Tra linee nuove e antiche amicizie, Avalon ritorna!

Domenica 6 Novembre.
Week end di sole in Val Susa. Alle Terrazze di Avalon su ogni tiro c’è una coda che sembra di essere alle poste nell’ultimo giorno del mese. Gli sguardi  sono rivolti verso la roccia nella vana ricerca di una linea di spit libera da corda e da rinvii altrui.

Andrea mi chiede, “Socio, pensa se chiodassimo qualche linea nuova, h

o visto dello spazio libero”.
Il week end dopo siamo su. Trapano, palanchino, spazzole di ferro, jumar … ed una buona dose di ottimismo ci fanno compagnia. Un paio di tiri li faremo di sicuro, anche se è ancora presto per dirlo! Inizia una serie interminabile di week end passati abbarbicati in parete, pieni di terra, con la pioggia, con il buio, con il freddo, con il caldo ma sempre con il sorriso.
Uno, due, tre tiri; marmo e calcare non sono come granito e gneiss: per ogni spit piantato sono ore di disgaggio perché desideriamo offrire tiri facili, mettere una chiodatura che ispiri fiducia, usando solo materiale inox e certificato, il tutto con gradi per chi inizia e qualcosina in più per chi invece già mastica roccia da un po’.

E di roccia ne mastichiamo eccome noi, ma per davvero, assieme a tanta terra e polvere.Passano i mesi, le linee chiodate aumentano ed iniziano ad arrivare anche i feedback degli arrampicatori. Quindi, finalmente roccia nuova, finalmente spit nuovi, finalmente linee nuove; spesso saliamo in incognito anche solo per ascoltare i commenti di chi si cimenta per la prima volta con i nostri tiri. Riceviamo complimenti e critiche e da queste prendiamo spunto per migliorare o correggere le linee già create e quelle in fase di spittatura.

Andrea d’Angelo all’opera

Ci capita anche di abbassare accorciare dei tiri.
Teniamo sempre in considerazione che le Terrazze restano una meta molto utilizzata da chi comincia. Si sa, spesso chi inizia non segue la linea logica del tiro, ma cerca ovunque un appiglio buono, anche se distante dallo spit seguente; ecco allora serviti un tiro più corto, un tiro più tecnico e così via; nonostante tutto, la sicurezza viene sempre prima di tutto!

Dedichiamo alcune linee ai locals, quelli “veri”: il ginepro coccolone (in tanti pensano siano un nome di fantasia, ma così non è), lo scorpione flavicaudis e altri ancora.
A distanza di 11 mesi, i tiri nuovi sono 11 ed è una bella soddisfazione sentirne parlare bene in giro, in palestra, in valle: la gente si mette le scarpette seduta sui massi volati via nel disgaggio con i quali son stati fatti muretti a secco.

Il nostro non è stato solo un lavoro in parete; anche il sentiero di avvicinamento ha ricevuto le debite attenzioni: abbiamo apposto una serie di nuovi  ometti ed un cartello nuovo di zecca al bivio dove tanti che arrivano la prima volta si perdono e anche abbiamo operato sugli arbusti che si erano mangiati parti delle tracce di sentiero.
E’ bello vedere gente che non si affacciava più da queste parti da anni, tornare per vedere e scalare le nuove linee.

Nel corso dei mesi sono stati svariati gli amici che ci hanno dato una mano: chi a sistemare un muretto, chi a pulire la parete appena disgaggiata e molto altro… a loro il nostro grazie.

Purtroppo,  oltre al tempo, la voglia ed al sudore, il materiale messo in parete richiede un grosso impegno economico, per il quale abbiamo chiesto –e chiederemo-  un aiuto a svariati enti, come il CAI UGET di Bussoleno, sempre attento alla valorizzazione della Valle. Dopo aver presentato nella loro sede i nostri progetti  e dopo aver dato modo di toccare con mano i risultati del nostro lavoro, decidono di sostenere parte della spesa.Oltre al contributo economico per noi è un grande aiuto morale e, galvanizzati da questo -oramai- insperato aiuto, iniziamo a cercare nuove linee sulla parete.
In zona c’è ancora un bel potenziale inespresso e itinerari vecchi da riscoprire.

Tra una dose di scaramanzia ed un po’ per non rovinare la sorpresa possiamo dire che il lavoro nella zona di Terrazze non è terminato! Presto nuove linee!