Carie

Documentario a cura di M. Nardi, A. Mauri, F. Ravassard. Foto di F. Ravassard. Recensione di Alberto Cotti.

Alla prima proiezione nel Febbraio 2020 le sale erano colme di persone ed ognuno si cercò un angolo libero, quale che fosse, nelle sale a disposizione. Carie si presentò bene quella sera con gli autori a disposizione del pubblico e un interessante dibattito a fine proiezione, nel quale si mise in evidenza la forte curiosità riguardo il mondo delle famose cave di marmo dello statuario di Carrara.

Il breve film nasce come “progetto cross-mediale” e in vero si concretizza in un documento video che mescola estetica ed ecologia. L’estetica narrata è quella del gesto ma sopratutto quella della montagna straziata dall’attività di cava, al tempo stesso una tragedia ambientale e uno storico mestiere che affonda le sue origini nella società di quelle regioni.
Il documentario prende spunto dall’arrampicata ma si sviluppa con immagini eloquenti ed interviste mirate. L’ambientalismo spicca il volo ma il controcanto non è banale e l’opera lascia spazio per considerazioni di vario tipo che, va da sé, non sono affatto scontate in quell’angolo di mondo dove le grotte sono chiare e le montagne vengono erose con arte, per l’arte.

Links di approfondimento: thepillmagazine.com/feature/carie/ www.ferrino.it/news/carie.html