Il sentiero attrezzato “Brigata Alpina TAURINENSE” alla Punta Charrà

Come inizio un po’ di storia sul sentiero:

Nel corso degli anni Trenta del 900 nel quadro della sistemazione difensiva VIII Settore della Guardia alla Frontiera la difesa del tratto di frontiera dal Passo della Sanità sino alla Clotesse si presentava problematica.

Tali posizioni erano difficilmente raggiungibili sul versante italiano, mentre su quello francese le condizioni orografiche erano tali da permettere la risalita dell’artiglieria da montagna, in caso di conflitto occupando tali posizioni sarebbe stato facile da parte francese battere le posizioni italiane. Era perciò indispensabile attestarsi e controllare i valichi della dorsale.

Per raggiungere queste posizioni fu realizzato tra il 1937 ed il 1939 il Sentiero di allacciamento Passo della Mulattiera-Passo des Aiguilles-Punta Charrà, attualmente ricordato come Strada ferrata della Punta Charrà. Si trattava di un tracciato intagliato sulla parete rocciosa della Punta Charrà, che risaliva dal Passo della Mulattiera sino ai 2.629 metri di quota del Passo des Aiguilles o Passo della Sanità. Aveva una larghezza media di 1,50 metri e si sarebbe dovuto dotare di slarghi e trenta nicchie salvagente. Lungo il tracciato si staccava una diramazione che risaliva verso la Punta Charrà. Il sentiero fu realizzato per spostare le truppe in quota e raggiungere al coperto i punti salienti della dorsale dove furono realizzati una serie di bivacchi in muratura, ognuno in grado di ospitare dodici uomini che furono raggruppati nel Caposaldo Des Aiguilles, il più piccolo della Val di Susa che comprendeva tre sole opere. Al Passo des Aiguilles fu realizzato il Bivacco XII, al Passo d’Arbour il XIII ed al Passo dell’Orso l’XI. Il Bivacco XIII era raggiunto direttamente dal fondo valle dal sentiero d’allacciamento Beaulard-Refour-S.ta Chiara-S. Lorenzo-Passo d’Arbour.

Come per gli altri bivacchi, per ognuno era prevista una dotazione di due armi automatiche, da posizionarsi anche all’esterno in postazioni già predisposte come nel caso del Bivacco XIII. Sulla sommità della Punta Charrà erano stati avviati i lavori per realizzare il Bivacco XIV che sarebbe stato affiancato da un osservatorio; ma gli interventi furono sospesi allo scoppio del conflitto.

Tratto da VIII Settore G.A.F.  – Il Vallo Alpino nella conca di Bardonecchia di Pier Giorgio Corino

Ed ora ritorniamo ad oggi:

venerdì 6 agosto 2021 è stato inaugurato a Oulx, in Alta Val Susa il sentiero attrezzato “Brigata Alpina Taurinense” al Passo della Mulattiera, ai confini con la Francia. Presenti al taglio del nastro molte autorità civili e militari: il sindaco di Oulx Andrea Terzolo, il vicecomandante della Brigata Alpina Taurinense, colonnello Pierpaolo Lamacchia, il colonnello Autunno, il maggiore Fabio Corbellini, il presidente dell’ANA Sebastiano Favero, il presidente sez. ANA Valsusa Giancarlo Sosello, il presidente del CAI Bardonecchia Piero Scaglia ed il Presidente del GR CAI Piemonte Bruno Migliorati, il presidente del Comprensorio Alpino Torino 2 (CATO 2) Marco Cenni, il Presidente del CMAVS Massimo Garavelli e lo storico Piergiorgio Corino, presidente dell’Associazione Forte Bramafam, che ha fatto un excursus storico in merito al sentiero.          La storica “Ferrata degli Alpini”, così denominata prima dei lavori di ripristino appena ultimati, è in realtà un sentiero attrezzato che attraversa diagonalmente il versante italiano sotto la Punta Charrà, costruito dagli alpini negli anni che precedettero la seconda guerra mondiale, quando il conflitto con la Francia era purtroppo diventato uno scenario plausibile. L’obiettivo del sentiero era quello di proteggere i rifornimenti tra i passi della Mulattiera e della Sanità, rimanendo al riparo rispetto al versante francese. A metà degli anni ‘70, il battaglione alpino “Susa” ripristinò il sentiero rendendolo accessibile agli escursionisti; tuttavia i cavi e gli ancoraggi, esposti durante il periodo invernale alle valanghe e alle frane durante quello estivo, col passare del tempo sono stati visibilmente danneggiati.

A distanza di cinquant’anni, gli alpini della Brigata Alpina Taurinense si sono occupati del ripristino e della messa in sicurezza del sentiero attrezzato effettuando importanti lavori di manutenzione, di ispezione e di controllo. Grazie all’ausilio di mezzi speciali del 32° reggimento Genio Guastatori di stanza a Fossano e alla grande esperienza di qualificati istruttori militari di alpinismo appartenenti ai vari reparti della Brigata Alpina Taurinense è stato possibile riaprire il percorso, molto apprezzato da turisti e alpinisti italiani e stranieri.

Ad idearne il recupero è stata la sezione di Bardonecchia del Club Alpino Italiano, che insieme con il CATO 2 e il Comune di Oulx hanno provveduto a reperire i fondi usati dal Consorzio Forestale AVS e acquistato i materiali necessari per la realizzazione dei lavori, successivamente svolti dal personale dell’esercito e dalla Protezione Civile dell’ANA.

In particolare, i guastatori del 32° reggimento si sono occupati della manutenzione della strada militare che dal Colomion conduce al Passo della Mulattiera, all’inizio della via ferrata. La strada, a causa delle avverse condizioni meteorologiche del periodo invernale, era in diversi punti franata, finendo col provocare un restringimento della carreggiata che la rendeva impercorribile. È stato pertanto necessario intervenire con mezzi d’opera per allargare la sede stradale e per realizzare le opere di contenimento laddove si erano verificati i cedimenti del piano stradale. L’intervento, reso ancora più difficile dal contesto montano, ha richiesto un’organizzazione del cantiere di lavoro in spazi ristretti per trasportare mezzi e materiali fino ad una quota di 2.400 m.

I materiali sono stati acquistati dal CATO 2 con il concorso successivo della sezione CAI di Bardonecchia; per le attrezzature e l’accoglienza del personale volontario c’è stato il sostegno del Coordinamento ANA Piemonte, mentre per la strada hanno provveduto il Comune ed il Consorzio Forestale AVS con altri contributi.

Il 14 giugno sono iniziati i lavori sulla strada da parte dei militari del Genio Guastatori ed il 26 è stata impiantata la base organizzativa e logistica e si è dato inizio ai lavori sul sentiero attrezzato. Purtroppo lungo la strada che sale al colle dal versante di Beaulard, superata velocemente una prima interruzione con una palificata d’ingegneria naturalistica, si sono incontrate le maggiori difficoltà per oltrepassarne una seconda – che impediva l’accesso al colle con i fuoristrada; per tale ragione si è deciso di realizzare una gabbionata in pietre, condizione basilare per garantire il trasporto di personale e materiali all’inizio del sentiero da ripristinare. A questo punto, per poter accedere al sentiero necessitava dunque un’alternativa, che venne trovata salendo con i fuoristrada per 45 minuti dal versante di Bardonecchia fino alla stazione a monte della sciovia del vallon Cros e proseguendo a piedi per circa 30’, portando a spalle attrezzature e materiali fino al Passo della Mulattiera dove inizia il sentiero. Le sei bobine di cavo d’acciaio sono state invece trasportate da un elicottero del 34° distaccamento “Toro” del 4°reggimento AVES di Venaria al Passo della Mulattiera e al Passo della Sanità. Ogni bobina conteneva un cavo metallico della lunghezza di 200 m del peso di 150 kg; tre di esse sono state in seguito spostate al Passo della Sanità per seguire lo sviluppo dei lavori. Sui cantieri del sentiero, lungo complessivamente circa 1.800 m – di cui 1.050 circa attrezzati con cavo d’acciaio o catene – sono state attivate in sequenza le seguenti fasi di lavoro:

– realizzazione di nuovi ancoraggi temporanei per fissarvi una fune provvisoria, necessaria per accedere in sicurezza al fronte di avanzamento dei lavori

– rimozione dei vecchi ancoraggi danneggiati dalle cadute di pietre e non più affidabili (il cavo del 1939 e le catene degli anni ‘70-‘90) in seguito trasportati al Passo della Mulattiera

– realizzazione dei fori e resinatura dei nuovi fittoni a cui collegare il nuovo cavo di sicurezza

– svolgimento, trasporto sul posto e sistemazione del nuovo cavo d’acciaio

– smontaggio degli ancoraggi e della fune di sicurezza, che veniva in seguito trasportata nel tratto successivo da mettere in sicurezza.

In accordo con i militari della Brigata Alpina Taurinense, si è provveduto alla creazione di squadre alpinistiche miste (per la tracciatura, demolizione del vecchio tracciato, foratura, resinatura, trasporto e fissaggio del nuovo cavo, ecc.) e con i volontari dell’ANA-protezione civile valsusini (per le operazioni di sterro, trasporto dei materiali, ecc.). Tutto ciò è stato coordinato da Giorgio Gambelli, vicepresidente del CAI Bardonecchia e vice coordinatore Valsusa della Protezione civile.

In termini di impegno lavorativo sul tracciato, i volontari ANA (alpinisti e non) hanno offerto un contributo di circa 130 giornate di lavoro, pari a quello degli istruttori militari. Per alcuni giorni sono intervenuti anche alcuni volontari delle sezioni ANA di Torino, Acqui Terme e Genova. Il lavoro più pesante e impegnativo è stato il trasporto dei nuovi cavi lungo la parete: questi ultimi sono stati trasportati e tirati a braccia nei posti più accessibili; da qui con un verricello a motore sono stati spostati, mentre gli spezzoni finali sono stati portati a spalle agli ancoraggi previsti. In totale sono stati posati circa 800 m di cavo nuovo e risistemati 250 m circa di catene, fissate ad ancoraggi nuovi o ai preesistenti ancora affidabili. Più impegnativo è stato il lavoro sull’ultimo tratto del cantiere, perché solo per arrivarci e rientrare erano necessarie circa 3 ore; inoltre su quel tratto si è lavorato con picco e pala per parecchi giorni, quindi in condizioni più disagiate.

I lavori sul tracciato sono terminati il 23 luglio con un paio di giorni di ritardo sul programma, ma con gran sollievo e soddisfazione di tutti. In quei giorni anche sulla strada, superata la seconda frana e consolidato con gabbioni un impegnativo tratto di costone roccioso, il Genio Guastatori si è trovato in dirittura d’arrivo sugli ultimi metri del percorso.

Il 6 agosto a Oulx, sotto un tendone e alla presenza delle autorità, di un folto pubblico e di molti alpini, si è tagliato il nastro inaugurale davanti ad una targa che verrà in seguito portata in quota; d’altra parte non era pensabile portare lassù così tante persone. Nello stesso momento in cui si svolgeva la cerimonia a Oulx, alcuni volontari si sono uniti ai militari della squadra lavori lungo il tracciato del sentiero, per renderlo evidente al passaggio di due elicotteri con le autorità e per dare supporto alla troupe tv che lo riprendeva. Giornata perfetta. Anche la strada, molto ardita, è arrivata al colle! La prima volta ci si sale con qualche patema d’animo anche con una vettura normale, la seconda volta ci si va a piedi…

In termini generali, le cose sono dunque andate bene, con condizioni meteorologiche favorevoli, in quanto si sono verificati solo tre giorni di fermo lavori per pioggia o vento, mentre non ci sono stati incidenti, infortuni o danni degni di nota. Le situazioni di pericolo latenti (massi instabili, vecchi materiali, ecc.) sono state individuate di volta in volta che si profilavano e sono state gestite in modo adeguato e in sicurezza.

Al di là di tutto questo, il clima di lavoro è stato sempre ottimo, scherzoso e piacevole. Ciascuno si è impegnato in base alle proprie forze e capacità, acquisendo via via esperienza e mettendola a disposizione di tutti, senza strafare. Anche senza pensare alla fatica, solo per questo ognuno dei presenti deve essere oggetto di stima e riconoscenza. I rapporti con i militari sono stati ottimi ed ottima la gestione logistica, i trasporti, le comunicazioni radio e le attività correlate, seguite con molta cura dalla sezione Valsusa e dai nuclei della PC ANA del raggruppamento. Restano ancora da completare la nuova cartellonistica di sicurezza e da definire gli ineludibili accordi per la gestione e la manutenzione dell’opera.

In conclusione, non resta che salutare e ringraziare chi si è dato da fare in tanti modi diversi, tutti necessari e preziosi per il funzionamento della catena organizzativa, operativa e logistica. Si è lavorato con tanti soggetti (Brigata Alpina Taurinense, Regione Piemonte, CAI, Protezione Civile ANA, Comune di Oulx, CATO 2, Consorzio Forestale AVS, Guide Alpine), ciascuno dei quali ha messo a disposizione qualcosa di essenziale: risorse economiche, lavoro manuale, attrezzature, mezzi di trasporto, logistica, ecc. Ne è venuto fuori un buon esempio di collaborazione, cosa al giorno d’oggi nient’affatto scontata e da imitare. In sintesi, si è fatto un buon lavoro, di cui possiamo esserne tutti orgogliosi, soddisfatti e contenti. Non resta che provare…

Infine il sentiero degli Alpini della “Brigata Taurinense” in sintesi

Dov’ è: Nel Comune di Oulx fra il colle della Mulattiera (a quota 2.409) e il passo della Sanità (m. 2.629 slm)

Dislivello: 220 metri.

Accesso: Dalla frazione Beaulard del Comune di Oulx inizia una strada ex militare che passando per Puys (1.454 m.) raggiunge la zona del Colomion (2.054 m.) ed un parcheggio dove si può lasciare l’auto. Si prosegue a piedi sulla strada militare, ripristinata nell’ambito dei lavori in oggetto per circa 3.400 metri e in circa un’ora e mezza di cammino si arriva al colle della Mulattiera (m. 2.409). Qui inizia il sentiero degli Alpini “Brigata Taurinense” recentemente rimesso a posto.

Lunghezza del sentiero attrezzato: 1.800 metri di cui 1.050 circa attrezzati con cavo o catene d’acciaio, percorribile in poco più di un’ora di cammino.

Cenni storici: Realizzato nel 1939 per collegare la Caserma XVI, base del presidio della Guardia alla Frontiera al Colle della Mulattiera ad un ricovero destinato ad ospitare la guarnigione del Passo della Sanità attraversando la parete e il versante est di Punta Charrà (m. 2.843). Sul sentiero era anche stato interrato un cavo telefonico (di cui sono visibili alcuni resti) e realizzate alcune camere da mina con funzione di interruzione in caso di necessità. Oggetto di parziali ripristini e manutenzioni negli 70 e 90 ed all’inizio degli anni 2000, il sentiero è stato dedicato alla “Brigata Alpina Taurinense” con una targa apposta nel 1975 su di una roccia all’inizio della parete.

Come è fatto: si tratta di un sentiero che sale gradualmente a mezza costa. Ha una base larga da 40 a 150 cm circa, che in parte taglia dei ripidi pendii e che in parte è su roccia alla quale è fissato un cavo metallico a cui collegarsi per sicurezza. Il sentiero si sviluppa su balcone in parete per 600 m circa, su placche o roccette per 400 m circa ed in canaloni, pendii ripidi o pietraie per circa 800 m.

Cosa si è fatto: si sono ripristinati a picco e pala i tratti di sentiero che tagliano i pendii (circa 800 metri), si sono realizzati circa 150 nuovi ancoraggi per cavo e catene (fittoni zincati da 18 mm inseriti in fori fatti in roccia di 30-35 cm e successivamente solidarizzati con resina), ripristinati una cinquantina di vecchi ancoraggi, eliminati gli ancoraggi rotti o inaffidabili, sostituiti con un nuovo cavo circa 800 metri di cavo o catene non più affidabili, risistemati circa 250 metri di catena ancora utilizzabile e infine portati al passo della Mulattiera gli elementi rimossi.

Chi ha contribuito con il proprio lavoro, la disponibilità di materiali o finanziariamente; elenco in ordine di intervento:

  • Il Club Alpino Italiano sezione di Bardonecchia ha promosso l’iniziativa e contribuito con 1303,70 €
  • Giorgio Gambelli del CAI unitamente alla Guida alpina Alberto Borello, hanno redatto l’elenco dei materiali di consumo e contattato il fornitore preparando poi il computo metrico estimativo.
  • Il Comprensorio Alpino C.A.TO 2 ha deliberato il contributo sulla scorta del computo suindicato per un totale di € 12.856,45.
  • La Brigata Alpina Taurinense e l’Associazione Nazionale Alpini-Protezione civile ha messo a disposizione il personale volontario e le attrezzature necessarie (trapani, generatori, DPI, ecc.) necessarie alla realizzazione dei lavori sul sentiero attrezzato.
  • La Regione Piemonte ha messo a disposizione un Polaris e un quad utilizzati dalle squadre dell’ANA-Protezione Civile.
  • Il Comune di Oulx ed il Consorzio Forestale AVS hanno seguito l’aspetto burocratico e concordato con il 32° Reggimento Genio guastatori in collaborazione con personale del Comune di Oulx e dello stesso Consorzio Forestale la sistemazione dei circa 3 km di strada sterrata fino al passo della Mulattiera.
  • Il 32° Reggimento Genio guastatori ha messo a disposizione i mezzi meccanici per lo spostamento inerti e realizzazione gabbionate sui circa 3 km di strada sterrata fino al passo della Mulattiera.

Impegno lavorativo per quanto riguarda ANA-Protezione civile: complessivamente per il sentiero si sono fatte circa 440 giornate, comprensive del tempo necessario per accedere al cantiere, di cui:

  • 210 circa sul tratto in roccia fornite da volontari delle squadre alpinistiche della Protezione civile ANA e della Valsusa e da istruttori della Brigata alpina Taurinense.
  • 27 a pala e picco in canaloni e su pietraie, fornite dai volontari ergo tecnici della protezione civile dell’ANA Sezione Valsusa.
  • 90 circa di supporto tecnico e logistico fornite da militari del 34° squadrone “Toro” dell’Aviazione Esercito (elitrasporto di circa 8 quintali di materiali) e da volontari della protezione civile ANA (gestione base logistica, telecomunicazioni, riprese con APR, ecc.)
  • una cinquantina per attività di programmazione, coordinamento, gestione attività
  • una settantina per attività amministrativa di segreteria, registrazione, informatica, ecc.
  • più in dettaglio si precisa che:

Il sentiero attrezzato è costato più di 10500 ore lavorative, 160 uomini in 25 giorni consecutivi, divisi tra volontari PC ANA 1°RGPT di specialità tra cui Alpinistica, segreteria, informatica, logistica, droni, Tlc, delle seguenti sezioni: VAL SUSA, TORINO, GENOVA, ACQUI TERME, CUNEO, BIELLA, SAVONA, VERCELLI.

Il costo sostenuto dall’ ANA è stimato all’incirca di 11.000,00 € tra pernottamenti, pasti pranzi e cene per il personale volontario, colazioni e piccole minuterie, rimborsi carburanti e autostrade e inaugurazione con tanto di targa.   Tutto questo lavoro è stato coordinato da Andrea Amighetti.

  • Altre giornate di lavoro, con l’utilizzo di macchine movimento terra, hanno riguardato il ripristino della strada Colomion – Mulattiera attuato dal 32° Reggimento Genio guastatori in collaborazione con personale del Comune di Oulx e del locale Consorzio Forestale. Per questo lavoro i materiali sono stati forniti dal Comune Oulx, ma di ciò non si sono reperiti gli importi e nemmeno la quantificazione in termini di personale e ore lavorate.

Accesso in sicurezza: Per percorrere in sicurezza il sentiero si devono seguire alcune regole basilari.

  • Il sentiero è accessibile solo con condizioni della montagna adeguate (mesi estivi) sempre che non vi siano altre condizioni ambientali critiche (pioggia, terreno gelato, frane, caduta pietre, ecc.)
  • Non bisogna andarci con altre condizioni limitanti o con previsioni meteo / ambientali sfavorevoli (temporali, grandine, fulmini, vento forte, nebbia, neve, ecc.).
  • Seppur ben attrezzato il sentiero è sempre un percorso di alta montagna, quindi necessita essere in buona forma fisica e mentale ed essere adeguatamente vestiti ed equipaggiati. Bisogna poi sapersi muovere in montagna, anche su pendii e zone rocciose scoscese, avere le necessarie nozioni di movimento su vie attrezzate, avere pratica nell’uso delle attrezzature in uso e muoversi per tempo, in modo di non farsi mai sorprendere dal cattivo tempo o dal buio.
  • È obbligatorio l’uso del casco, dell’imbracatura e di un doppio cordino di trattenuta da collegare alternativamente ai successivi tratti di cavo, in modo di essere sempre collegati a parti stabili.
  • Alcuni brevi tratti del sentiero non sono corredati di cavo di sicurezza perché vi mancano adeguati punti di ancoraggio o perché esso in breve tempo sarebbe soggetto a pesanti danneggiamenti e dunque indurrebbe una falsa sicurezza. Tali tratti (es. in canaloni e su pendii ripidi) vanno percorsi con ancora maggiore attenzione in quanto non è assolutamente certo che una possibile caduta possa arrestarsi in breve spazio o senza danno.

Piero Scaglia (Presidente CAI Bardonecchia)

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