Per chi ama la montagna e l’umorismo anglosassone ecco un libro gustoso.
E’ la storia della spedizione per scalare il K.O., la montagna più alta del mondo con i suoi 11.890 metri sul livello del mare.
L’organizzazione e lo svolgimento dell’impresa sono narrati con apparente precisione tecnica unita ad ironiche descrizioni delle assurdità che, grazie ai protagonisti, vengono rivelate al lettore. I protagonisti rappresentano in sintesi ed in modo esilarante, un certo mondo eroico e pomposo dell’alpinismo di nicchia, riservato a uomini di grande capacità, forza, determinazione e di alti valori etici, mettendo in luce ridicole debolezze di ognuno di loro ed offrendone un quadro diametralmente opposto a quanto si attenderebbe da loro.
Giunge all’estremo assurdo e iperbolico della possibilità che degli incapaci riescano a compiere un’impresa impossibile. Ciò, semplicemente perché la conquista avviene per caso e per merito dei portatori che, letteralmente, portano un protagonista in cima, giacché tutti gli altri o sono fermi o sbagliano la direzione di salita.
Un libro che si legge rapidamente e con soddisfazione. Di tanto in tanto un po’ di sdrammatizzazione è fonte di piacere.
William Ernest Bowmann, La conquista del K.O., Corbaccio, settembre 2016.