12 gennaio 2014
Monte Zerbion

Quando il Venerdì si sono chiuse le iscrizioni “ufficiali” alla gita sociale gli scritti erano 44 e l’idea di percorrere i boschi sopra Promiod “in fila per sei col resto di due” era piuttosto stuzzicante per vedere che traccia avrebbe lasciato sulla neve uno schieramento del genere.

Poi le iscrizioni e le rinuncie dell’ultima ora hanno fatto levitare a 49 il numero di partecipanti e così abbiamo rinunciato a salire il fila per sei perché il resto di uno avrebbe costretto un partecipante ad una mesta gita in solitaria.

Meglio così comunque, perché percorrere la cresta finale il fila per sei proprio semplice non sarebbe stato …


Oggi destinazione Zerbion in Valtournenche.
E il 12 gennaio ma procedendo lungo la strada sembra di essere in primavera, prati senza neve o con sottili lingue residue, neve sui tetti ormai agli sgoccioli e soprattutto temperatura + 1°C !

Ma noi non disperiamo, il capogita capo Stefano sa il fatto suo.

Procedendo spediti usciamo dal bosco e arriviamo al sole, che giornata fantastica e che panorama mozzafiato…

In prossimità della cresta lasciamo gli sci e calziamo i ramponi, forse una precauzione eccessiva date le condizioni della neve ma meglio così, saliamo più tranquilli e in breve arriviamo tutti ai piedi della grande statua raffigurante una Madonna bianchissima, forse un po’ troppo grande, ma comunque suggestiva.

Ordinatamente ritorniamo agli sci, nessun problema, tutti bravi e composti, sembriamo proprio una sociale seria, e ci prepariamo per la discesa che sarà organizzata a gruppi con un capogita o persona di riferimento.

Il mio gruppo è il numero 3 (già numero perfetto, non vorrei dire…) ed essendo io un po’ scarsina in discesa nomino seduta stante Assistente in Campo Livio.
Immediatamente quel procedere ordinato e tranquillo descritto finora diventa una discesa chiassosa, tutto tranne che ordinata, ma comunque molto molto divertente ed in ogni caso sicura.

Per fortuna Luca e Mau bilanciano l’esuberanza di Livio, ma le più brave sono Annalisa e Lucia sempre attente a seguire il percorso scelto.

In breve arriviamo alle macchine e al tavolino.

Tante buone cose rapidamente compaiono e altrettanto rapidamente scompaiono, le bottiglie evaporano chissà per quale magia, ma soprattutto questo tavolino verrà ricordato per le mille, ma che dico milioni di fette di salame tagliate con precisione micrometrica personalmente dal presidente Guido.
Vi assicuro nessuno riusciva più a fermarlo !

Che altro dire, ancora una bella giornata in montagna e una riuscitissima gita in ottima compagnia, alla prossima !

PS: (W il gruppo 3 !!!)

tea



Gli amici ci sono andati durante le vacanze di Natale, ma tu quel giorno non potevi.

Peccato, quella cima era da un pezzo nella tua lista dei desideri.
Ogni tanto i desideri si avverano.

Il programma gite GSA ci presenta una variazione: Domenica 12 Gennaio, Zerbion da Promiod!

Grandi, ma allora quella nelle vacanze di natale era solo il sopralluogo!
E sei felice, stavolta non ci sono scuse, ci andrai.
Non sai perchè lo Zerbion ti attira tanto: sarà per il panorama a 360 gradi su tutte le catene della Val D’Aosta, sarà per la Madonna della vetta, o sarà perchè … ?
Non lo sai, ma ci vai.

Per partire in forma (riposata), rifiuti qualunque gita di scialpinismo al sabato.
Non resisti però al sabato in pista: Via Lattea, poca gente, neve bellissima ed una compagnia che non concede soste.
Ecco, proprio proprio riposata non parti, ma almeno parti.
Qualcuno che invece ieri ha sfidato la Becca di Tos, piuttosto del tornello di Borgata, ha invece dato forfait.

Sci ai piedi alle 9, una cinquantina di allegre persone si incammina, nel chiacchiericcio generale. L’inizio presenta più terra che neve, ma non ci si spaventa.
Si sale nel bosco.
Un po’ di strada, poi sentiero.

Il fiato non ti consente gran discorsi, quindi ascolti i racconti degli altri.
C’è Guido che racconta le sue arrampicate in settimana e viva la pensione!

Un altro racconta della sua festa di compleanno, e delle troppe donne che lo assillano: non fosse che rischi l’equilibro, quasi quasi daresti uno sguardino dietro a vedere se è la versione scialpinistica di George Clooney ad incalzarti il passo.

Quando dal bosco si esce, alzi la testa ed eccolo, il panorama che ti aspettavi.
Sullo sfondo azzurro, tutte pennellate di bianco, si presentano le montagne della Val d’Aosta.
E i bambini fanno “oooooooohhh”.
E non solo i bambini.
Con botte di panorama a destra e a sinistra, si continua a salire fino alla cresta.

E lì sbagli, smetti di guardare le vette e guardi giù: se scivoli qui ti trovi seduto alla roulette di Saint Vincent.

“Randa, sei tranquilla? Vuoi mettere i rampant?”
No, tranquilla per niente, vorrei mettere le ali.
Ma stringi le chiappe, e vai avanti.

La cima merita la fatica, e anche l’assenza di tranquillità.

Peccato che nell’ottimizzazione dei pesi, per portare i ramponi, hai lasciato a casa la macchina foto.

Randagia, che lo Zerbion non delude.


Fotografie di Walter Actis, Marco Barbi, Fabio Capecelatro.

Cai Uget