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Enrico Camanni: il desiderio d’infinito

Proseguiamo con la pubblicazione di brani tratti dai libri dell’amico, giornalista e scrittore, Enrico Camanni …. E’ la volta di questo tratto da “Il desiderio di infinito. Vita di Giusto Gervasutti”, editore Laterza 2017

Primavera torinese
Nei primi mesi del 1933 i taccuini di Gervasutti registrano molto sci alpinismo, soprattutto nel Vallese. Spiccano un tentativo alla Dent Blanche naufragato in un mare di neve e l’haute route del Cervino dalla Valtournenche alla Valpelline.
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Senza possibilità di errore

Ma lo sapevate che  l’antesignano del Soccorso Alpino (CNSAS) fu istituito dall’UGET (Unione Giovani Escursionisti Torinesi) con il “Comitato di soccorso per le disgrazie alpine” nel 1926 ?!?
Questa è una bella curiosità che andremo ad approfondire. Intanto ecco QUI la nostra rivista di dicembre 1926 con l’articolo a pag. 4 che documenta questa costituzione.
Il 20 settembre 1926 l’ugetino Vincenzo Grassa (socio molto attivo, consigliere) incorre in un grave incidente sul Monte Colombo in val di Forzo. E’ un posto che richiede un lungo avvicinamento e 90 anni fa ancora di più. Gli amici sono scesi a chiamare soccorsi ed è rimasta ad assisterlo la fidanzata, Emma Stuarti. E’ finito tutto bene ma non deve essere stata una cosa semplice. Lo si deduce dal fatto che Emma, nel frattempo divenuta consorte di Vincenzo , ha ricevuto la medaglia d’oro al valor civile e altri riconoscimenti. Il nostro Vincenzo, nella convalescenza non ha perso tempo, ha pubblicato un simpatico volumetto (oltre 200 pagine) con un’ampia raccolta di testi di canti alpini.
Ipotesi: non è impossibile che la spinta a costituire il comitato di soccorso sia arrivata proprio da questo incidente.
QUI il sito del C.N.S.A.S.
Intanto online sul canale YouTube di GiUMa Produzioni il documentario Senza possibilità di errore sul Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico
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lo, Jean Marc Boivin velocista del Monte Bianco

A trenta anni dalla sua tragica scomparso vogliamo ricordare un pioniere dell’alpinismo di velocità (integrale di Peutérey al Bianco in dieci ore e mezza), dei famosi “concatenamenti” (più itinerari duri in poche ore), con un capolavoro: discesa con gli sci dalla Est del Cervino, risalita della parete Nord in quattro ore, discesa in deltaplano, in un solo giorno.
Lo ricordiamo con un articolo dell’ugetino Emanuele Cassarà, giornalista e scrittore,  tratto dal suo libro UN ALPINISMO IRRIPETIBILE Continua la lettura di lo, Jean Marc Boivin velocista del Monte Bianco