29 dicembre 2013
Rocce del Fraiteve

“77” e tutti in coro rispondono: ”I diavoli” andando speranzosi a cercare il numero sulla propria cartellina.

A tombola ci giocheremo magari la sera di Capodanno, oggi 77 ha un significato diverso: è il numero degli amici (65 quelli regolarmente iscritti e poi diversi altri aggregati della penultima ed ultima ora), che tutti insieme hanno deciso di partecipare alla Gita di Fine Anno del GSA!

Beh, ragazzi, vi assicuro che l’idea di condividere il giorno successivo la responsabilità di una gita di 65 persone in un periodo in cui il pericolo valanghe è dato a livello 4 e le televisioni martellano di notizie di disgrazie in ogni angolo delle Alpi quasi criminalizzando quegli sconsiderati che praticano lo Sci Alpinismo, beh, un pochino, e neanche tanto pochino, il sonno lo toglie.

Intanto bisognerà parcheggiare le automobili e nell’ ispezione di oggi a Fenils di spazio mica ce n’era tanto.
Quante saranno?
Se riuscissero a stiparsi bene dovrebbero essere meno di venti: sulla strada messe bene ce ne stanno quattro, al fondo vicino al ponte c’è uno spiazzo per una, ne restano 15!
Telefonata (l’ennesima) serale un po’ sconfortata ad Orfeo e risposta come sempre tranquillizzante: “Vedrai che le sistemiamo. Comunque parlo con il capo dei vigili di Cesana e gli chiedo consigli e di chiudere un occhio. Stai tranquillo.”
Va bene, non penso più al problema del parcheggio, sapevo che lui parlava con la neve ed i pendii, ora so che parla anche con i vigili urbani.

Se sistemiamo le auto poi bisogna far attraversare a 65 persone la statale, quella che porta agli impianti della Via Lattea, nell’orario di massimo traffico.
Non ce la faremo mai.
Potrei telefonare ad Orfeo per sentire come pensa di fare ma è meglio di no.
Anche l’amicizia ha un limite.

Se pure riuscissimo ad attraversare tutti la strada senza incidenti poi bisogna calzare gli sci e fare il cancelletto.
Ma quanto spazio occupano 65 persone che calzano gli sci?
Due, tre metri quadri ciascuno?
Quanto fa in totale?
Ci sarà tutto questo spazio?

Telefonata a Lorenzo:”Come ci organizziamo per il cancelletto?”.
“Stai tranquillo, lo faccio io, vedrai che sistemiamo tutto.”
Anche la telefonata con Lorenzo me la sono giocata.

Adesso, pensando a tutti gli amici che transitano davanti al cancelletto e contandoli uno per uno, è un po’ come contare le pecore e riesco finalmente a prendere sonno …
Pochi secondi e mi risveglio preoccupato!
Sicuramente su 65 ce ne sarà almeno uno che avrà l’ARTVA che non funziona.
E’ un problema da poco: basta riattraversare la strada, tornare alla macchina, tirare fuori le chiavi con le mani gelate, prendere l’ARTVA di riserva, provare se funziona, ritornare su, riattraversare la strada (sto semaforo è sempre verde per gli altri), sistemare l’ARTVA e far partire gli ultimi.

E gli sci che avevo appoggiato al muro e non ci sono più?
Mi giro e li vedo in mezzo alla traccia !?
E’ Marco che mi ha aspettato, me li ha messi in posizione di salita con l’alza-tacco su e mi becca pure con il mio ARTVA staccato.
Finalmente si parte, pochi minuti a passo spedito e finalmente, in coda sulla traccia assestatissima di oltre 70 passaggi si può dormire un sonno tranquillo.

In effetti bisognerebbe preoccuparsi per la discesa ma per quella mi ha tranquillizzato Ceci nella telefonata di ieri sera (ebbene si, mi ero giocato anche quella): ”Ma di cosa ti preoccupi? Facciamo tanti gruppetti con un responsabile per ciascuno, due o tre stanno in chiusura e vedrai che ci divertiamo un mondo”.
Le ho dato un bacione sulla guancia (più tardi nel sogno ovviamente).
Neve bella in discesa.
Bella anche per gli ultimi visto che era impossibile tritare tutti i grandi prati di questo amplissimo versante del Fraiteve e così farina per tutti, tutti contenti e soddisfatti.

E tutti riattraversano, sorprendentemente senza problemi, pure la famosa statale e scendono allegramente alle macchine.
Saranno ancora 77?
Bisognerebbe ricontarli ma qui si rischia di addormentarsi un’altra volta…
Va bene così, ci sono sicuramente tutti.

In piola a Deveys dovremmo essere 54 e Salvatore mi conferma che ha preparato 54 posti.
Quindi tutto in ordine, basta che tutti i posti siano occupati e vuol dire che ci siamo tutti.
E allora perché ce ne sono quattro in piedi che non trovano posto?
E’ di nuovo ora di contarci!
Uno, due, … cinquantotto!
O c’è qualcuno imbucato o durante la discesa abbiamo trascinato con noi qualcuno che non c’entrava niente.
Non importa, Salvatore ci sistema tutti e nessuno se ne va con la fame o la gola secca.

Adesso restano soltanto cinquantasette gradevolissimi abbracci e allegri scambi di auguri e la giornata è finita.
E questa sera per prendere sonno di contare le pecore proprio non se ne parla, meglio mezza pagina del libro sul comodino.

guido


Fotografie di Walter Actis, Marco Barbi, Bruna Brunetta, Fabio Capecelatro Marco Centin e Davide Panagin.

Cai Uget