27 gennaio 2013
Colle del Grand Etret

Tutti al Colle !!!

Anche questa volta nessun timore!

Non stiamo rievocando qualche epica impresa della storia nè tantomeno incitando i soci GSA ad un improbabile assalto ai palazzi del potere.

Il titolo è invece la semplice sintesi della bellissima giornata di ieri che ha visto tutti i 47 partecipanti raggiungere i 3150 metri del Colle Centrale del Gran Etret al termine dei lunghi 1200 metri di dislivello che lo separano da Pont Valsavaranche.

Un successo e quindi subito un grande plauso ai tre bravissimi Capogita, Livio, Renato e Roberto.


Intanto il week-end era cominciato benissimo con lo splendido messaggio, che rimbalzava sui cellulari, che la nostra Roberta aveva dato alla luce Stefano e che entrambi stavano benissimo.
Un grande abbraccio da parte di tutto il GSA a Roberta e Carlo in attesa che ci portino al più presto a conoscere il pargolo: nel frattempo con o senza consenso dei genitori l’abbiamo iscritto al Gruppo.


Sono le 8,30 passate da poco quando, dopo un paio di rasette da brivido con i tetti delle vecchie baite della frazione, il pullman ci deposita nel grande piazzale di Pont Valsavaranche, stranamente affollatissimo per la concomitanza di una gara di Fondo.

Qualcuno rassicura gli organizzatori che siamo sci alpinisti e non fondisti stranamente equipaggiati, quasi tutti adocchiamo il posto di ristoro della gara sperando inutilmente si tratti di una inattesa anticipazione del “tavolino” e poi finalmente tutti in marcia sul lungo pianoro.

La salita è regolare e senza problemi, ii runners a correre, i meno runners a correre meno, i molto meno runners a correre molto molto meno …

A metà salita spunta anche un bel sole che nella prima parte se ne era stato nascosto dietro una nuvola dispettosa che aveva deciso di soggiornare sui Denti del Broglio.
Attraverso le radio si sente la voce di Livio che dall’alto se ne attribuisce il merito, subito corretto da quella di Renato che precisa che, essendo il sole spuntato del Canavese, non può che essere grazie a lui.

In ogni modo, un diagonale dopo l’altro lungo i mansueti pendii del ghiacciaio, tutti raggiungono il Colle Centrale del Gran Etret, uno dei tre colli gemelli (qualcuno ha pensato “Ecco perchè si chiamano e-tre-t”, giuro che è vero …) che separano la Valsavaranche dalla Valle dell’Orco.

Uno sguardo alle Levanne proprio di fronte e poi, visto che comunque il caldo è un’altra cosa, tutti giù sulla splendida farina che in settimana ha coperto la neve ghacciata.
Discesa decisamente bella, con qualche tratto con visibilità non perfetta a causa del cielo che si sta velando ma tantè, averne…

Il tentativo di perdere Lauretta in uno dei buchi che in qualche punto si nascondevano vicino ai roccioni fallisce miseramente a causa dell’intervento di Renato che, obbligato dal suo ruolo di Capogita e nel dissenso del pubblico, scava fino ad estrarla e rimetterla in carreggiata.

Alla fine dopo una scivolata non troppo breve ma neppur troppo faticosa lungo il toboga del fondovalle, anche la chiusura, oggi con una invidiata quantità di quote rosa, raggiunge il pullman dove i runners dei primi gruppi hanno diligentemente preparato ed imbandito il tavolino.

Chissà cosa avrà pensato la nostra new entry di oggi, Elisa, al vedere il consueto incredibile mix di dolce e salato consumati in modo più o meno casuale con spumanti e barbera miscelati un po’ a casaccio?
Avrà pensato sicuramente bene se, dopo un attimo di smarrimento, si è inserita con decisione anche lei nella mischia!

E sul pullman, fra interviste, pupacchiotti, vendite all’asta e notiziari, coffee service di Lucia e Stefano e pusacafè di Lauretta (per festeggiare il suo ritrovamento), la strada che ci ha riportato a casa è sembrata anche oggi decisamente più breve che all’andata.

E tutti 47 l’abbiamo fatta con uno splendido Colle del Gran Etret in saccoccia che renderà più lieta la settimana.

A fra quindici giorni!


Fotografie di Walter Actis, Guido Bolla, Bruna Brunetta, Marco Centin.

Cai Uget