Uscita 5, 06.03.2022: Arp Vieille

Alla conquista diagonale della nostra cima – foto Gianberto Picca Garino

Quando si ritrova a sfornare cappelli introduttivi random per le relazioni delle gite, alla Redazione sovviene ogni volta di quel novembre dell’ anno del Signore 2011. La politica italiana stagnava – incredibilmente – nelle consuete, ben note acque torbide dell’ennesima crisi di governo. Fastidiosa come un attacco di candida ad agosto. Tristanzuola come il riso avanzato, ormai scotto e smollato, che ti tocca finire dopo due giorni perché o sei no waste o sei una persona orribile. Il popolo tutto, al solito, ce ne aveva dueballecosí. Ma grazie al cielo esiste, resiste la satira e quel genio del male di Metilparaben si inventò il generatore automatico di governi tecnici. Bastava un allegro refresh alla pagina per cambiarne la composizione, in un loop inebriante. La compulsione a reiterare CTRL + F5 era incontrollabile. Se ne agevola di seguito il link:
http://metilparaben.blogspot.com/2011/11/generatore-automatico-di-governi.html?m=1
La Redazione non nasconde di sognare a occhi aperti che qualche Mr. Robot prestato allo scialpinismo aggeggi un generatore automatico di preamboli e relativo companatico di relazioni da attivare effortless il lunedì mattina per servire la narrazione delle imprese della Scuola bella croccante come un croissant di pasticceria. Ma tant’è.
Questa settimana l’Aggregato per Eccellenza ci soccorre nuovamente (ma tenga bene a mente che la saga di Batman ha tipo milacento film, quindi non si consideri ancora congedato) e leggiamo di seguito il suo provvidenziale contributo al mantenimento del necessario ordine cosmico gita/relazione/slideshow. Grazie, Ico. Ognuno ha l’angelo custode che merita (NdR: santo cielo!).
Se tale scansione saltasse, vedreste comparire nel cielo Quattro Cavalieri. E andrebbe molto, molto male.

Ecco perché qui potete agevolmente cliccare e godervi lo Slideshow con le foto della gita.

6 marzo 2072 (duemilasettantadue)

V° gita della Scuola di Sci Alpinismo CAI UGET – Mont Arp Vieille

Anche per questa quinta uscita la meta è la Val d’Aosta, l’unica destinazione dove contiamo di trovare neve a sufficienza.

Appuntamento sempre alle 06.00, in Corso Giulio Cesare. 

I contagi sono in significativo calo, ma meglio mantenere il distanziamento, la variante Sigma-Tau quater è insidiosa. Quindi niente aliscafo per Aosta, salpiamo dal molo dietro il McDonald’s con le nostre imbarcazioni.

Ormai quasi tutti gli equipaggi si sono abituati ad una breve sosta colazione; noi attracchiamo alla spettacolare la Pasticceria Dupon, alle palafitte di Villeneuve.

Prua verso la Val Grisanche, fino a Bonne. Qui ormeggiare non è facile; c’è anche un’altra Scuola (neve poca, si è detto, quindi tutti qui stiamo). Tra barche e pedalò, con un po’ di fatica, troviamo un buchino.

Calziamo le infradito e partiamo di gran carriera. Pure troppo. Prima bisognerebbe fare i gruppi, ma qualcuno è già andato avanti: un equivoco, Enzo ha detto: “Aspettate tutti ai nidi di gabbiani”, qualcuno ha capito “pellicani”, ed è andato su.

Avanziamo tra prati di girasoli, sotto un bel sole. Dopo qualche tornante, a circa 2.200 mt., superiamo l’alpeggio dell’Arp Vieille, e poi – totalizzando circa 1.200 di dislivello – raggiungiamo la punta,  a quota 2.963. Panorama spettacolare, il Ruitor svetta dinanzi a noi.

L’ostensione della neve è prevista per mezzogiorno, e noi siamo puntualissimi: gli addetti della Regione Valle d’Aosta scostano i teloni, e davanti a noi appare un bel pendio di neve, candida, bianca bianca. Proprio come me la ricordavo! Saranno ben 50 metri! Ci godiamo proprio le tre, quattro serpentine. I soliti scalmanati vorrebbero ripellare, ma gli addetti sono intransigenti: una discesa a testa.

Che bella giornata! Se al ritorno vediamo le balene all’altezza di Ivrea posso veramente dire di essere felice!

Note tecniche (per non essere pensionato anzitempo dal Direttivo) 

Alla partenza il termometro segna –9, ma la salita è su pendii assolati, assolutamente gradevole, fa quasi caldo.

Discesa su neve tendenzialmente dura, ma insidiosamente mutevole.

Sosta ricerca Arva. Dai gruppetti sparpagliati nell’ampio vallone provengono urla “Non respira, non respira!”. Ormai si è presa confidenza con Artva, sonda e pala, e l’obiettivo degli istruttori è alzare il livello di stress..

Un gruppo scava una truna: doppio ingresso, due camere, cucina. Peccato non dormire qui.

Avvisi

Giovedì prossimo, parrocchia dei Santi Angeli, il Direttivo della Scuola organizza una  veglia di preghiera per la neve. Intervenite numerosi.

Cavùr

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