Cultura Alpina a Bardonecchia

Ho partecipato durante la vacanza estiva a Bardonecchia ad alcune manifestazioni organizzate dal CAI locale per celebrare i suoi 50 anni di fondazione.
Conversazioni a tema, belle proiezioni, film-conferenze e il bellissimo recital di voce e pianoforte in cui Natalìa Ratti “pianista e alpinista” ha omaggiato la figura di Walter Bonatti in un racconto intenso e coinvolgente ispirato ai suoi scritti, occasione per far conoscere il “sentiero Bonatti” (già Paradiso) inaugurato nella scorsa primavera e rivisitato con iscrizioni di sue frasi originali essendo tra l’altro dal 1955 cittadino onorario di Bardonecchia da lui frequentata per molti anni come Guida e Maestro di sci.
In presenza di soci storici e dei tanti appassionati di cultura e storia di montagne anche molto lontane si sono dipanate testimonianze e curiosità delle tante spedizioni effettuate da Alberto Re festeggiato per i suoi 40 anni di impegno come guida alpina.
Il Palazzo delle Feste era al tutto esaurito fra autorità, soci CAI (anche di Torino), amici e compagni dei tanti viaggi compiuti e veder salire sul palco, chiamati affettuosamente per nome, giovani e non che si abbracciavano con gioia e strette di mano vigorose mi ha commosso perché al di là delle nuove conoscenze che si apprendono con interesse rimane il vero “messaggio della montagna” come modo autentico di intendere i rapporti umani condividendo il rispetto tra persone e verso la Natura che continuerà sempre a tracciare percorsi, indicare vie non solo quelle delle salite e delle grandi imprese.
La condivisione di esperienze, l’orgoglio per una meta raggiunta, la saggezza di una rinuncia di fronte al pericolo altro non sono che metafora della vita, per tutti.

Ivo Pollastri (C.A.I. Uget Torino)

 

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