La prima gita al mare.
Testo di Michele D’Amico.
Lungo i sentieri che collegavano le cave di ardesia dell’entroterra al mare. Partenza ed arrivo da Lavagna quota mare – Monte San Giacomo 547 m. Partenza: Lavagna (GE), 6 m – Arrivo: San Salvatore di Cogorno (GE), 38 m – Quota massima: Monte San Giacomo 547 m – Dislivello totale: circa 540 m – Durata complessiva: ore 5,00 (soste escluse) – Difficoltà: E.
23 febbraio 2020 – Monte San Giacomo 547 m da Lavagna
Gita TAM, inizia una nuova stagione di passeggiate, c’è il solito entusiasmo, sul pullman non un posto vuoto, l’itinerario è sulla strada delle Camalle, a scalini di ardesia, la pietra locale: bagnata si rivela micidiale: la giornata è grigia, in discesa basta un pulviscolo d’acqua nell’aria a bagnare, tutti o quasi siamo scivolati, più volte, l’attenzione è massima: alla fine per fortuna solo qualche ammaccatura / sbucciatura. Il pezzo forte della gita l’arrivo, al ritorno, alla chiesa di S. Salvatore, borgata Fieschi di Cogorno. Antica e magnifica quella chiesa, voluta da Innocenzo IV, il grande papa che si oppose a Federico II, mai dimenticato dai tempi della scuola. Brava la signora che ci spiega: negli anni ’70 il parroco d’allora fece in modo che si riportasse l’interno all’aspetto precedente la Controriforma, in sostanza fece ribassare il pavimento e togliere l’intonaco. Così com’è ora è come la volle Innocenzo IV. Il grande immane pesantissimo torracchione campanario è senza base, poggia saldo e aereo sui quattro pilastri dell’abside. Quadrata questa, in stile francese. Le Camalle erano le portatrici di lastre di ardesia, cercine in testa, giù per quelle strade, fino alla soglia degli anni cinquanta del novecento. Era un duro mestiere, immagino per pochi soldi, a ognuno la sua miseria.
La figura di Innocenzo IV giganteggia sul suo tempo, non ebbe mai soggezione dell’Imperatore, difese il suo regno pontificio con forza e coraggio, aveva di fronte un avversario temibile, il tedesco Federico II che, innamorato dell’Italia, era intenzionato a riunificare politicamente la Penisola, e ciò grazie alla potenza del regno di Puglia e Sicilia, di cui era diventato titolare per via di matrimoni, che con un sistema centralizzato e non feudale era in quegli anni lo stato più potente d’Europa. Solo il lontano stato Inglese era a quel tempo paragonabile, anch’esso non soggetto alla frammentazione feudale. Non ci fu niente da fare, la spuntò il Papato, e ci vollero poi 600 anni per arrivare alle cannonate del neonato esercito italiano a Porta Pia, e mettere fine all’ormai da troppo tempo anacronistico regno del Papa. Innocenzo IV era un Fieschi, famiglia col titolo dei Conti di Lavagna: ricchissimi grazie ai pedaggi sulla via Antica Romana, che dal mare risaliva all’interno, fino alla Pianura Padana. Il Barbarossa ne aveva legittimato il titolo di conti, e a lungo erano stati fedeli all’impero, facendo
sempre i loro affarucci, ma ciò non bastò ad ammorbidire quel formidabile papa.
A sera una brutta notizia: il Corona Virus è arrivato anche da noi, per misura precauzionale sono sospese anche le gite TAM. Speriamo finisca presto, se no come facciamo noi malati di passeggiate?
Monte San Giacomo Sentiero delle Camalle
Basilica dei Fieschi: la basilica di San Salvatore dei Fieschi – conosciuta anche semplicemente come basilica dei Fieschi – è un luogo di culto cattolico situato nella frazione di San Salvatore dei Fieschi, in piazza Innocenzo IV, nel comune di Cogorno nella città metropolitana di Genova. La chiesa è sede della parrocchia omonima del vicariato di Chiavari-Lavagna della diocesi di Chiavari. Ha la dignità di basilica minore. Prende il nome dal borgo in cui è ubicata, appunto San Salvatore dei Fieschi, e la sua edificazione intende ricordare l’antica presenza nobiliare di quella famiglia, originaria di Lavagna, nelle terre della val Fontanabuona e delle valli circostanti.
Approfondimenti: https://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_dei_Fieschi