La nostra biblioteca: quattro libri al femminile

Per questo articolo scelto di presentare quattro libri al femminile. Il mondo alpinistico ha sempre visto prevalere la presenza maschile, solo nel 1978 su proposta del Gruppo Orientale furono ammesse le prime due donne (Silvia Metzelin e Adriana Valdo) nel Club Alpino Accademico Italiano nato del 1904. Ma le donne seppur in grandissima minoranza sono state protagoniste sin dagli esordi dell’alpinismo, tanto che  è di una donna la prima invernale assoluta al Monte Bianco. L’inglese Isabella Straton il  31 gennaio del 1876  alle 15 con le guide Jean Charlet e Sylvain Couttet dopo aver duramente lottato con un vento violento che rendeva penoso il cammino calca la vetta del Monte Bianco.

 I libri prescelti sono:

Cime inviolate e valli sconosciute: vagabondaggi di mezza estate nelle Dolomiti 1872 di Amelia Edwards, edito da Nuovi Sentieri nel 2019. Titolo originale dell’opera: Untrodden Peaks and Unfrequented Valleys. Uno dei primi libri dedicati alle Dolomiti. Il libro racconta del viaggio di due donne inglesi, un “vagabondaggio di mezza estate” come lo definì Amelia, attraverso le Dolomiti, Partendo da Venezia e Conegliano, viaggeranno per paesi, vallate e scaleranno montagne fino ad arrivare a Bolzano dopo essere passate per Cortina. Un viaggio difficile, soprattutto per due donne, in luoghi spettacolari ma ancora poco conosciuti, Amelia descriverà le peripezie e le meraviglie che incontreranno, ma racconterà anche delle persone che vivevano in questi luoghi. 

Io, in cima al Monte Bianco: racconto di un’ascensione di Henriette d’Angeville, edito da CDA & VIVALDA nel 1989. Una signorina di mezza età, di quelle che un tempo venivano chiamate zitelle, nell’estate del 1838 decide di scalare il Monte Bianco. Henriette soffre, boccheggia, non dorme, non mangia, mette un piede in fallo. Ma ha scelto buone guide, è determinata, forte, coraggiosa e arriva in vetta. Poi scrive questo libro per raccontare l’avventura. La lettura diverte. Henriette d’Angeville aveva il senso dell’ironia, virtù rara, e dell’autoironia, virtù ancor più rara, è considerata la prima donna ad aver scalato il Monte Bianco. In realtà nel 1808 raggiunse la vetta del Monte Bianco Marie Paradis che durante l’ultima parte della salita era così esausta da dover essere trascinata e portata in spalla dagli altri membri della spedizione.

Alpinismo a tempo pieno di Silvia Metzelin Buscaini edito dalla dall’Oglio nel 1984. Silvia, come abbiamo già letto, è una delle due prime donne ad entrare nel Culb Alpino Accademico, nasce a Lugano nel 1938,  cresce alpinisticamente in Italia e si laurea a Milano in Scienze Geologiche. La montagna l’ha attirata fin da bambina e con il marito (Gino Buscaini) ha formato una cordata affiatata che dell’alpinismo ha fatto una scelta di vita.. Il lettore troverà un racconto avvincente di tante salite sulle Alpi e in tante parti del mondo. Uno dei capitoli più avvincenti è “Kangi-La”, la scommessa di unire con una traversata due punti su una carta geografica approsimativa, quasi il massimo possibile dell’avventura. Sicuramente Silvia ha lasciato una traccia di sè nell’alpinismo.

WHITEOUT. CORAGGIO, AUDACIA, SPERANZA

Whiteout : coraggio, audacia, speranza : il mondo attraverso gli occhi di tre donne che hanno visto nella fine un nuovo inizio di Anna Torretta, Eleonora Delnevo e Dorota Bankowska edito da Ulrico Hoepli nel 2020.Anna, Eleonora e Dorota hanno un vissuto impensabile per la gente “normale” e diverso anche tra loro.

La Torretta è la prima donna della Società Guide Alpine di Courmayeur, la Delnevo, Lola, ha fatto scalpore quando nel 2018 è diventata la prima italiana a scalare come disabile la via Zodiac su El Capitan nella Yosemite Valley e la Bankowska è una delle pochissime donne al mondo a lavorare come sommozzatrice e palombara sotto le piattaforme petrolifere. La vita le ha fatte incontrare, la loro amicizia ha dato vita ad un progetto ambizioso di cui si racconta nel libro.

 La nostra biblioteca, come si conviene, è sempre in continua evoluzione, interpellateci, consultate il nostro catalogo, veniteci a trovare e buone letture. Siamo aperti tutti i martedì e giovedì dalle 15,30 alle 18,30. Il giovedì sera dalle 21 alle 22 unicamente su appuntamento.

Riccardo

L’amico Pier Felice Bertone ci  scrive:

Una pubblicazione CAI degli anni ’90

Come sia arrivata sul mio tavolo non lo ricordo. Poco meno di cento pagine dal titolo: Insediamenti umani e architettura tradizionale nelle Alpi, atti dell’incontro di Sampeyre 26-27 settembre 92 del Comitato Scientifico del CAI Ligure-Piemontese-Valdostano.

Lo sfoglio senza particolare slancio, ammiro i bei disegni delle strutture di tante costruzioni alpestri poi la mia curiosità si accende alle pagine dedicate agli insediamenti dei Walser, la gente di lingua tedesca che abita le vallate intorno al Monte Rosa. Elvise Fontata, estensore di queste pagine, presenta una precisa descrizione storica di come questa gente, partendo dal Vallese, ha raggiunto gli attuali insediamenti, fra difficoltà ambientali, prepotenze di signorotti e “mini era glaciale” del 1600. Apprendiamo inoltre che questa migrazione era stata preceduta nell’alto medioevo dal trasferimento nel Vallese da antichissimi insediamenti in area germanica, Questo libretto è ora a disposizione dei soci presso la biblioteca della nostra sezione.

GRAZIE Pier Felice per la donazione.

Per inciso sono molti coloro che hanno fatto e fanno abitualmente donazioni alla nostra biblioteca, non sono mai stati menzionati, ma all’interno del libro apponiamo un timbro con scritto: “Volume donato da…” e questa é  l’occasione  per ringraziarli, forse abbiamo fatto male a non farlo prima, tra l’altro c’é chi ha regalato (per ora) un solo libro e chi molti e chi abitualmente dona . GRAZIE a TUTTI.

 I bibliotecari.