-patrimoine-religieux-de-nevache/formulaires/2
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*** Chiusura cappella ***