La montagna di corsa: solo un’inutile fatica?

Per la rassegna
I giovedì della libreria

Libera escursione tra le pagine dei libri “MARCIA ALPINA” e “TRA I GIGANTI DEL TOR DES GEANTS”.

Gli autori sono, rispettivamente, Carlo Degiovanni e Luca Dalmasso e l’editore è Paolo Fusta. Due libri che raccontano l’antico ed il nuovo testamento dello sport che penetra i boschi e scala le montagne.

Correre la montagna ha, da sempre, rappresentato un gesto sospeso a metà tra l’ascetismo filosofico e lo sport. Qualcuno ha anche indagato, dal punto di vista psicoanalitico, sulla necessità dell’umano di dovere salire sempre più in “su” per ricercare il “sé”.

Altri ritengono che la montagna vada vissuta lentamente per avere la possibilità di goderne appieno il panorama, la natura e l’ambiente circostante. Un modo indubbiamente corretto che è sovente praticato anche dagli amanti della Corsa in Montagna. Quello che lascia perplessi è la considerazione che debba essere l’unico modo praticabile tacciando i profanatori della camminata lenta di eresia.

L’ evoluzione della partecipazione quantitativa a questa disciplina ha fatto riemergere latenti confronti e finanche polemiche sul modo migliore ed esclusivo di vivere l’ambiente montano. Partendo dalle proprie convinzioni ognuno ritiene che il proprio “modo” sia quello giusto disquisendo, non sempre a proposito, con opinioni diverse.

Questione complessa che diventa facile se ognuno di noi pratica non la tolleranza ma il rispetto per l’amore della montagna che evidentemente è poligamo!

Appuntamento, quindi, a ………. per una serata in presenza degli autori coltivando, una volta tanto, anche la montagna da salotto!

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