ÀIVA Segni d’acqua nelle Valli di Lanzo

MOSTRA FOTOGRAFICA


Un progetto della Società Storica delle Valli di Lanzo
con la collaborazione di Oculus Digitale e il sostegno dell’Autorità d’ambito n. 3 Torinese
a cura di:

ALDO AUDISIO e LAURA GALLO

Lemie: Cascata del Rio

MEZZENILE BORGO DEL CASTELLO FRANCESETTI

27 GIUGNO – 30 AGOSTO 2020

Viù: Rio Ricchiaglio

COMUNICATO STAMPA AIVA MOSTRA FOTOGRAFICA

IN MARGINE ALLA MOSTRA “AIVA. SEGNI D’ACQUA NELLE VALLI DI LANZO”

DI EZIO SESIA

Chialamberto: Cascata del Rio Vassola

Il posto dell’acqua buona: classico stereotipo per le Valli di Lanzo, avvalorato peraltro dal contributo all’acquedotto torinese dell’acqua della Val d’Ala, ora anche imbottigliata in un moderno stabilimento a Balme. Ruolo e aspetti reali e fantastici di questa fondamentale risorsa sono illustrati da 80 immagini in bianco e nero, scattate in oltre un anno di lavoro dai fotografi dell’Associazione Oculus Digitale e raccolte nella mostra “Aiva. Segni d’acqua nelle Valli di Lanzo”, curata da Aldo Audisio e Laura Gallo, che verrà inaugurata sabato 27 giugno alle ore 11 nel castello Francesetti a Mezzenile, dove sarà visibile fino al 30 agosto.

Come si legge nel comunicato stampa, le foto hanno “il compito non solo di documentare i luoghi, ma anche di restituire la poesia e la bellezza dei riflessi, delle trasparenze, dei chiaroscuri delle acque”.

Nell’iniziativa, realizzata dalla Società Storica delle Valli di Lanzo con il prezioso supporto dell’Autorità d’Ambito n. 3 Torinese, che si occupa della programmazione del servizio idrico integrato, sono stati opportunamente coinvolti i giovani studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Giulio Natta di Rivoli (TO), impegnati in workshop fotografici nell’ambiente alpino valligiano, dove hanno saputo catturare suggestive immagini che trovano spazio nella mostra. E giovani e giovanissimi collaboreranno anche nella gestione e sorveglianza della mostra stessa, secondo le norme necessarie in questo particolare momento. A corredo esce anche, sempre a cura di Aldo Audisio e Laura Gallo, il libro-catalogo della mostra, arricchito da diversi contributi, tra i quali una serie di itinerari escursionistici legati all’acqua, generalmente brevi e facili (ma non mancano percorsi con 1200 metri di dislivello), che conducono, in ogni paese delle valli, alla scoperta di cascate, orridi, laghetti, ma anche di fontane, rogge, lavatoi, alcuni conosciuti, altri assai meno, tanto che potrebbe capitare di passarci vicino senza sapere che ci sono.

Dopo l’anteprima presso l’Università di Brasov (Romania), in occasione dell’Alpin Film Festival tra febbraio e marzo, la mostra doveva esordire in primavera a Torino, per essere poi riproposta in altri luoghi ma, date le problematiche indotte dal coronavirus, la prima sede italiana sarà Mezzenile: proprio un posto dove l’acqua, preziosa per tanti motivi, è stata importantissima per lo sviluppo dell’economia locale, grazie all’impiego nelle trombe idroeoliche usate per il funzionamento delle innumerevoli fucine da chiodi. Già, perché oltre tutto, l’acqua è fondamentale anche per l’economia, così in crisi in questi tempi difficili.  

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