Con enorme piacere vogliamo presentare il libro CLAUDIA UNA VITA DI CORSA che l’amico Ugo Manera ha scritto con la storia e le opere di Claudia, sua figlia, scomparsa ad ottobre 2017 travolta da un camion mentre era in bicicletta. Il libro è stato realizzato da Fusta Editori ed è stato stampato nel mese di marzo in piena pandemia, ma sarà nelle librerie dalla prossima settimana.
Avremmo voluto organizzare una serata di presentazione ma le attuali restrizioni non ce lo hanno consentito; allora vi invitiamo a cercarlo in libreria per poter vivere leggendolo una bella storia!
Claudia nella sua vita ha letto una quantità enorme di libri; oltre naturalmente a tutti i testi che ha dovuto studiare e leggere nel corso dei suoi numerosi studi. Il suo interesse alla lettura non era solo originato da desiderio di conoscenze e dal piacere di rivivere in modo virtuale le storie narrate nei libri, ma anche da una sua congenita necessità di attività. Il suo è sempre stato un frenetico appropriarsi di ogni attimo di vita: fermarsi per lei era uno spreco di tempo; quale mezzo migliore allora, nei tempi morti delle attese, che immergersi nella lettura?
Ogni suo interesse o attività non si esauriva nell’osservazione o nel godimento passivo, lei doveva appagarsi sperimentando in modo attivo. Amava la musica ed allora imparò a suonare chitarra e violino. Il teatro fu una delle sue grandi passioni, ma non si limitò a studiarlo, allestì e partecipò a varie rappresentazioni: dalle commedie alle recite da clown. Anche l’interesse per le arti figurative la portò a praticare fotografia e pittura.
Fin da bambina, oltre che a leggere, cominciò ad inventarsi ed a scrivere delle sue storie. Nell’età adulta scrisse numerosi racconti e poesie.
Claudia non aveva una visione ottimistica della vita e del mondo ma nello stesso tempo aveva uno spiccato senso dell’umorismo, a volte un po’ nero. Queste due peculiarità si intrecciano nei suoi racconti e poesie che sovente traggono spunto da momenti della sua vita vissuta.
Claudia nei suoi racconti, ma anche nei suoi dipinti, spesso osserva il mondo e l’umanità che la circonda, ma sovente lo fa non da ampi orizzonti, ma attraverso una cornice che quasi sempre è rappresentata da una finestra, Una rappresentazione teatrale, quasi un palcoscenico limitato. Si immagina l’infinito leopardiano non oltre la siepe ma oltre il limitato riquadro di una piccola finestra.
Ora Claudia non c’è più! Tutto di lei è così vivo in me: la sua vita, i sui sentimenti, le sue opere. Anche la mia vita sta avviandosi al termine, dopo di me, di Claudia resterà solo qualche ricordo tra gli amici e conoscenti che hanno condiviso cose con lei e che l’hanno apprezzata. Questo non mi basta, Claudia è vissuta di corsa, sempre contesa tra sport, studio, lavoro ed altre attività che man mano destavano il suo interesse. Non voglio che tutto questo vada perso, desidero perciò che qualche cosa di lei rimanga: in un libro, forma di comunicazione che lei tanto apprezzava. Così mi sono impegnato in quest’opera perché, chi lo desidera, possa leggere e visionare le sue opere e scorrere un po’ di storia di questa vita che, con tutte le sue incertezze e contradizioni, forse valeva la pena di essere vissuta.
Ho sempre pensato che le grandi avventure, siano esse fisiche o intellettuali, non vadano solo vissute ma anche raccontate e condivise. Ho trovato piacere, quasi una necessità, nel raccontare le mie avventure di tante e difficili scalate alpine, cosa che mi è costata fatica a causa la mia scarsa propensione letteraria.
Spero che l’avventura della vita di Claudia possa stimolare interesse e sentimenti in chi la leggerà.