Relazione del Presidente

Presentata nella Assemblea Soci del 9 ottobre 2013

Stagione 2012-2013

La stagione che abbiamo alle spalle è stata la cinquantunesima del GSA. Il Gruppo comincia quindi ad avere un’età piuttosto matura però tutto sommato i suoi anni direi che li porta bene.
E la stagione era proprio iniziata con i festeggiamenti del Cinquantenario.

Il Cinquantenario

Sabato 10 Novembre 2012, in una bellissima giornata di pioggia battente, siamo riusciti a radunare ben oltre 100 soci vecchi e nuovi del GSA e fra di essi molti fra i fondatori nel 1962 del Gruppo.
In barba al tempo inclemente direi che è stata comunque una bellissima giornata e che l’evento è stato festeggiato degnamente.
Nell’occasione abbiamo pubblicato il Volumetto GSA50 ed è poi stato preparato un DVD con i filmati proiettati nell’occasione.
E’ stato poi realizzato un nuovo giubbotto GSA con il nuovo logo del Gruppo, quello che è stato pensato per i secondi cinquant’anni.
A proposito di logo ho ricevuto una telefonata di critica pesantuccia da parte di uno dei soci fondatori. Credo ci sia stato un fraintendimento delle parole spese per presentare il nuovo logo: una cosa è il volersi proiettare verso il futuro con iniziative anche innovative e l’altra è non sentire il legame o ancor peggio mancare di rispetto alle radici o alla storia del Gruppo. Credo che l’impegno e l’entusiasmo con cui l’attuale gruppo direttivo ha affrontato questa importante ricorrenza ne siano testimonianza.
A completamento dei festeggiamenti è stato organizzato a febbraio in Valle Varaita un week-end di ritrovo di soci vecchi e nuovi, un evento che mancava da tempo. Il tempo incredibilmente brutto con il viaggi sotto la neve da Torino a Sampeyre non ha comunque rovinato la bella atmosfera della serata di brindisi, ricordi e vecchie canzoni della trentina di partecipanti anche se la gita in programma con gli sci il giorno dopo ha dovuto essere giocoforza annullata a favore di un rapido rientro in città.
I festeggiamenti e gli eventi di questa ricorrenza adesso sono terminati e siamo tutti proiettati verso il futuro ma il ravvivare i legami con le radici è stato troppo bello e gradevole per non pensare che qualcosa di questa esperienza riprenderemo ed anche abbastanza presto.

Le Gite Sociali ed il Raid

Alla fine le gite sociali portate a termine sono state 11, 7 in giornata e 4 accoppiate: due in uno splendido week-end in Val Maira grazie al nostro local Enrico e due nel week-end lungo al Valasco che ha concluso la stagione.
Quest’anno siamo riusciti a realizzare un record sostituendo sostanzialmente sempre la gita in calendario con una alternativa. Personalmente non lo considero però un record negativo: è un modo di praticare lo sci alpinismo al passo con i tempi, sfruttando la marea di informazioni disponibili oggi sulle condizioni meteo e nivologiche di ogni vallata delle nostre montagne.
Forse in alcuni casi abbiamo anche esagerato e ci si è presentati alla riunione del Mercoledì sera a raccogliere le iscrizioni con la decisione della meta rimandata ai giorni successivi o addirittura comunicata la domenica sul pullman: questo modo di procedere ha suscitato qualche critica che è stata recepita.
Anche la conduzione della discesa della prima gita sociale al Clot della Soma ha ricevuto qualche critica e ne è nato anche un piccolo dibattito che è stato comunque produttivo e ci ha portato a porre maggior attenzione organizzativa a questa fase della gita in cui a volte ci lasciamo prendere un po’ dall’entusiasmo.
Nelle 7 gite in giornata 4 volte abbiamo utilizzato il pullman anche se avrebbero dovuto essere cinque: alla partenza per la Cima delle Rossette l’abbiamo aspettato inutilmente ma forse, col senno di poi, è stato meglio così perché farlo girare nel piccolo piazzale della barra di dogana non sarebbe stato semplice.

Il Raduno programmato nel Tirolo austriaco è stato annullato per la pessima meteo che avrebbe rischiato di rendere problematico anche solo il percorso stradale di avvicinamento. Un gruppetto di partecipanti ha comunque “ripiegato” in un week-end lungo nella più vicina Val Maira e sfruttando di nuovo la conoscenza dei posti di Enrico è riuscita a mettere insieme due bellissime gite.
Per l’Austria c’è l’intenzione di riprovarci nella prossima stagione.

Per il Raid del Cinquantenario si era pensato da tempo alla più celebre traversata sci alpinistica: la Chamonix-Zermatt.
Gran lavoro di studio e preparazione da parte dei Capogita che poi è stato possibile mettere a frutto solo in parte. Intanto il meteo ha prima costretto a rinviare di una settimana la partenza con ovvio disappunto di chi le ferie non le poteva spostare e poi ha determinato la necessità di ridurre e modificarne il percorso. Alla fine si è comunque realizzata una 4 giorni di tutto rispetto con 16 partecipanti che ha percorso in sostanza la seconda parte della celebre traversata.
Durante la salita al rifugio Prarayer, sulla strada che costeggia il lago, Cecilia e Matteo sono stati investiti da una valanga di fondo dalla quale sono stati fortunatamente in grado di cavarsi d’impiccio da soli. Alla fine niente di grave e un bell’articolo per il sito sulle sensazioni di chi ha vissuto questa esperienza. Comunque una bella paura per tutti e un altro monito a non sottovalutare anche tratti di gita apparentemente scontati.
Nella prima fase del raid c’è stato un contrattempo tecnico per cui due partecipanti hanno dovuto rientrare. Franco con un solo sci dopo la perdita dell’altro è stato costretto ad un rientro piuttosto triboloso ma un grande grazie da parte di tutto il GSA va ad Ermes che lo ha accompagnato rinunciando così di conseguenza al Raid.

La cultura della sicurezza

La sicurezza in gita è alla base del nostro modo di muoverci.
La ragione è duplice. Da un lato il muoversi in gruppo numeroso su terreno impegnativo comporta di per se maggiori rischi e dall’altro fra coloro che si avvicinano al gruppo e si iscrivono alle gite sociali molti lo fanno perché sanno di affidarsi a qualcuno che conosce ed applica tutti i criteri e le regole della sicurezza nello sci alpinismo.
Non entro qui nel merito delle responsabilità più o meno grandi dei Capogita argomento che abbiamo intenzione di trattare in una occasione separata.
Nella passata stagione abbiamo quindi organizzato due giornate di aggiornamento per tutti i nostri Capogita durante le quali la guida Stefano Pivot, uno dei responsabili del servizio valanghe Valdostano ci ha elargito istruzioni e consigli anche con varie prove pratiche.
Su questo argomento sicuramente non abbasseremo la guardia.

Serate in Sede

Oltre alle serate tradizionali organizzate con i SFE e con Cuore da Sportivo, si è organizzata una interessante serata che ha richiamato anche un certo pubblico esterno, con il team di Mulatero editore della rivista SkiAlper e poi due interessanti serate di proiezioni di esperienze extra-europee da parte di Bruno e Stefano e Lucia.
E’ mancata la serata Amarcord per problemi di raccolta del materiale ma la riproporremo.
Per quest’anno contiamo di avere in serbo un paio di serate almeno altrettanto interessanti.

Il Sito Internet

Il nostro sito Internet è vivo.
Da tempo ha eliminato le Comunicazioni cartacee come veicolo per informare i soci su programmi ed iniziative con risparmio di soldi e di betulle.
Inoltre ci consente a poche ore dalla gita di riviverne i momenti con le relazioni dei Capogita e di vederne le fotografie. Da questo punto di vista diversi di noi contribuiscono fattivamente e solertemente.
Si potrebbe fare di più: io coltivo ancora la speranza di farne il giornale del nostro piccolo mondo con rubriche, interventi ed aggiornamenti sulle varie sfaccettature del nostro sport. Mi rendo però conto che viviamo un’epoca frenetica dove tutto il tempo disponibile è farcito di impegni di ogni tipo e quindi trovare il tempo per approfondire qualche argomento della nostra passione e scriverne qualcosa è difficile ma chissà, ripartendo bene i compiti? Io non perdo la speranza.
Nella sezione archivio è stata completata la documentazione di tutto quanto è avvenuto negli ultimi 14 anni dal 2000 in avanti e stiamo lavorando a sistemare quella degli anni 90. Chiederei, a chi ha avuto la fortuna di vivere quegli anni del GSA, uno sforzo per recuperare ricordi e fotografie e di farcele avere.
Fra l’altro il sito non è di chi se ne occupa in questo momento ma di tutti noi e quindi qualsiasi idea, suggerimento, contributo è sempre utile e graditissimo.

Oggi e domani del Gruppo

Il nostro è un Gruppo di Sci Alpinismo e lo sci alpinismo come molte altre attività che ruotano intorno alla montagna ha assunto nel tempo i connotati di una attività organizzata per lo più in piccoli gruppi di amici flessibili e facili da gestire nel seguire le notizie iperaggiornate del web.
E’ più semplice organizzare il viaggio e, giunti alla partenza, decidere magari di cambiare versante o addirittura vallata; in un minuto ci si controlla gli ARTVA e non c’è la coda al cancelletto; con un colpo d’occhio si sa dove sono tutti i compagni e non è necessario contarli per poi magari perdere il conto quasi alla fine e dover ricominciare da capo; in punta c’è più spazio a disposizione ed è meno probabile darsi un po’ di fastidio in discesa.
Ed allora vale la pena sbattersi per fare le gite in un gruppo come il nostro che speriamo sia ed è quasi sempre numeroso?
Beh amici, guardarsi intorno al termine della gita e condividere con un centinaio di occhi gioiosi il ricordo delle emozioni di un paio d’ore prima con una fetta di salame, due acciughe ed un bicchier di vino in mano, mi fa dire che si, ne vale proprio la pena e quindi lunga vita al GSA.

Guido Bolla

Cai Uget