RADUNO 24-29 febbraio 2008
Dolomiti di Fanes

Si è concluso all’insegna del bel tempo il 6° Raduno Sci Alpinistico nelle Alpi del Nord–Est, all’interno del Parco Naturale Fanes – Sennes – Braies, come sempre ben organizzato da Carlo e Diego Mingione nell’ultima settimana di Febbraio.

Splendide giornate, ottime gite, compagnia allegra, panorami dolomitici grandiosi e un pizzico d’alpinismo per due vette raggiunte e soprattutto tutti i partenti sempre arrivati sulle cime.

La condizione d’innevamento trovata può definirsi buona, in considerazione della scarsità di precipitazioni.
Non altrettanto la qualità della neve molto lavorata dagli innumerevoli passaggi o dal vento, con profonde tracce gelate o pendii fradici totalmente inconsistenti.
Rari i tratti sciabili.



Lunedì 25 febbraio 2008 – Monte Giovo Grande -2480m

Partiamo dal bell’albergo posto all’inizio del lago ghiacciato di Braies ed in un’atmosfera nordica ci dirigiamo al temine dello stesso percorrendo il sentiero che lo circonda, per risalire il vallone zigzagando tra numerosi pini mughi che costellano il percorso.

Si prosegue sino a giungere all’imbocco di un canale ghiacciato, stretto e ripido che, dopo circa 150 mt. prosegue con pendenza più modesta.
Al termine si apre davanti a noi un panorama di vallette, colli e cime, gradevoli e rilassanti.

La gita prosegue fin quasi al termine di un ampio vallone dove, con una repentina svolta a sinistra, si sale su una dorsale ed in un ambiente eccezionalmente panoramico si giunge sulla spaziosa vetta tondeggiante (ci stavamo tutti comodamente).
A questo punto: foto, foto, foto!!!

Il dislivello complessivo è di mille metri, ma lo spostamento è notevole e bisogna tenerne conto.
La discesa in alcuni tratti è mediocre dato l’accumulo nelle vallette di neve cotta dal sole.

Il canalino da cui eravamo saliti però resta ghiacciato e, una brutta caduta con distorsione e forse lesione dei legamenti crociati, coinvolge Bruna; poiché il percorso è ancora lungo si rende necessario l’intervento dell’eli-soccorso e mentre la nostra amica vola verso l’ospedale di Brunico, noi concludiamo la gita attraversando con gli sci il lago ghiacciato.

Dopo gli esami di rito, ancorché con la gamba bloccata da un bendaggio, Bruna rimarrà in albergo con noi sino al termine del raduno.

Noi saliremo, verso sera, al rifugio Lavarella che ci ospiterà per i prossimi due giorni, riunendoci con chi era salito il giono precedente.

Lunedì 25 febbraio 2008 – Sasso delle Dieci 3026m

Un gruppetto di 4 ugetini, saliti già il giorno precedente al Rifugio Lavarella, sceglieva questa cima.

Dal rifugio si risalgono i pendii N-O sino alle pendici del Ciastel di Fanes.
Con direzione O, innalzandosi tra grossi blocchi e ripidi pendii, si raggiunge la cresta S-O del Sasso delle Dieci dove la cintura sommatale di rocce che lo collega al Ciaval, termina.
Lasciati gli sci si prosegue per la cresta esposta ed affilata sino in vetta.
Il dislivello complessivo è di circa 1000 metri.
Alla sera raduno di tutto il Gruppo al Rifugio Lavarella.


Martedì 26 febbraio 2008 – Monte Castello 2817m

Partiamo dal rifugio Lavarella in una giornata che si preannuncia splendida e passando vicino al rifugio Fanes risaliamo il passo del Limo dove il panorama, come per tutte le gite in queste zone, si fa grandioso.

Divalliamo fino alla Malga Fanes Grande per entrare nell’imponente Vallone Bianco dove, nella parte iniziale alcuni pini nati e cresciuti incastrati nelle rocce creano una visione surreale ed artistica della natura che ci circonda.

Si risale dolcemente il vallone sino a giungere al Monte Castello dove si trova un bivacco e resti di camminamenti militari della prima guerra mondiale.
La visione è mozzafiato sulle Tofane e sul circondario, ed il pensiero non può non andare a chi, tanti anni fa, combatteva qui una guerra feroce in un ambiente ostile.

La discesa, malgrado il timore di neve crostosa si è rivelata migliore di quanto previsto.

Il dislivello complessivo è di circa 900 mt. con la risalita al passo Limo.

Va precisato che tutte le gite indicate comportano spostamenti anche notevoli di cui è bene tenere conto.


Mercoledì 27 febbraio 2008 – Colle di Sant’Antonio 2460m

Oggi dobbiamo rientrare a fondo valle, perciò scegliamo una gita corta.

Le previsioni indicavano tempo perturbato, in realtà la giornata è bellissima, ma con vento in quota.

Partiamo dal rifugio Lavarella e ci dirigiamo a est su di un pendio che inizialmente è disseminato di rocce che affiorano nella neve (ma il passaggio è comodo) e si tramuta poi in ampi e bei declivi sino a giungere su di un dosso che ci permette di entrare in uno splendido vallone, ideale per lo sci, ma assolato e molto caldo.

Proseguiamo per lo stesso e, nella parte finale, con ampi zig-zag arriviamo sino al colle dove è stata edificata una piccola cappella con l’immagine di Sant’Antonio.

L’esposizione ed il caldo ci fanno desistere dal proseguire verso la vetta dove saremmo dovuti salire senza sci a causa della scarsità di neve sulla cresta.

Scendiamo rapidamente con condizioni di firn ideali che si riveleranno le migliori di tutto il raduno.

Il dislivello complessivo è di 450 mt. su di un terreno sciisticamente ottimo.

Ritornati al rifugio e recuperate le nostre cose scendiamo a valle, Pederù 1543, sfruttando la strada battuta dai gatti delle nevi che servono i rifugi Fanes e Lavarella.


Giovedì 28 febbraio 2008 – Croda Rossa di Anterselva 2818m

Anche questa volta si parte costeggiando un lago ghiacciato, quello di Anterselva e si prosegue sulla stretta carrozzabile che d’estate è percorsa dei mezzi che vanno in Austria (in senso unico alternato) e d’inverno dagli slittini e/o dagli scialpinisti.

Poiché il percorso è gradevole, permette ai più dotati, di dialogare per una buona ora prima di raggiungere il passo Stalle al confine austriaco, dopo 400 mt. di dislivello.

Si prosegue poi nella lunga valle di Stalle che con pianori e brevi salite porta ad aggirare una costiera posta alla nostra destra fin dove la valle si allarga in un concentrico di vette dove si intravede (è naturalmente la più lontana) la nostra meta.

Piegando verso sud-ovest raggiungiamo a piedi la cima lungo la divertente cresta sud.
In effetti nell’ultima parte della salita (50 mt. circa di dislivello) che si sarebbe potuta fare con gli sci, la neve ha tutte le caratteristiche tranne quella di essere sciisticamente interessante in quanto troppo lavorata: abbiamo sostituito il piacere di una bella sciata con un panorama a 360° veramente fantastico ed unico.

Il dislivello complessivo è stato di 1200 mt., ma lo spostamento, considerevole in tutte le gite, è ancor più rilevante.


Venerdì 29 febbraio 2008 – Picco di Vallandro 2839m

Lasciato la macchina a Prato Piazza, si risale lungo pendii attualmente poco innevati sino a raggiungere gli ampi e ripidi pendii che con numerosi zig-zag si risalgono traversando costantemente a sinistra fino a raggiungere l’anticima.

Lasciati gli sci sull’antecima sciistica, si percorre una breve ma delicata crestina nevosa che porta alla grande croce di vetta. Come al solito il panorama è veramente superlativo con le tre cime di Lavaredo che sembrano a portata di mano.

Il dislivello complessivo è di 900 mt., il terreno ideale per lo scialpinismo , ma la neve era tutt’altro ed il divertimento ridotto.

Spassoso l’incidente che ha coinvolto Giovanni con una caduta improvvisa (senza conseguenze) causata dal distacco completo del puntale dell’attacco Dynafit dallo sci, prontamente riparato con “San fil di ferro”.

Ciò ha destato l’ilarità della compagnia e un sospiro di sollievo in quanto si è verificato a poche centinaia di metri dall’auto e al termine dell’ultima gita del raduno.
Quando si dice la fortuna!!!

Se proprio doveva succedere non poteva esserci giornata e momento migliore.

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