chi si accontenta gode … CIMA DELLA VALLETTA DA mOTTES – 23 gennaio 2022

Chi si accontenta gode…
Non ho trovato titolo migliore per la giornata di ieri: il partire con basse aspettative, probabilmente, è la chiave del successo nello scialpinismo di questa parte di stagione.

Partiamo dall’inizio.
Lo scorso weekend ci siamo un po’ sparsi su varie destinazioni per trovare un percorso che, vista la penuria di neve, potesse essere interessante. Io mi sono buttato sulla Valgrisenche, trovando un itinerario meno battuto (non c’era infatti nessuna traccia), ma che non mi ha convinto perché non mi dava sicurezza nei suoi ultimi 200m. Sentiti due amici che erano in zona GSB (grazie Silvia e Davide) e viste le condizioni che non sarebbero cambiate in settimana, la scelta è ricaduta sulla Punta Valletta, con salita diversa da quella solita che passa per la Comba Citrin: la salita sarebbe stata ardua con il molto ghiaccio presente e la discesa “sfidante” se non addirittura pericolosa. In cima ho sentito quattro ragazzi saliti da quel lato dire “E adesso c’è da ridere per scendere!”.

Partiamo in 23 da Mottes con alcune defezioni dovute a problemi di salute, nel marasma del parcheggio facciamo pure fatica a trovarci, tutto il mondo è qui: pistaioli, skialp per una gara, skialp per gita… pure le moto per una gara si ghiaccio.
Vista l’attesa rinfrescante partiamo con ritmo baldanzoso, interrotto solo da una breve sosta per spogliarci. Salita per traccia nel bosco per evitare la strada e poi per un valloncello abbastanza ripido che ci fa prendere velocemente quota… ma quanti siamo??? Girandomi vedo un codone che non mi torna.

Alla sosta scopriamo che ci ha seguito una scuola che ha sbagliato percorso, chiedono infatti “di qui per il Col Serena?”, “ehm… no ma con un traverso lungo a mezza costa ci arrivate”.
Proseguiamo con un lungo traverso, con qualche saliscendi, e attraversiamo i pendii nord della Cresta di Corleans, prima di tornare a salire speditamente vorrei fare un ricompattamento ma l’aria che scende dal colle mi fa desistere.

 

Saliamo con calma verso il Col Clochotte: giunti alla sella sembra di cambiare stagione, dall’inverno siberiano passiamo al tepore estivo. Finalmente ci ricompattiamo, si deve scendere di una ventina di metri perché la cresta è parzialmente senza neve e quindi impercorribile con gli sci.

Molti calzano i rampant per percorrere gli ultimi 150m di dislivello, sulla cima si sta benissimo, fa caldo e non c’è un filo d’aria.

Si inizia la discesa con poche speranze: direttamente dalla vetta, con attenzione per un paio di massi affioranti, ci portiamo sul crestone.

Un gruppo segue Marco Centin e si abbassa fino a trovare un canale un po’ più ripido di quello di salita e già ampiamente tracciato. In quattro scendiamo dalla variante OS che troviamo nel suo primo terzo abbastanza crostosa ma che poi migliora nettamente. Al posto di seguire il percorso già fatto in passato che ci porterebbe direttamente lungo la verticale (oggi quasi privo di neve) ci smazziamo un traverso alto che ci porti in zona salita, inspiegabilmente troviamo neve polverosa nel bosco che ci conduce verso il “pistone di discesa” del Col Serena.

Rientro senza problema fino all’auto. Come di rito in questo periodo pandemico saltiamo il tavolinone finale.


Grazie a tutti i partecipanti, soprattutto alle facce nuove che si son viste e che speriamo di rivedere in futuro. Grazie soprattutto agli altri due capigita ufficiali (Valeria e Carlo) che han fatto chiusura e a tutti i non ufficiali che han dato una mano a tenere insieme il gruppo.

Stefano

Ecco in breve qualche immagine!