Tutti gli articoli di Elena

È in edicola MERIDIANI MONTAGNE “Sas Dla Crusc e Val Badia”

Meridiani Montagne è la rivista di montagna e di cultura alpina più diffusa e amata in Italia. Ogni monografia accompagna con passione alla scoperta delle più belle cime dell’arco alpino, un territorio che custodisce molteplici identità culturali, ambientali, naturalistiche ed etnografiche, tradizioni e storie senza tempo. Ogni numero di Meridiani Montagne presenta in modo esaustivo la meta senza tralasciarne il percorso storico e antropologico e affrontando tutti i modi di viverla: l’alpinismo, l’escursionismo, le passeggiate, la cucina, i libri.

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Dolomieu, geologo esploratore

Dal GognaBlog dell’amico Alessandro un bell’articolo di Carlo Crovella

Quelle montagne dalle caratteristiche molto particolari, incardinate fra Trentino, Veneto ed Alto Adige, si sono conquistate, nel tempo, diversi appellativi: Monti Pallidi, Giardino di Rose, “paracarri” (durante la polemica fra occidentalisti e orientalisti).

Il loro nome ufficiale è Dolomiti, in onore del geologo francese che identificò per primo la roccia che le compone.

Dolomieu è un classico figlio dell’Illuminismo, l’età del lumi, e si inserisce nella folta schiera di esploratori mossi da obiettivi scientifici. Questa schiera comprende nomi altisonanti come Horace-Bénédict De Saussure, Charles Darwin, Alexander von Humbold e mille altri. Si tratta di personaggi che, per il desiderio di soddisfare la loro curiosità scientifica, hanno contribuito all’esplorazione dei territori, non solo in montagna.

Dolomieu non è famoso per aver realizzato eclatanti ascensioni nelle Dolomiti, ma la sua vita avventurosa è interessante a prescindere dai monti Pallidi.

Jean Guibal, conservatore presso il Musée Dauphinois di Grenoble, con una copia dell’unico ritratto di Dolomieu, dipinto da Angelica Kauffmann nel 1789 quando il geologo francese era trentanovenne.

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Lo Zaino

Riceviamo da Fulvio Scotto, neo presidente CAAI Occidentale 

Cari amici,

In questi giorni di tempo incerto e di situazione generale ancor peggio per le nostre uscite verso le montagne, può far piacere avere qualcosa da sfogliare che un po’ di montagna ce la porti in casa…

Sperando di far cosa gradita vi inoltro il link di questa interessante e ricca pubblicazione che sicuramente molti di voi già conoscono

Scarica QUI Lo Zaino n. 14

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IL “GIALLO” DELLA BICICLETTA SUL MONVISO

Cosa ci fa un telaio di bicicletta sotto la vetta del Monviso, a 3500 metri? Chi ce l’ha portata? E, soprattutto, tra le varie versioni dell’accaduto, qual’è quella vera?

Un telaio di bicicletta di color arancione, arrugginito, senza ruote né manubrio, a quasi 3500 metri di altitudine, non è propriamente un ritrovamento normale, anche per chi pratica alpinismo ed è abituato a veder le cose da un “alto” punto di vista.

Sta di fatto che il telaio in questione si trova da molti anni tra le rocce della cresta est, sotto la vetta del Monviso (3841 mt.), in un punto che non è percorso da un vero e proprio sentiero e per questo fuori dalla vista di molti che salgono da lì.

La sua presenza, tuttavia, è cosa nota e risaputa e quando Giovanni Giustetto da Villafranca Piemonte, classe 1980, alpinista per passione, ci si è imbattuto quest’estate in occasione della sua ultima ascensione al “gigante di pietra”, ha pensato che sarebbe stato interessante saperne di più e ne ha parlato con alcuni funzionari del Parco del Monviso, con cui da tempo collabora fornendo foto e spunti interessanti.

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