WHITE OUT

FONDERIE LIMONE MONCALIERI
18 e 19 ottobre 2019 ore 20,45
WHITE OUT, LA CONQUISTA DELL’INUTILE

Il 18 ottobre, al termine dello spettacolo, incontro tra Piergiorgio Milano e Anna Torretta moderato da Enrico Camanni.

«Trasformare l’alpinismo in un linguaggio artistico, in modo che il pubblico possa vivere da vicino la neve, le tempeste, gli strapiombi verticali di roccia; come in un film che ripercorre i passi più celebri della letteratura di montagna. Ricreare in teatro il fantastico, enigmatico fascino della montagna; quella fiammella che gli alpinisti si portano dentro cercando di non scottarsi troppo».

Così presenta il suo spettacolo WHITE OUT La conquista dell’inutile circo danza, alpinismo Piergiorgio Milano, una produzione di Torinodanza festival/Teatro Stabile di Torino  e Teatro Nazionale, Malraux scène nationale Chambéry Savoie, nata nell’ambito del progetto Corpo Links Cluster sostenuto da PC INTERREG V A – Italia-Francia (ALCOTRA 2014-2020), a cui collabora l’Associazione Dislivelli.
Spettacolo che andrà in scena il 18 e 19 ottobre 2019 alle Fonderie Limone di Moncalieri (To) alle ore 20 e 45.

Liberamente ispirato agli scritti degli alpinisti Walter BonattiGiampiero MottiEnrico CamanniJon KrakuerJoe SimpsonMark TwightReinhold Messner, e dal sociologo francese David Le BretonWhite Out nasce dall’idea di trasformare l’alpinismo in linguaggio artistico. L’alpinismo è una disciplina dalla storia profondamente umana che appartiene a tutte le nazioni. White Out è il risultato di un dialogo a tre voci, in cui i personaggi condividono la pura e semplice aspirazione alla vetta. Parla di uomini e donne mossi dall’incessante intento di proseguire la via a tutti i costi; di tentativi impossibili, del disperato continuare, salire e camminare, nonostante ogni difficoltà, nonostante tutto. Lo spettacolo analizza le tecniche dell’alpinismo e dell’arrampicata e le rielabora in linguaggio danzato. Tra le altezze, il tempo si dilata, diventa monotono, immenso, per poi tornare a riflettersi nei gesti indispensabili del quotidiano e nei racconti condivisi a fine giornata. Nei movimenti emerge l’eleganza sobria dei gesti necessari, l’energia che irrompe dall’esaurimento delle forze, la follia del parlare a sé stessi per rimanere svegli nei momenti critici. L’intenzione è far vivere allo spettatore un’esperienza fatta di muscoli, sudore, fatica, peso, sforzo e volontà, per far “sentire” queste presenze nel buio di un teatro. White Out è l’omaggio a tutti gli alpinisti che sono spariti, o che scelgono il rischio di sparire, nel bianco senza fine delle altezze. I conquistatori dell’inutile.

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