La speleologia ai tempi del Covid

L’ultima impresa del nostro Gruppo Speleologico Piemontese(GSP)

Testo di Massimo Taronna e Ube Lovera.

Segregati in casa a causa delle note limitazioni, ci siamo detti che questo momento, privo di alternative maggiormente allettanti, fosse un’opportunità unica per portare il catasto speleologico di Piemonte e Valle d’Aosta finalmente online.

Alpinismo e speleologia hanno, al netto delle banalità sull’alpinismo all’ingiù, una sola cosa in comune: arrivati in cima, o in fondo, bisogna tornare indietro. In montagna, nell’impossibilità di ammucchiare roccia sulla vetta per continuare a salire, son state inventate le prime invernali, le discese con gli sci, col parapendio, i concatenamenti e quant’altro. In speleologia si studia. Si studiano le topografie delle grotte, l’andamento delle fratture predominanti, le correnti d’aria interne, lo scorrimento e le colorazioni delle acque, il variare delle temperature e, chi può e chi sa, le direzioni delle faglie e la loro inclinazione. Tutto questo perché, da geografi, ci preme aggiungere ogni volta un po’ di spazi e percorsi ipogei al mondo conosciuto e spostare un po’ più in là il fondo della grotta.
Per fare ciò il catasto è lo strumento principale in cui trovare tutte le informazioni necessarie e averlo on line consente la condivisione dei dati tra tutti. Se affronto un problema da solo molto probabilmente non arriverò da nessuna parte ma se cento persone se ne occuperanno ricaveremo novantanove emicranie e un’idea. Ed è per verificare quell’idea che si potrà tornare in grotta: se l’intuizione sarà giusta avremo nuove gallerie o pozzi da esplorare, diversamente bisognerà tornare a studiare. Il catasto serve a questo.
Va detto che ormai quasi tutte le regioni d’Italia si sono dotate di un catasto speleologico on line: quello piemontese, traendo spunto dalle esperienze altrui, è tra i più completi e performanti. Occorre anche rilevare come in tutti gli altri casi il risultato sia stato raggiunto attraverso l’interessamento degli Enti Regionali e il contributo dei Fondi Europei. In questa situazione invece s’è confermata la nostra incapacità di coinvolgere le strutture regionali e l’ostinazione della Regione nell’ignorare le nostre iniziative. Il progetto, costato un numero infinito di ore di lavoro, è quindi frutto dell’impegno profuso dai singoli speleologi raccolti sotto l’egida dell’Agsp.
Fondamentale è stato il contributo di Alessandro Vernassa, che ha creato l’impalcatura che sorregge il tutto: il software Openkis, già utilizzato dai catasti speleologici ligure e lombardo, ed ora reso disponibile su Github all’indirizzo https://github.com/speleoalex/openkis

Le caratteristiche del portale sono le seguenti:

  • webgis;
  • consultazione delle schede catastali complete;
  • rilievi delle cavità, dai più recenti ai più antichi; graduale inserimento di rilievi in formato KML;
  • bibliografia con download diretto delle pubblicazioni per le quali è stata concessa la liberatoria; schede sulle aree speleologiche, i sistemi carsici e i tracciamenti eseguiti negli anni;
  • schede della fauna ipogea con collegamenti alle cavità di rinvenimento;
  • catasto delle cavità artificiali.

È possibile effettuare ricerche e scaricare i risultati nei formati CSV, KML e GPX. I dati, se non diversamente specificato, sono rilasciati sotto licenza CC BY SA 4.0 (Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale).
Attualmente sono censite 2790 cavità naturali e 281 cavità artificiali, e l’inserimento di rilievi (al momento oltre 1600), immagini, referenze faunistiche e bibliografiche è ancora in corso. I progetti di ampliamento futuri prevedono un notevole incremento del numero di cavità artificiali inserite, la creazione di una sezione dedicata alle cavità francesi che interessano zone carsiche comuni (ad esempio il settore del Marguareis), la realizzazione di un database delle sorgenti carsiche e la creazione di un archivio comune per i dati di rilievo, al fine di renderli riutilizzabili in occasione di nuove esplorazioni.
I referenti regionali sono Davide Barberis (cavità naturali), Arianna Paschetto (cavità artificiali) e Massimo Taronna (cavità naturali e artificiali). Il catasto delle grotte del Piemonte e della Valle d’Aosta è consultabile all’indirizzo https://catastogrotte-piemonte.net/