Che finale !!
Doppio colpo in Maurienne

Prima di rivivere la gran giornata con cui abbiamo concluso la stagione delle Gite Sociali, un grande abbraccio, grande dallo Charbonnel all’Arnas, e un augurio di prontissima ripresa al nostro Marco la cui bike, Sabato, ha bisticciato con una brutta buca dell’asfalto mettendolo, e conoscendolo siamo certi che sarà per poco, fuori causa.

Forza Marco ti aspettiamo.


Gran giornata dunque anche se le premesse non erano state proprio favorevoli: al ritrovo alle 4 di mattina ad Almese, Enrico si accorge che il pintone di vino, che era partito dalla Val Maira per festeggiare la conclusione della stagione, ha urtato qualcosa nell’auto e si è rotto spargendo tutto il copioso nettare sui tappetini dei sedili posteriori!

All’ingresso di Susa, blocco stradale della Polizia, controllo dei documenti delle varie auto e, ovviamente, all’apertura delle porte di quella di Enrico, sguardo un po’ compiaciuto dell’Agente: abbiamo cuccato tre individui con una terribile puzza di vino e devono essere talmente ubriachi che girano a fine Maggio e a quest’ora di notte pure con gli sci sulla macchina!

Detto fatto Enrico è sottoposto alla prova del palloncino che fortunatamente non può riempirsi d’altro che dell’aroma del caffè della colazione: ostacolo superato, possiamo caricare Orfeo e puntare al Moncenisio e alla Maurienne.


Pointe de Charbonnel 3752m

By Stefano

Alle 6, a Vincendieres, in sedici siamo pronti a salire sulla mitica Pointe de Charbonnel.

Le nuvole coprono la parte alta e forse è un bene non vedere l’intero itinerario.

Orfeo, inizia a spiegare dove saliremo e lo fa con tale confidenza che toglie tutti i dubbi a quelli fra di noi che sono ancora un po’ titubanti.

Attraversiamo il ponte e subito imbocchiamo un canalone svalangato dove la neve, non rigelata durante la notte, permette di salire senza grandi problemi sci a spalle.
Il canale si chiude ad imbuto e non è raccordato con la frazione superiore, superiamo l’ostacolo sulla destra per erba e roccette.

Proseguiamo sempre in salita (sembra di essere su una scala!) fino ad arrivare sotto le prime bastionate rocciose, deviamo quindi a sinistra quasi in piano fino a raggiungere il canale che ci permetterà di aggirarle.
A 2200m calziamo i ramponi dato che la neve è più dura, la pendenza aumenta e la sicurezza non è mai troppa!

Le scale si fanno ancora più ripide ed in breve, con spostamenti a destra e sinistra, ci ritroviamo a 2600m dove la salita è un po’ meno esposta.

Dato che la neve nel successivo traverso è molle, Enrico,che guida l’avanguardia, decide di mettere gli sci e testare se di lì in poi convenga tenerli o no, il messaggio via radio è chiaro: “Sci ai piedi! Non servono i rampant per ora!”.

Si va e si risale una specie di imbuto che porta ad un catino con segni di alcune slavinette di neve pesante.
Il percorso torna ripido e per superare le rigole, lasciate da queste colate, i rampant sono molto utili.

Saliamo rapidamente per ricompattarci verso i 2600 metri dove, riscaldati da un bel sole, ci rifocilliamo.
Alcuni tolgono i rampant, altri li tengono ma tutti hanno i visi fissi sui pendii che stiamo per risalire: sono ripidi ma non sembrano problematici, solo l’ultimo strappo di un centinaio di metri lascia un po’ perplessi…

Si sale decisi scegliendo ognuno il proprio percorso: alcuni dritti su per il pendio (ma come faranno??), altri con tanti zigzag (chi scrive fa parte di questo secondo gruppo).
Dato che cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia: il gruppo rimane abbastanza compatto.

La nebbia risolve tutti i dubbi sulla pendenza dell’ultimo tratto: toglie tutta la visibilità e lo saliamo senza preoccuparci.

Ad uno ad uno raggiungiamo il pianoro che precede di qualche metro la vetta, tutti accolti da Enrico che, veloce come al solito, ci ha superato e sembra aver preso la residenza lì.
Salto veloce sui 3752m della vetta e giù ad accogliere i compagni che stanno arrivando.

Quando anche l’ultimo è arrivato si inizia a pensare alla discesa sperando in un’apertura che ci permetta di godere la discesa che si preannuncia fantastica.

Eccola!

Si parte e dopo il primo pendio di crosta morbidissima inizia il sogno di ogni scialpinista: firn, firn e poi ancora firn!
Improvvisamente si diventa tutti ottimi sciatori!
Mica bisogna dirlo che la neve ci sta dando una grande mano!
Evoluzioni di ogni genere e urli di gioia ci accompagnano fino ai 2800m dove la neve diventa un po’ sfondosa: pazienza!

Quando ormai ci siamo arresi di fronte allo sfacelo fatto dal calore, ecco la sorpresa: la neve primaverile portante e divertente.
Con una serie di traversi su cengie e qualche derapata scendiamo fino ai coni di slavine sottostanti che ci offrono una discesa facile e divertente.

Verso i 2000m in 14 ci mettiamo il cuore in pace e, sci a spalle, imbocchiamo il sentiero fino all’auto; in 2 con qualche acrobazia riescono ad imboccare un’altra lingua di neve e a scendere fino a pochi minuti dal parcheggio.

Grandi i capogita: Orfeo che potrebbe trovare la via ad occhi chiusi ed Enrico che ha preceduto il gruppo per sondare il terreno e rendere sicura la salita.

Arrivati all’auto inizia a piovere: se non si chiama fattore C…anche questo?!


Punta d’Arnas 3563m

By Roberto

Rilassati e riposati per l’ora in più di sonno, fatti gli equipaggi ad Avigliana, ci ritroviamo ai piedi del rifugio Averole pronti a partire per le 7.20, siamo in 13 numero fortunato!!!

Una breve risalita sino al rifugio e poi il solito traverso senza neve che permette di arrivare sul fondo del Vallon d’Arberon, dove inizia l’innevamento continuo.

Si sale prima per la sede del torrente in stretti passaggi, poi via via che si sale di quota il vallone si apre in splendidi pendii; di fronte la nostra bella cima avvolta da un cappuccio di nuvole.

La prima sosta al sole; il clima è ottimo e la temperatura, davvero gradevole, ci permette di togliere le giacche pesanti.

Ci teniamo un po’ più a sinistra del normale passaggio per il Col d’Arberon in modo da sbucare sul versante Baounet ad una quota maggiore.

Mentre saliamo iniziamo a vedere scendere il primo sci alpinista solitario che viene verso di noi; pantaloni verde pisello, sciata familiare….ma certo, è Sergio! Ha già raggiunto la cima e ci fornisce un giudizio entusiasta sulle condizioni della neve.
Un breve saluto e via per iniziare il lungo semicerchio che ci porterà sulla spalla da cui si diparte la cresta ovest dell’Arnas.

Poco prima di scollinare ci copriamo per bene perché si intuisce vento forte in cresta.

Appena montiamo sulla sella che precede la cresta vera e propria siamo colpiti da raffiche violentissime.
C’è che perde un guanto, chi una sacca ma per fortuna nulla di fondamentale.

Alcuni di noi preferiscono rinunciare perché la situazione è davvero disagevole, con il resto del gruppo proviamo invece ad iniziare la salita con i ramponi ai piedi.
Appena ci spostiamo dalla sella, come per miracolo, il vento cala fino a scomparire del tutto….
Probabilmente un sistema di correnti insisteva proprio in corrispondenza della nostra uscita sulla spalla ma poco più sopra la temperatura è gradevole, anzi persino calda.

La radio gracchia, è Enrico che ci comunica che il loro gruppo ha raggiunto la cima dello Charbonnel, bravissimi!!!

La salita per la cresta è lenta e difficoltosa, un po’ per la stanchezza un po’ perché la neve è morbida e ad ogni passo si sprofonda.
Incrociamo salendo le cordate francesi che stanno tornando.
Ancora un ultimo sforzo e siamo tutti felici in cima.
La vetta è nevosa e ci contiene appena.

Essere quassù è bellissimo, siamo soli e dopo aver ammirato il panorama a giro d’orizzonte (si vede benissimo il rifugio Gastaldi e pare di toccare la Croce Rossa) e scattato le foto di rito, iniziamo la discesa.

La neve è molle, si sprofonda ad ogni passo, ma in breve raggiungiamo gli sci.
A questo punto, davvero improvvisamente, siamo avvolti da una fitta nebbia, la visibilità è ridotta a pochissimi metri.
Lentamente, in gruppo, mantenendo il contatto visivo, iniziamo la discesa sul nulla…….

Dopo poco la situazione peggiora, nevica fortissimo e non si riesce nemmeno a vedere attraverso le lenti degli occhiali per la neve bagnata che vi si posa sopra.
Avvisiamo gli amici via radio che la situazione si fa complessa ma in ogni caso stiamo scendendo.
Vediamo comunque le tracce di salita e le seguiamo fedelmente; le pendenze e le traiettorie si intuiscono solo, pare di galleggiare in una sostanza impalpabile.
Peccato perché qui la neve sarebbe davvero molto bella, ma la priorità è ovviamente trovare la strada di casa.

L’apertura e la chiusura fanno in modo di mantenere il gruppo sempre compatto, le soste sono frequenti e non ci perdiamo mai di vista, la concentrazione è massima.
Finalmente dopo alcune centinaia di metri di discesa la visibilità migliora e cessa di nevicare.
Rassicuriamo via radio i nostri amici; siamo a circa 2800 m. di quota e vediamo chiaramente il fondo del vallone con il rifugio Averole.

Scendere ora è semplice, la neve è molle e la sciata non proprio delle migliori, ma il clima è alto per la fine della tensione accumulata nella bufera.

Velocemente raggiungiamo la fine della neve e ci carichiamo a spalle gli sci.
I nostri amici ci attendono alle auto, pronti per partire e portarci all’appuntamento con gli altri per festeggiare degnamente la giornata e la stagione.


Terminata la doppia scorribanda la pioggia ha provato a guastarci i festeggiamenti di fine stagione che non potevano mancare anche perchè c’era, fra l’altro, la torta che Marco aveva preparato con amore i giorni precedenti e che, stante come visto la sua impossibilità di essere con noi, aveva voluto affidare a qualcuno perchè imbandisse il nostro tavolino.

In realtà la torta era rimasta dimenticata nel frigorifero del losco individuo a cui era stata affidata!

Per fortuna a Bessans sapevano della nostra imperativa necessità di festeggiare e ci hanno fatto trovare una bella tettoia con annesso tavolone da picnic che, per l’ultima volta della stagione si è riempito, e rapidamente svuotato, di leccornie di ogni tipo comprese un paio di crostate veterane di tante gite e un uovo di Pasqua che è rimasto per un po’ come un pesce fuor d’acqua e poi, appena scartato, si è dissolto in un men che non si dica.

Un’esperienza abbastanza riuscita quindi quella della doppia gita, dove tutti hanno potuto cimentarsi con un impegno confacente con la propria capacità e grado di allenamento.

Questo anche se qualcuno ha un po’malignamente suggerito che se si decidesse di ripetere in futuro l’esperienza sarebbe meglio che la gita “breve” partisse un’ora prima di quella “lunga”…

Concludiamo la stagione con un abbraccio ed un ringraziamento a tutti gli amici che hanno preso parte alle dodici bellissime gite, al Raduno ed al Raid di questa strana stagione, povera tutto sommato di neve e che però siamo riusciti a far durare quasi più a lungo del solito.

Magia del GSA!

Gran Finale in Haute Maurienne:
semaforo verde da MeteoFrance

Siamo arrivati all’epilogo anche di questa bellissima stagione e siamo arrivati alla ciliegiona.

Abbiamo dovuto si rimandarla di un paio di settimane, in attesa che passassero gli sfoghi primaverili di Giove Pluvio, ma adesso tutto fa pensare che Domenica il tempo ci strizzi l’occhiolino e che il semaforo di MeteoFrance volga al Verde!

Ed allora andiamo a cogliere sta ciliegiona!


Come programmato puntiamo a due gite vicine fra di loro ma indipendenti con l’intento di ritrovarci poi nel dopo gita per festeggiare tutti insieme il coronamento della stagione.
Quindi due gruppi con due ritrovi in orario diverso e due conduzioni completamente autonome.

Domenica 27 Maggio 2012


Gruppo A

Pointe de Charbonnel 3752m

da Vincendières 1830m
Dislivello: 1920m – Difficoltà: OSA
Ramponi e piccozza obbligatori

Stante l’impegno di questo itinerario l’accettazione è ad assoluta discrezione del Capogita.

Ritrovo h. 4.00 – Parcheggio Almese (Uscita Avigliana Ovest)

Il riferimento di questo gruppo è Orfeo Corradin che potete contattare per informazioni:

orfokumbu@yahoo.it – tel. 339.7228788


Gruppo B

Punta d’Arnas 3563m

da Parch. Averole 2070m
Dislivello: 1493m – Difficoltà: BSA
Ramponi e piccozza obbligatori

Ritrovo h. 5.00 – Parcheggio Almese (Uscita Avigliana Ovest)

Il riferimento di questo gruppo è Roberto Fullone che potete contattare per informazioni:

roberto.fullone@libero.it – tel. 335.1368660


Chi è interessato e non si è ancora iscritto è pregato di contattare i Capogita entro e non oltre Venerdì 25 Maggio.
E’ particolarmente raccomandata l’assoluta puntualità agli appuntamenti.

A domenica!

Gran Finale a tavola e non solo !

La stagione , una bellissima stagione a dispetto di un andamento meteo alquanto bizzarro, sta quasi volgendo al termine ed allora, come ogni anno, è il momento di ritrovarci.

Mercoledì 23 Maggio 2012

CENA SOCIALE

Sede della Tesoriera

Ore 19.45

Dunque quest’anno Cena Sociale presso la nostra nuova sede nel fascinoso Parco della Tesoriera in Corso Francia 192.
Il costo della cena è di 23 Euro e, cliccandovi sopra, è possibile scorrere il prestigioso MENU’ proposto per la serata.
Per le adesioni Vi preghiamo di contattare Roberta entro la mattinata di Lunedì 21 Maggio :

roberta.balmamion@libero.it – tel. 346.2165880

A Mercoledì!


Ma non è finita qui!

Il Gran Finale in Haute Maurienne che era previsto per il week-end scorso è stato sospeso per le condizioni sfavorevoli ma c’è ancora neve sufficiente per un Gran Finale in montagna.

Ed allora ci proviamo il 26 o il 27 sperando di avere le condizioni giuste.

Sabato 26 o Domenica 27 Maggio 2012

GRAN FINALE

IN HAUTE MAURIENNE

La giornata ed il programma definitivi saranno confermati Mercoledì sera in base agli aggiornamenti delle previsioni meteo.

I più fortunati potranno iscriversi fra un’acciuga al verde e un bicchier di vino nel corso della cena Sociale di Mercoledì 23, quelli meno fortunati contattando Roberto o Orfeo che coordineranno i due gruppi previsti:

roberto.fullone@libero.it – tel. 335.1368660

orfokumbu@yahoo.it – tel. 339.7228788

A presto!

La Grand Glaiza:
fattore C alla Francese

Siamo andati in Francia e allora chiamiamolo “chance”, che è un po’ più difficile ma anche un po’ più fine da scrivere, ma sempre di fattore C si tratta.

Con le informazioni mediatiche sull’innevamento ed incrociando i diversi siti meteo non era stata così ardua la decisione di spostare la Gita Sociale al Sabato e di puntare alla Valle della Cerveyrette.

Ma di quì ad avere una finestra di bel tempo che durasse dalla partenza al termine del dopo-gita, al trovare una comoda traccia che consentisse di salire evitando sprofondamenti assurdi e sopratutto al mettere insieme una discesa divertente e senza problemi, beh, ci voleva proprio tanta … chance!


Siamo in 27 che in questa primavera africana hanno deciso di non barattare gli sci per un cammello e che alle 7.45 si ritrovano a les Fonts ad imboccare, e seguire rigorosamente, una vecchia traccia che risale il lunghissimo vallone di Pierre Rouge.

Quelli che provano a lasciare la traccia vi rientrano quasi subito dopo una rapida esperienza sommergibilistica.

La salita è spedita con un paio di soste di raggruppamento oggi peraltro quasi non necessarie dato che il gruppo è sostanzialmente compatto e grazie ad un briciolo di aria fresca che verso i 2500 metri è intervenuta a rendere ottimale la temperatura in salita.

Tutti in punta in poco più di tre ore a sporgersi ad ammirare il balzo sempre impressionante che, mille metri più sotto, si arresta nell’alta Valle del Thuras e subito dopo ad osservare gli splendidi valloni che, dal Roc del Boucher alla Ramière, si aprono di fronte.

Non sarà lo Charbonnel, ma anche la Grand Glaiza, la nostra Merciantaira, con i suoi 3293m è pur sempre una gran bella punta!

Punta Merciantaira

Adesso non ci resta che la discesa e, mentre si calzano gli sci, fa capolino qualche mormorio di scetticismo.
Ed invece sorpresa: si curva, e piuttosto bene!

E così, man mano che si scende lo scetticismo svanisce e lascia il posto ad un qualcosa che sembra quasi entusiasmo: si galleggia senza grandi difficoltà in questi 15-20 cm di strano magma nevoso che ricopre i pendii e che è talmente fradicio da non dare troppo fastidio.

E nell’ultimo tratto è persin meglio ed arrivare a pochi metri dalle auto inanellando le ultime belle curve è sempre una cosa molto gradevole.

Oggi non c’è il Tavolino, ma solo fisicamente!

Infatti, mentre bottiglie di vario tipo vanno a rinfrescarsi nella vicina lingua di neve, le acciughe di Ceci si vanno a sistemare sul condiscendente cofano dell’auto di Stefano subito seguite da salami, formaggi e tante leccornie che saltano fuori dai bauli.

Ci sono anche una grande torta di mele ed il prosecco di Giovanni che sono venuti a festeggiare un anniversario importante.
L’anticipo di un giorno della gita gli ha risparmiato un mucchio di tirate d’orecchie ma oggi gli auguri affettuosi gli piovono addosso da tutti gli amici del GSA.

Quando la festicciola sta finendo arrivano le prime gocce di pioggia che trattengono la polvere sulla sterrata che riporta a Cervières e rendono più gradevole anche il rientro a Torino.

Fattore C fino in fondo quindi, e per oggi va bene così.


Come sempre queste ed altre foto di possono trovare e scaricare negli album di Marco e di Walter.

Cai Uget