Testo e foto di Emilio Botto.
Elogio alla normalità

Per quanto si possa anticipare nel tempo l’inizio della origine umana da sempre l’uomo è in cammino. Si cammina ovunque e solitamente è usuale seguire un via. È un sentiero il marciapiede sotto casa così come è un sentiero la disposizione ordinata dei sassi in una pietraia.
Non di meno è un sentiero l’inesistente traccia sulla neve appena dopo la nevicata notturna. Se potessimo vedere dall’alto la miriade di sentieri, come è usuale in talune circostanze fotografare con potentissimi mezzi la Terra da un satellite, potremmo constatare che ben poco spazio rimarrebbe senza esser mai stato percorso da piede umano. Ci sono sentieri che conducono in alto, altri che scendono. Sta a noi decidere come percorrerli. Ora in un verso e ora in un altro. Dipende dal nostro obiettivo. Dall’orizzonte da raggiungere.
In ultima analisi dipende dal nostro pensiero. Torniamo nuovamente al concetto già espresso nel capitolo precedente. Non c’è un sentiero. Ci sono i nostri pensieri che lo hanno realizzato. Se noi non ci fossimo stati non ci
sarebbe alcun sentiero. I sentieri conducono in vetta ad una montagna ma ci sono anche sentieri che le attraversano passando fra i loro colli naturali. In questo caso uniscono fra loro valli diverse. Paesi differenti. Regioni talvolta. Sicuramente uniscono culture e tradizioni diverse.
L’Italia ricca di storia e paesaggi naturali è percorso da importanti vie: Il sentiero Italia, la via Francigena, il cammino degli Dei, il cammino di Francesco e cammini dedicati a molti altri santi ancora. La lista sarebbe veramente quasi infinita se si menzionassero tutti i cammini e vie minori.
Recentemente è comparso su qualche sito web istituzionale un atlante informatico che ci ricorda che l’anno 2019 è dedicato al cammino lento. I sentieri che recentemente sono stati ritracciati, scoperti e valorizzati anche da organismi internazionali, altro non fanno che ripercorrere strade antiche di migliaia di anni. Prima ancora tracciate dagli Etruschi e successivamente dai Romani. Ne è un esempio la più nota fra le tante, la via francigena che trae le sue origini già nel VII secolo e menzionata qualche secolo dopo (intorno al 990 d.C.) quando il nuovo arcivescovo di Canterbury la percorre descrivendone le tappe per andare e tornare da Roma. I sentieri hanno unito per secoli le nostre valli. Erano i mezzi attraverso i quali gli abitanti comunicavano fra loro prima che altri mezzi di locomozione
permettessero più agevoli viaggi e gli stati sovrani ergessero le barriere che oggi conosciamo. Su questi sentieri sono sorte borgate, ora purtroppo in moltissimi casi interamente disabitate. Le credenze religiose sono state
motivo per le quali chiese, piccole cappelle e piloni votivi sono sorti lungo questi sentieri. Ora purtroppo anche in questo caso oramai spesso diroccate, quando non addirittura interamente andate perse. Per giungere in cima ad una montagna si parte sempre da un sentiero e dove il sentiero si infrange contro la roccia altre “vie” sono state create. Sono queste ultime la storia dell’alpinismo moderno nelle sue varianti come ancora oggi lo conosciamo.
Cammini, sentieri, vie sono percorsi indubbiamente ricchi di storia e senza ombra di alcun dubbio li possiamo a buona ragione definire Ambiente.
Percorrere un sentiero è vivere l’ambiente. … continua