“Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende”, non male come incipit, però è già stato usato: non preoccupatevi, non voglio tirare in ballo Tolkien e la sua meravigliosa saga, anche se il potere magico degli anelli in qualche modo rientra in questo raccontino, così come rientra in un certo qual modo un’altra qualità degli anelli: la preziosità.
Preziosi sono gli anelli nello scialpinismo, ma lo stesso concetto lo si può estendere alle escursioni o ai trekking. Caratteristiche: punto di arrivo e di partenza sono gli stessi; si parte e si arriva da itinerari diversi. “A la boucle comme a la boucle” così diceva il mio caro amico Simon, le canadien errant; lui teorizzava che l’espressione massima di un’escursione fosse quella di non passare mai dallo stesso punto. Concetto semplice ma non sempre realizzabile. Occorre essere prudenti, acuire la percezione e la conoscenza del terreno in cui ci si dovrebbe muovere e, per lo scialpinismo, valutare lo stato della neve, visto che in genere, in un anello, si toccano tutte le esposizioni.