Dal Valentino al Parco della Maddalena

Un consiglio ai lettori: se non l’avete mai percorsa non snobbate come banale l’escursione che vi proponiamo in questo articolo. Le montagne sono vicine a Torino ma volete mettere i vantaggi di un’escursione a chilometri zero, che inizia nel Parco del Valentino, per la precisione dai 227 m del Ponte Isabella e raggiunge i 715 m del Faro della Vittoria posto al culmine del Parco della Maddalena?

Sentiero 16, (fonte http://www.paesaggiopocollina.it/)

Facile arrivare al ponte sul Po di corso Dante con mezzi pubblici. Si attraversa il fiume e il trafficato corso Moncalieri. Si gira a sinistra (verso Nord) sullo stretto marciapiede, cento metri e si arriva all’ingresso del Parco Leopardi. Da qui in poi si segue sempre il segnavia n.16. Quello che è dal 1937 un parco pubblico era un tempo la proprietà di una delle molte ville e vigne della collina torinese, edificate a partire dal XVI secolo come luogo di villeggiatura di famiglie nobili e borghesi. Sul piazzale antistante l’ingresso e, in corrispondenza del primo tornante, all’interno del parco, si notano gli ingressi, ora murati, dei rifugi antiaerei che riportano la sigla P.A.A. (Protezione Anti Aerea). Costruiti durante la Seconda Guerra Mondiale, disponevano di una serie di cunicoli in cemento, che conducevano ad una fitta rete di corridoi situati ad una profondità di circa 30 metri. Dal cancello pedonale si sale lungo il viale d’accesso e, dopo una prima serie di tornanti, si giunge al pianoro dove sorgeva la villa San Severino edificata a metà Settecento e dove ora troviamo un’area attrezzata per il gioco bimbi. Verso la sommità del Parco Leopardi, a sinistra, possiamo scorgere oltre la recinzione un esempio molto interessante di villa storica della collina di Torino: Vigna Borbonese, già dei San Severino e venduta nel 1863 ai Geisser, da cui oggi il nome di Villa Geisser. Arrivati alla bacheca in legno dell’Anello Verde, in corrispondenza di una piccola radura, usciamo dal parco proseguendo lungo un sentiero che per un tratto è compreso tra le recinzioni di due residenze con a monte Villa Orsi. Giungiamo ad una brusca svolta a destra in un passaggio in trincea che imbocchiamo in salita. Questo tratto, più volte rovinato dalle piene del rivo collinare che, in caso di forti piogge, assume un carattere decisamente torrentizio, alcuni anni fa è stato consolidato e reso percorribile con piccole opere di ingegneria naturalistica realizzate dai volontari di Pro Natura Torino, col supporto della Divisione Ambiente e Verde della città. È qui che nell’autunno 2015 un gruppo di soci CAI del gruppo escursionismo TAM ha lanciato l’iniziativa “adottiamo un sentiero“ ed è intervenuto dedicando alcuni sabati di lavoro a ripristinare queste opere che richiederebbero una costante opera di manutenzione. Tratto di sentiero che coincide con l’originario tracciato della strada per San Vito e dove in vari punti è ancora visibile l’acciottolato originario in pietre di fiume arrotondate. Si raggiunge e supera il doppio cancello di ingresso della villa conosciuta come Villa Orsi. Costeggiando il muro di cinta fino alla curva, troviamo Villa Belfiore, anticamente conosciuta come il Ruscala, di costruzione seicentesca. Pochi metri ed arriviamo in Strada comunale di San Vito, qui svoltiamo verso sinistra e, camminando lungo il marciapiede, troviamo sulla destra i gradini di accesso alla zona prativa del Parco di San Vito. Si sale lungo il viale fino a quando lo stesso piega a destra in piano dirigendosi verso la chiesa di San Vito che, ricca di storia, vale una deviazione. Al bivio, e con uno splendido panorama su Torino e sulle Alpi, seguiamo invece un sentiero che in pochi passi ci fa raggiungere Viale Seneca. Pochi passi a sinistra ed imbocchiamo a destra strada vicinale delle Vigne di San Vito; non più di 100 metri ed in uno spiazzo a sinistra incontriamo un cancelletto pedonale che ci fa accedere ad un viottolo che percorre un lungo tratto boschivo, umido, suggestivo e solitario, fino a raggiungere l’incrocio di strade detto “Quadrivio Raby“. Da qui inizia il Parco della Maddalena: il nostro sentiero costeggia a breve distanza la strada asfaltata San Vito-Revigliasco, poi si immette decisamente all’interno del Parco. Il consiglio è di seguire sempre il segnavia 16 ma per raggiungere la sommità del Parco con il relativo Faro della Maddalena è possibile percorrere vari itinerari alternativi tra loro (contrassegnati con diversi colori). Verso la parte sommitale si percorrono i vialetti scanditi dalle targhe con i nomi dei 5.000 caduti torinesi della Prima Guerra Mondiale a cui è dedicato il Parco della Rimembranza ovvero il settore più antico, realizzato nel 1925, del Parco della Maddalena. Cammineremo così in viale Pasubio, salita Altopiano d’Asiago, viale Ortigara per infine uscire sulla spianata sommitale a 715 m con il Faro della Vittoria, un panorama eccezionale sull’arco alpino e con la città di Torino ai nostri piedi.

Giorgio Gnocchi

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