13 marzo 2016
la Blanche

Le più che positive previsioni meteo della tarda settimana mi avevano, ci avevano, indotti ad un moderato ottimismo, tracimato poi a livello “sbracato andante” allorché, con il passare (delle ore) le previsioni sembravano confermate.

Chi di noi, inoltre, il sabato, ha avuto la fortuna di muoversi in montagna, aveva potuto immaginarsi, sulla scorta della giornata trascorsa, una domenica solatia, in cui uno dei possibili dubbi avrebbe potuto essere: “ma il fattore protezione 30 della mia crema, sarà sufficiente?”

La leggera pioggia delle 5,45 di domenica mattina aveva già cominciato ad incrinare le granitiche certezze del giorno prima…

“Entrando in val di Susa smetterà” cantavano all’unisono alcune sinapsi in coro ma… quando pure Emilio che avremmo “raccattato” a Cesana ci informava che al Sestriere nevicava…le granitiche certezze avevano ormai lasciato il posto ad una sommessa depressione, la stessa dei naufragati tentativi al Thabor, al Leone….

Scendendo però dal Monginevro sembrava che la Valle di Pelvoux fosse baciata dal sole ma sarebbe stato troppo bello per essere vero…

Il pullman viene parcheggiato comodamente nell’ ampio piazzale riservato e ci rechiamo in cassa per acquistare i FORFAIT RANDONNEUR che ci permetteranno di usufruire di una salita in seggiovia e dello skilift.
L’utilizzo di entrambi ci regalerebbe un salita senza fatiche fino a 2300 metri ma, poiché gli scialpinisti sono nati per soffrire, all’ arrivo della télésiège du Preron a 1850 di quota, incolliamo le nostre pelli e, sotto un cielo indeciso sul da farsi, cominciamo la nostra salita.

Ma dove si va?

Io avevo in mente un itinerario ma…alcuni addetti agli impianti ci dissuadono dal percorrere tale via.
Altri ci dicono esattamente il contrario.

Alla fine… decido per la strada che conosco ma non passano cinque minuti che un simpatico ma risoluto barbuto patrolleur des pistes ci bacchetta invitandoci “caldamente” a portarci fuori dalle zone battute.

Con un avventuroso traverso in cui “tagliamo” uno skilift ed una pista nera portandoci in una tranquilla ma ripida valletta che risaliamo a botte di “gucie” fino a portarci nei pressi dell’arrivo del teleski a 2300 metri.

Il tempo sembra peggiorare ma dopo l’obbligato ricompattamento, partiamo animati da incrollabile e forse immotivato ottimismo.

La neve è abbondante ed i ramponi, talvolta utili con scarso innevamento, rimangono inutilizzati nel sacco.
Qualcuno ricorre ai rampant ma niente di più.

La visibilità peggiora con la salita ma un po’ grazie ai GPS, un po’ seguendo le diecine di tracce di salita, incredibilmente TUTTI siamo in cima !!!

Il panorama che ben conosco …sarebbe spettacolare ma oggi si limita a pochi metri…
Lasciamo passare un po’ il tempo sperando che il cielo si apra ma è una pia illusione.
Comunque, nonostante i 2950 metri di quota, non fa freddissimo e ci soffermiamo una ventina di minuti prima di arrenderci all’evidenza e cominciare la discesa.

Dopo qualche diecina di metri di discesa la visibilità diventa accettabile e la vera sorpresa è la neve che, nonostante i tanti passaggi precedenti, è ancora polverosa e consente a tutti di sfoggiare le proprie arti skiatorie…

Poco sopra i 2500 metri qualcuno punta all’arrivo dello skilift per poi scendere sulle addomesticate e facili piste mentre qualcuno ripercorre il selvaggio vallone di andata.

Appuntamento, pienamente rispettato, alla partenza dello skilift.

E, visto che abbiamo ancora un buono per la salita… di nuovo verso l’alto ma questa volta…. vergognosamente trascinati dalla fune di acciaio!

Scendiamo poi lungo le piste, rosse, nere, blu, a strisce… e dopo pochi minuti siamo tutti ai 1200 metri dove….si sta alacremente approntando il recupero energetico!

Due “Pain de campagne” acquistati questa mattina presso una boulangerie lungo la strada si smaterializzano rapidamente accompagnati da salami, acciughe, formaggio. Bonarda e Grignolino sono i primi caduti sul campo di una lunga serie di etiliche dipartite

Ripulito il sito dell’interminabile banchetto, risaliamo in bus, e rifocillati facciamo rotta per TORINO, ricordando a tutti che…la VAL MAIRA ci aspetta per il prossimo week-end!!!!!

Complimenti a tutti i soci che, nonostante un tempo non proprio ideale, hanno comunque dato prova di perseveranza, ottimismo e bravura.

Non è stata una vittoria piena, come avevamo sperato ma…abbiamo portato a casa un pareggio su cui era difficile scommetterci!

emmecì


Fotografie di Emilio Candutti, Marco Centin e Michelino Giordano.

Cai Uget