Un “piccolo mondo antico” sulle Alpi

Il Museo Etnografico di Torgnon

Testo e foto di Roberta Cucchiaro.

Esiste un luogo della Valtournenche che custodisce un vero “gioiellino”. Il Museé Petit Monde nel villaggio di Triatel (vedi anche sito: Comune Torgnon- Museo etnografico Musee Petit Monde )sorprende non solo per la quantità e la varietà dei reperti e degli oggetti che vi sono conservati, cosa peraltro comune a molte altre raccolte etnografiche sparse sulle nostre montagne. Ciò che colpisce, in realtà, è l’originale e moderno allestimento, un autentico “libro della memoria”, a cominciare dalle sale all’interno delle quali si snoda il percorso di visita: alcuni antichi edifici rurali in ottimo stato di conservazione che costituiscono da sole un complesso architettonico di gran valore.

Iniziamo dal rascard (o raccard, nel patois locale); costruito tra il 1463 e il 1503, è formato da tronchi di larice che poggiano su dei pilotis in pietra a forma di fungo, per favorire la ventilazione del fieno che vi veniva immagazzinato e per impedire l’ingresso ai topi. Ricorda la tecnica a blockbau e, del resto, le zone dei walser non sono distanti da qui.

Altro esemplare capolavoro di architettura rurale è il grenier, del 1476; costruito su un basamento in pietra, vi venivano conservate le provviste. L’edificio più recente è la grange, che risale al 1700 circa; edificato con le stesse tecniche del rascard, veniva utilizzato per la battitura del grano. Di notevole interesse anche il mulino del 1588 che si trova poco distante, in riva al torrente Petit Monde, e merita senz’altro una breve digressione. I due villaggi contigui di Triatel e Etirol, nel comune di Torgnon, sorgono su di un poggio panoramico ben esposto e ricco d’acqua. Il territorio circostante è piuttosto impervio e, durante i lunghi, freddi e nevosi inverni di una volta, capitava spesso che gli abitanti rimanessero isolati per mesi.

Era, quindi, fondamentale che le risorse venissero sfruttate in maniera razionale e che le famiglie disponessero di tutte le strutture necessarie per la sopravvivenza e per la vita sociale. L’esigenza di rendersi indipendenti e di creare una comunità autarchica è all’origine del nome di “Petit Monde”che venne dato a questo microcosmo.

O per chi c’era e volesse rinfrescarsi la memoria, Triatel è facilmente raggiungibile: imboccata la provinciale per la Valtournenche, la si percorre fino a Antey- Saint-André, dove si svolta al bivio per Torgnon e … . No, troppo banale, avete ragione. L’auto la lasciamo nel parcheggio di Antey e prendiamo invece gli scarponi e lo zaino. Imbocchiamo il sentiero numero 105 che parte dietro le case, sul versante orografico destro e che costituiva l’antica via di collegamento utilizzata dai valligiani; potremo così ammirare il Ru du Pan Perdu, antica opera idraulica di grande interesse, la Barma dei Partigiani, un ameno bosco di larici e, con circa 600 m di dislivello arrivare alla nostra meta.

Non so se quando leggerete queste righe saremo già “usciti fuori”, ma l’amenità del paesaggio e l’accessibilità del percorso ne faranno il luogo ideale per un ritorno alle montagne.

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