Testo di Michele D’Amico
Erano anni che volevo andare nel Vallone di Sea e al Bivacco Soardi, ottima occasione la gita sociale. Gita TAM quindi; scopro poi che c’è anche la nostra Commissione Gite, e il CAI Torino, e tante altre sezioni del circondario.
Insomma era stata coordinata con tutti. A Forno c’è veramente tanta gente, alcuni sono partiti prima che noi arrivassimo e li ritroveremo lassù. E’ stata un festa di incontri, di nuove conoscenze. Dalla baraonda iniziale a poco a poco si formano vari gruppi, con mete diverse, c’è anche quello delle ginocchia malferme, con una meta meno ambiziosa ma di tutto rispetto: per l’Alpe di Sea 1785 m ci sono quasi 600 metri di dislivello, e un severo sentiero per almeno due terzi del percorso. Un altro gruppo va al Passo dell’Ometto 2618 m, a onorare il recente lavoro di ripristino del sentiero: “Siamo andati su con la motosega!” dice Tiziana sul pullman. Il passo dell’Ometto è il culmine di un vallone laterale del Vallone di Sea, mette in comunicazione con la Valle di Ala ed è sorvegliato dalla alta, aguzza, imponente mole dell’Uia di Mondrone, vero nume tutelare della adiacente Valle di Ala, ma significativa presenza anche qui nel Vallone di Sea. Nella parte iniziale il percorso è lo stesso del bivacco Soardi, il bivio è all’Alpe di Sea, c’è un cartello, da lì è iniziata l’opera di ripristino. So bene lì com’era, già nel 2016 ero stato respinto dal muro di ontani, la traccia sparita e i segni bianco rosso non più visibili. Si parte, la baraonda finisce, improvvisamente tutto torna in ordine, ci si guarda reciprocamente, quelli più lenti, e non meno determinati, vengono aspettati da qualcuno più prestante, nessuno rimane solo, davanti il capo gita a dettare l’andatura ai più. L’itinerario si svolge prima su sterrata, poi su sentiero, sempre ben marcato e segnato bianco rosso. Il terreno, l’ambiente, il giro di montagne è il solito incanto: lo stupore per la bellezza dei luoghi è sempre il motore delle gambe degli escursionisti. Sotto il Bivacco Soardi la sorpresa dei mirtilli, tardivi per la quota, giunti a perfetta maturazione: squisiti.
Bella gita, bella giornata, perfino il tempo ha messo giudizio, accantonato la variabilità dei piovaschi si è limitato ad un vento fresco, a volte intenso, ma che non ha disturbato più di tanto. Poco più in alto del bivacco compare la prima spruzzata di neve della stagione, ad annunciare l’autunno incipiente. Il bivacco è accudito dalla nostra sezione, quando si va su non è mai solo per divertimento, c’è sempre qualcosa da controllare, da mettere a posto: stavolta in tanti scendono a valle con cuscini da lavare legati allo zaino.