In ricordo di Mauro

A nome di tutto il GSA e della sezione UGET, Marco Centin

Domenica 13 Febbraio 2022 nel corso della terza uscita sociale di sci-alpinismo del GSA, Mauro Fornaresio, nostro attivissimo socio da più anni, a non più di 150 metri dal termine delle fatiche della salita, nei pressi del monte Colmet, sopra Morgex, in Val d’Aosta, a quota 2850 metri circa perdeva il controllo degli sci, nonostante avesse i rampant, in una inversione e scivolava su un pendio di neve gelata senza riuscire a controllare la caduta.

Un medico presente nel gruppo, coadiuvato da altre persone,si prodigava immediatamente nel prestare soccorso ma le condizioni apparivano immediatamente gravissime: il violento impatto con una roccia affiorante aveva causato l’immediato decesso lasciando ben poche speranze ai soccorritori. Anche il medico dell’elisoccorso intervenuto a pochi minuti di distanza non poteva che constatare il decesso dovuto al forte trauma subìto.

Nato nel 1954 Mauro operava ancora nella Ditta da lui fondata specializzata nella vendita di prodotti ortofrutticoli EUROPA ’74 aperta appena ventenne; attività che lo occupava quando, atleticamente dotato, non era impegnato sui campi da calcio o in una gita escursionistica che lo aveva via via fatto avvicinare al mondo della montagna.

Le sue doti non comuni me lo avevano fatto conoscere nelle attività tardo-pomeridiane svolte in parallelo al CAI il martedì e si era sempre dimostrato un runner di tutto rispetto nonostante qualche problema alle anche, problema che avrebbe poi risolto, grazie ad un riuscitissimo intervento chirurgico di cui andava molto fiero e la cui risoluzione più che positiva era tangibile da tutti.

Dall’escursionismo solo estivo a quello invernale sugli sci il passo fu breve ed obbligato per Mauro e così da diversi anni era una presenza costante nelle gite di sci-alpinismo organizzate dal Gruppo Scialpinistico dell’UGET. In apparenza non eccessivamente comunicativo si scioglieva se ne condividevi l’auto durante i lunghi viaggi di avvicinamento trasformandosi in un amabile conversatore.

Loquace se lo approcciavi con discrezione era anche un pignolo dell’attrezzatura sempre impeccabile ed in ordine. Per ironia della sorte era anche uno dei pochi, se non il solo, che indossava il casco in salita; precauzione che non gli è bastata a salvarsi e che, ci tengo a dirlo, non è prescritta come obbligatoria nelle precise linee guida del CAI, nè per per la salita, nè per la discesa.

Oltre alla passione per l’escursionismo e lo sci-alpinismo, Mauro era anche appassionato di volo su ultra-leggero; potremmo definirlo un habitué dei grandi spazi. E’ morto lasciandoci sgomenti ma possiamo dire sia morto in un posto magnifico, da cui si vedevano benissimo il gruppo del Bianco con tutte le sue cime più importanti che lui, esperto conoscitore distingueva una ad una.

Ci mancheranno il suo vocione, il suo entusiasmo adolescenziale, il suo incrollabile impegno per raggiungere la vetta. Per quel che vale, non ci sarà gita nella quale non ti penseremo dalla vetta di una di quelle montagne che tanto amavi, come noi.