Il 15 ottobre usce in edicola il secondo SPECIALE di MERIDIANI MONTAGNE sui GRANDI ALPINISTI ITALIANI:
EMILIO COMICI, IL SENSO DEL SORRISO
Ricorrono quest’anno i 120 anni dalla nascita di Emilio Comici. Un uomo di un altro secolo, eppure così moderno, un innovatore, un comunicatore, a suo modo un divo: in epoca social lo definiremmo un influencer. La sua influenza, davvero, è stata fondamentale per la storia e l’evoluzione dell’alpinismo che allora si definiva “acrobatico”. Come innovatore e profeta dell’alpinismo contemporaneo, Comici è il protagonista del secondo volume della nostra collana Grandi alpinisti italiani. Ma non solo e non soprattutto sugli aspetti tecnici ci siamo concentrati. Come già per Gervasutti nella prima puntata, di Comici abbiamo esplorato il lato umano, i luoghi della sua formazione. Abbiamo scoperto le luci e le ombre, la sua figura pubblica, tanto vitalistica e celebrata (persino dal regime fascista, che ne volle fare un simbolo politico), come la sua dimensione privata. Dai suoi primi passi nelle profondità carsiche ai suoi trionfi sulle pareti nord delle Dolomiti, dalle Tre Sorelle al Civetta, alla Grande di Lavaredo, emerge un personaggio capace di rivoluzionare l’arte dell’arrampicata e di comunicarla al grande pubblico attraverso mezzi allora all’avanguardia, come la fotografia e il cinema.
E proprio a un “album” importante di vecchie fotografie abbiamo affidato il racconto dello scalatore: dalla famiglia alla Trieste degli anni Trenta, dalla scuola di roccia da lui fondata (e sempre piena di belle ragazze) alle foto d’azione in parete. In queste immagini Comici spesso sorride: in cima a una montagna, in barca, con l’ombrello o l’inseparabile chitarra tra le mani. Il triestino sapeva trasmettere la gioia dell’alpinismo e della vita. Tranne, forse, che nell’ultimo suo ritratto: quello scattato da Severino Casara sulla cima del Campanile al Sassolungo, nell’agosto 1940. In quell’immagine troviamo un eroe stanco, segnato da punta di malinconia. Fin troppo facile vedervi una triste profezia: Comici sarebbe morto di lì a due mesi per un banale incidente, una morte la cui assurdità non fa che sottolineare la straordinarietà della sua vita.