Speciale MERIDIANI MONTAGNE: “GIUSTO GERVASUTTI E IL MONTE BIANCO”

L’11 agosto uscirà in edicola il primo SPECIALE di MERIDIANI MONTAGNE sui GRANDI ALPINISTI ITALIANI:
GERVASUTTI, UNA SETE D’INFINITO
«Romantico, sognatore, teso esasperatamente al raggiungimento di mete ideali irraggiungibili, Gervasutti non fu certo un uomo dal carattere facile e nemmeno un uomo felice e soddisfatto. Era divorato dal fuoco dell’azione eroica e sublime, viveva nel costante disprezzo della normalità e della vita dei comuni mortali, vissuta nella quotidianità. Era costantemente alla ricerca del bello,
del nobile e del sublime: l’azione non era che un mezzo per soddisfare, almeno in parte, la sua sete di infinito». Così scriveva, molti anni fa, Gian Piero Motti del personaggio con cui “nacque l’alpinismo moderno”. E con il quale, giustamente, apriamo questa nostra collana di Speciali dedicata ai grandi alpinisti italiani. Giusto Gervasutti (1909-1946) ebbe appena quindici anni (compreso il periodo bellico) per dimostrare di essere Gervasutti e per rivoluzionare il mondo dell’alpinismo. Nelle pagine che seguono,
lo vedremo compiere grandi imprese sul Monte Bianco e lontano dalla sua montagna d’elezione (dal Gran Sasso alle Ande). Ma lo seguiremo anche per le strade di Torino e di Courmayeur negli anni Trenta, per immergerci nel suo ambiente, nella società del tempo, nel suo privato. Proveremo, in poche parole, a scoprire l’uomo sotto l’alpinista, a capire le sue motivazioni. E perché, nonostante la nostra sensibilità sia molto cambiata, e parole come eroismo e sublime siano ora meno emozionanti d’un tempo, ancora oggi Gervasutti riesca a essere per noi un modello, di alpinismo e di umanità. Grazie alla sua costante ricerca del bello, alla sua sete d’infinito.
Paolo Paci

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