Cosa metto intusaccu?

Ecco una lista, forse TROPPO, esaustiva del materiale “classico” per le nostre scorribande sulle nevi:


zaino (in numero di uno)
sacchetti di nylon di colori diversi e senza tanti buchi
elastici
pinze, materiale per riparare attacchi (fil di ferro,….)
rondelle bastoncini di riserva
reggi poppe in quantità sufficiente e di misura adatta a contenere le masse
mutande più o meno sexy ma con elastico che non blocchi la circolazione e che assicuri la non perdita del capo
calze corte per le basse quote e lunghe e calde per le alte quote
magliette di cotone tecniche e non, una per ogni discesa + un paio di emergenza
canotte traforate (asciugano prima, non pesano nulla ed isolano piuttosto bene)
occhiali oakley (e non) per il solleone
creme per il sole e protezione + burocacao per labbra
minimo di pronto soccorso (raccomandate pastiglie per alta quota, cerotti, fasce, bende, pinzette, forbicine)
pile
giacca a vento pesante + giacca in goretex leggera
guanti per la salita 2 paia, guanti per la discesa
cappelli, un paio
foulards, due o tre
sciolina
sci; bastoni; scarponi; ciabatte
arva con batterie al 100%
pelli di foca + pelli di foca di riserva
colla di riserva; nastro adesivo
coltellino, accendino, candela, fiammiferi antivento, sigari cubani marca FIDEL
tavolette energetiche, frutta secca, biscotti, polase, bustine di thè in polvere
borraccia/thermos
frontale con pile nuove (si parte che è buio!) verificare funzionamento ed inserire in zaino con interruttore di
accensione BLOCCATO per evitare accidentali accensioni.
Piccola pila di emergenza
Secondo paio di occhiali da sole
Materiale da scrivere, penna, carta
Fischietto; Radio con batterie funzionanti
Orologio, altimetro, GPS, sonar, scandaglio acustico, termometro, igrometro, barometro, fax, telefonino carico
(con numeri memorizzati in modo da potere essere chiamati dall’estero: +39…….)
Soldi, tessera CAI, bancomat, VISA, documenti riconoscimento
Libro di lettura leggero, piccolo ed interessante
Pastiglie alla menta per profumare l’alito
Salviettine rinfrescanti + fazzolettini carta in misura abbondante
Imbrago possibilmente con cosciali apribili + due rinvii completi, cordino, moschettoni ghiera
Piccozza
Macchina foto digitale con batteria al top + eventuali schede aggiuntive vuote
Scaldamani; Pala
Corda, carrucola (per il recupero dai crepacci)
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Quanto sopra può essere utile se si parte per un’uscita di più giorni in territori più o meno sperduti….
Per la “tipica” gita di un giorno, oltre a “pescare” quanto opportuno già sù indicato consiglio di:
prevedere sempre una possibile notevole escursione per cui dotarsi di abbigliamento multiplo che potrà essere indossato singolarmente o a strati sovrapposti.
A prescindere dal discorso economico la maglietta più asciutta, dopo la sudata della salita E’ QUELLA MESSA NELLO ZAINO magari dentro un sacchetto impermeabile!!! Checchè raccontino i commercianti non ci sono transtex, capileni, geretex, thinsulate o materiali alieni migliori di una maglietta, anche da quattro soldi, asciutta! se oltre alla maglietta Vi cambiate ANCHE il secondo strato intimo (una volta in punta) patirete di meno il freddo, consentirete al Vs corpo di non sciupare preziose energie per mantenere la mappa termica efficiente per dirottarle verso le gioie delle serpentine in discesa!!!

Bevande calde e zuccherate dentro un piccolo thermos sono sempre ben accette dall’organismo in condizioni di affaticamento.
Mangiare come ad un matrimonio in punta obbliga il corpo ad investive un gran numero di energie per digerire quanto assimilato. Si prediliga pertanto uno spuntino contenuto ed energetico. Dobbiamo reintegrare le energie perse ed assicurarcene altre per la discesa, non celebrare un rito! (inoltre al pullman lo “sbraco eno-gastronomico” è una onnipresente consuetudine!)

Cappellini, guanti sono altri elementi che e’ meglio avere doppi da indossare asciutti per la discesa. In condizioni di vento o comunque perturbate le maschere da vista sono vantaggiose rispetto ai classici occhiali. Per chi, come lo scrivente, patisce il freddo alle mani, può essere utile dotarsi di quei sacchettini che sfruttando un principio chimico, provocano il riscaldamento dei medesimi, fenomeno che si protrae per diverse ore. Provare per credere. Costano € 2,50 cadauno ed uno nello zaino, da usarsi solo in caso di emergenza può essere molto utile.

E’ sempre bene avere il classico “coltellino” che serve non solo a distupare le bute alla fine della gita ma anche a regolare un attacco difettoso o a “scalzare” le pelli se si attaccano troppo allo sci e ci sono quindici gradi sotto zero con il vento e siamo a 3000 metri di quota.

L’ARVA (ovviamente con le pile cariche) NON si indossa all’esterno ma possibilmente quasi a contatto del corpo, considerando però l’esigenza di poterne disporre rapidamente in caso di necessità.

Disporre di pala (e sonda) è espressione di solidale responsabilità verso il mio prossimo. Scavare a mano è scientificamente dimostrato prolunga enormemente i tempi di estrazione di un compagno. Personalmente mi peserebbe parecchio non riuscire a salvare un compagno solo perchè non avevo portato la pala…. ognuno ci rifletta sopra un attimino! Alle gite NON siamo in gara per cui tre etti in più non fanno alcuna differenza!

Se le pelli non hanno colla a sufficienza o la colla è vecchia, magari con temperatura rigidissima … senza essere dei NOSTRADAMUS posso agevolmente prevedere che… si staccheranno. Può capitare a tutti, certo non è la fine del mondo! qualcuno Vi aiuterà! però tutto ciò nasce semplicemente da una NON-ATTENTA ispezione/manutenzione del materiale personale. Se vi può essere di utilità ONOFRI in via Polonghera a Torino re-incolla le Vs pelli (è un lavoraccio che potete fare anche da Voi disponendo di un locale adatto e di pazienza!)

Scarponi. Chissà perchè c’è sempre gente che si lamenta di bolle, vesciche, bubboni di ogni tipo e genere… al di là del fatto che DUE paia di calze (magari sottili) possono ridurre le aree di sfregamento, esistono comunque in farmacia i famosi COMPEED (ed equivalenti) oppure due strati di cerotto (rigorosamente a nastro!) faranno lo stesso effetto con congruo risparmio.

Occhiali: nella lista su-esposta se ne citano addirittura DUE paia. In ambiente innevato con il sole (ma anche senza) il riflesso è accecante. Senza scomodare Paolo Gugliermina, il nostro amico ottico, siamo in condizioni tali da potere subire addirittura delle lesioni ai nostri organi della vista! Proteggiamoli pertanto adeguatamente!!

Bastoncini: il parere di chi scrive e’ che (per lo sci-alpinismo) l’unico vantaggio dei bastoncini telescopici sia… il trasporto in auto. Se siete “di un certo” peso ed “usate” pesantemente i bastoncini USATE bastoni FISSI che non danno MAI problemi. TUTTI ma proprio TUTTI i sistemi di chiusura, oltre ad aumentare il peso del bastone, presentano (prima o tardi) i noti fastiodiosi problemi di chiusura. Se poi siete “simil-garisti” avrete bisogno di bastoni lunghi (per la spinta in salita) lunghezze che NESSUN bastone telescopico è in grado di raggiungere…

Sci & scarponi: quando siamo in gruppo molti di noi hanno modelli similari. Al fine di accelerare il riconoscimento del proprio materiale può essere utile contraddistinguerlo scrivendoci sopra con un pennerello indelebile le proprie iniziali. Quando il pullman a fine gita è svuotato c’è inoltre il classico “svampitello” che ha dimenticato qualche pezzo. Le iniziale possono aiutare chi recupa tale materiale ad identificarne il proprietario.
Gli sci vanno opportunamente manutenzionati: oltre ad una opportuna e costante sciolinatura e’ bene non avere solette con troppe righe perchè limitano la scorrevolezza dell’asse sulla neve. Tale limitazione non è da considerarsi deleteria per il conseguente rallentamento bensì perche’ la minore scorrevolezza complica la conduzione stessa della spatola!

Zaino: per una gita di un giorno non serve uno zaino da sessanta litri. Uno zaino eccessivamente grande (oltre a pesare di più) limita la necessaria libertà di movimenti per una sciata fluida. Parimenti utilizzare un micro-zaino da gara non è saggio perchè implica l’abbandono di una parte del materiale necessario a condurre la gita nella massima tranquillità, concedendoci anche di sostare per tempi lunghi senza congelarci.

Borracce: i camel-bag con cannuccia esterna presentano il problema che con clima freddo gela il liquido nel tubicino per cui sono da evitare. Tale tipo di materiale dovrebbe essere utilizzato più in gara (dove non c’è tempo per aprire lo zaino, fare due chiacchiere con il vicino e farsi una bella golata del gasolio preferito) che in una tranquilla gita sociale.
Senza fare il fanatico ecologista direi che non serve avere la borraccia di marca svizzera della SIGG da venti euro: le bottigliette in PET hanno una chiusura a vite che garantisce la perfetta chiusura, pesano nulla e, se vogliamo coibentare la bottiglietta basta un calzettone smesso. Costo zero, re-impiego ecologico, nessun problema in caso di eventuale perdita. E come se non bastasse potete usarne due con bevande differenti: posizionandole opportumente nello zaino avrete anche un carico distribuito in modo più omogeneo!

Quanto sopra non è nè esaustivo, nè sacrosanto. Sono solo considerazioni personali derivanti da una pratica e perdurante frequentazione della montagna. A ciascuno integrare o limare a seconda delle proprie esperienze, esigenze, necessità, condizioni di gita.
marco

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