Groenlandia, sul serio?

Orizzonte Infinito (ph. Matteo Guadagnini)

Quando l’amico Leonardo me l’ha proposto, nel marzo 2015, mi  sono chiesto se avesse un qualche senso.

Attraversare la Groenlandia da est ad ovest, come fece Nansen nel 1888-1889? Non sono uno sciescursionista, non ho mai trainato una slitta, patisco il freddo a mani e piedi, ho 63 anni, non ho tempo.

Beh: si va ad agosto del 2016 e ci si allena prima.

Facciamo allora così: andiamo a saggiare un terreno simile con una mini spedizione in Norvegia, nel Finnmark. Detto fatto: una settimana, circa 100 chilometri, un freddo “dell’accidenti”. Esperienza positiva.

E allora: agosto 2016 si va laggiù.

Allenamento: un amico inglese afferma che non c’è problema, bastano tre  volte la settimana, un’ora e mezza ciascuna di traino di due copertoni con  l’imbrago. Facile  dirsi, un  po’ meno  a farsi: cerchi di trovare il tempo, senza sottrarne troppo  allo scialpinismo e vorrai mica  rinunciare ad una bella salita della NE della Lenzspitze. Anche questa va: fai finta di non vedere gli sguardi attoniti e  un  po’ preoccupati dei passanti al faro della Maddalena e scappi via per non dover spiegare. Qualche amico ti sorprende e allora devi dilungarti in spiegazioni. Le gomme scivolano meglio sul bagnato e quindi quando piove devi uscire.

Si va anche in tenda: al Colle Chabod, al rifugio in Valle di Thuras, agli alpeggi della Valle Argentera o sotto l’Arpelin, perché non puoi  farti scappare  un pò di freddo, di fornelletto e  di zuppe in scatola, di sacco a pelo – e di mal di schiena-. Così riesci a fare  qualche bella salita (e discesa) in scialpinismo.

Hai anche il tempo di cercare (e profumatamente pagare) in Francia, in Svizzera, via internet in mezza Europa: il sacco a pelo da – 40 gradi, la giacca a vento norvegese, la maglia e i mutandoni da 400 gr svedesi, i guanti e i sottoguanti da spedizioni, il giaccone inglese di piuma da 800 Fill,  la maschera per la tormenta, gli sci norvegesi con attacchi e pelli lunghe e corte, gli scarponi norvegesi  da spedizione polare, le tre calze e i tre sottopiedi con cui li userai, la magica pee bottle, ecc.

Ti resta un po’ di tempo, quando stai per partire, per chiederti se sei completamente pazzo.

Al ritorno negherai tutto.

Matteo Guadagnini

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