NON DIVIDERE GLI AMANTI DELLA MONTAGNA

Il Club alpino italiano prende posizione dopo l’ordinanza del Governatore della Valle D’Aosta che limita l’esercizio dello scialpinismo

Proprio nel momento in cui, causa il fermo degli impianti di sci, si apre la possibilità di promuovere attività alternative, ben distribuite nel territorio e tali da evitare assembramenti di sorta, non invasive e supportate solo dalla neve vera, quella che non richiede cannoni e drenaggi di immani quantità d’acqua, in Valle d’Aosta ci si confronta con l’ordinanza 552 dell’11 dicembre del Presidente della Regione.

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Giornata Internazionale della Montagna 2020

Venerdì 11 dicembre si celebra la Giornata Internazionale della Montagna.

Il CAI ha organizzato l’evento “Alpinismo, cultura, ambiente, scienza per le montagne. Con il Club alpino italiano per difendere la biodiversità delle Terre alte”, dalle 18 alle 21:30, in diretta streaming sul canale Facebook e Youtube del CAI (replica dalle 21:30).

Il Presidente generale Vincenzo Torti presenterà il libro “Cordate vocali. I Cori Cai si raccontano” e dialogherà con Hervé Barmasse sulla tutela della biodiversità.

Durante la serata saranno trasmesse alcune esibizioni di 11 cori del CAI.  Il nostro Coro sarà tra questi, un onore per loro ma soprattutto per la nostra Sezione. Continua la lettura di Giornata Internazionale della Montagna 2020

FERRINO festeggia con l’UGET!

Per oltrepassare i propri limiti e raggiungere nuove mete bisogna pensare in grande: questo è quello che FERRINO e C. S.p.A. fa ogni giorno da 150 anni.
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Franco Perlotto: il mio COVID!

Dopo aver vinto le più alte pareti del mondo, l’amico Franco Perlotto racconta come ha vinto la sua terribile battaglia con il COVID19

Un’esperienza terribile, da non fare. Ai primi di novembre mi è cominciata la febbre, leggera ma costante, e il respiro faticava a venire. A dire il vero il malessere era cominciato mercoledì ventotto ottobre al funerale di mia mamma. Dopo quasi una settimana la febbre mi era passata e sono andato dal medico di base a fare il tampone rapido per il Covid: negativo. Il giorno dopo trentotto di febbre, tosse e respiro sempre più affannoso. Dopo qualche giorno il saturimetro segnava ottanta quattro e di lì in poi non ricordo più nulla di quel giorno. Non mi resi conto e non chiamai l’ambulanza. Ora, dopo tre lunghe indimenticabili settimane, il tampone Covid è finalmente negativo. La polmonite bilaterale che mi ha portato in ospedale a Vicenza con respiratore di ossigeno a “resevoir” con 10 litri/ora e poi ad un reparto Covid di Valdagno, se ne è andata lasciandomi comunque qualche strascico. A chiamare si era decisa Nadia, mia moglie, visto che ero molto offuscato. Al pronto soccorso di Valdagno il tampone era positivo ed i raggi mostravano chiaramente la polmonite in atto. La corsa dell’ambulanza a sirene spiegate fino all’ospedale di Vicenza, quella me la ricordo. Ho un vago ricordo anche delle ore trascorse in quest’ultimo pronto soccorso ad attendere un letto nel reparto Covid di malattie infettive. Mi ricordo decine di sanitari che correvano ovunque, senza mai fermarsi, tutti bardati: sembrava un film. Ma ormai sono a casa, dimesso, e spero di vedere passare questo incubo più in fretta possibile e tornare in montagna. Della polmonite rimane ancora un po’ di fiatone ed il polmone destro con qualche lesione. Con le mie patologie pregresse, come l’infarto del 2013 e conseguenti interventi di angioplastica, le tre malaria in Ciad, la febbre da Dengue in Sri Lanka eccetera, i medici mi hanno detto che sono stato fortunato. Non so come ho contratto il Covid, ma una certezza è rimasta: è estremamente facile prenderlo. Non è un’esperienza da fare, va evitata anche perché si rischia davvero tanto. Ci vuole molta attenzione anche se i virus sono talmente invisibili che sembra non ci siano.