Corso per Rilevatori /Ricognitori Sentieri della Rete Sentieristica Piemontese

Corso per Rilevatori /Ricognitori Sentieri della Rete Sentieristica Piemontese

30/31 marzo 2019 – Collegio Rosmini – STRESA

La finalità del corso è quella di creare persone idonee alla rilevazione e alla ricognizione dei sentieri al fine di aggiornare il catasto sentieri regionale ed effettuare il monitoraggio dei medesimi. A tale scopo i Rilevatori/Ricognitori saranno formati per poter utilizzare i ricevitori GPS strumento indispensabile per tale mansione.
A corso ultimato gli allievi ritenuti idonei verrà consegnato un tesserino di rilevatore CAI che annualmente verrà vidimato in base al numero di sentieri rilevati e trasmessi al catasto.

Dettagli nella Locandinacorso formazione rilevatori 2019 VCO

Scheda Iscrizione al Corso: SCHEDA dati rilevatore

Informazioni sul Collegio Rosmini – STRESA: COLLEGIO ANTONIO ROSMINI

Quasi 90 partecipanti del Cai Tam-Torino, accolti a dal Cai di Bordighera e Ventimiglia

Quasi 90 partecipanti del Cai Tam-Torino, accolti a dal Cai di Bordighera e Ventimiglia

a cura di Lodovico Marchisio

Domenica 24 febbraio 2019 quasi 90 erano i partecipanti della TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI sezione di Torino e CAI Uget Torino con molti soci CAI e simpatizzanti provenienti da altre sezioni (diversi Valsusini) e con la partecipazione anche del CAI Unicredit rappresentato da Paolo Rosso e Anna Maria Polizzi. Capi gita per il CAI GEB (Gruppo Escursionisti Bancari) Giampiero Salomone e Silvia Cafasso con tutto un lavoro certosino in sede condotto come sempre in modo impeccabile da Maria Tamietti. Ma il merito principale della riuscita di questa gita va al CAI di Bordighera e CAI Ventimiglia che si sono prodigati oltre ogni dire; ed è proprio in questi frangenti che emerge lo spirito del CAI e la collaborazione fra più sezioni. Eccoli i veri protagonisti di questa riuscitissima gita, a cui va il nostro grazie più sincero: per la sezione del CAI di Bordighera: Covi Luigi, Guglielmi  Claudio, Guglielmi Paolo, Guglielmi Liviana, Torres Manuela, Maccario Flavio (che ci ha dovuto abbandonare con rincrescimento per motivi personali) e i due vice presidenti Palmero Marco ed Anghinoni Ettore. Della sezione di Ventimiglia erano presenti: il presidente Lorenzi Bruno, Guglielmi Augusto, Muratore Franco con Tiziana e Silvia. Per inciso va anche ricordato che han messo a disposizione le loro auto, frazionato il foltissimo gruppo per condurre tutti alla meta, compreso il sottoscritto, che seppur capo gita, costretto da un busto per problemi alle vertebre dorsali, mi è stato permesso grazie all’auto “spola” di Ettore di effettuare il percorso a piedi a piccoli tratti, non perdendo mai di vista il gruppo a cui ci riunivamo nei punti “cardine” del percorso. Ecco l’interessante itinerario che percorre il primo tratto dell’Alta Via dei Monti Liguri portato a termine per intero da più della metà dei partecipanti. Dalla stazione di Ventimiglia si raggiunge l’arteria principale della città: la via Cavour, al semaforo di via San Secondo si gira a sinistra si supera il cavalcavia ferroviario, un pannello annuncia l’inizio dell’Alta Via. Il primo tratto, asfaltato, offre una bella panoramica sulla Ventimiglia vecchia (la cosiddetta città alta) con l’occhio che spazia fino alla Costa Azzurra. Poi il sentiero: immerso nella macchia mediterranea, ma anche costellato da agavi, fichi d’india e bellissime fioriture. Fino a Colle Sgarba (230m / 45′), dove si avvistano tracce di strutture murarie romane sovrapposte ai resti di un primitivo castellaro. Ancora un tratto asfaltato, ed ecco la medievale cappella votiva di San Giacomo (269m). Un sentiero aggira quindi a ponente il Monte delle Fontane (475 m). È un tratto intenso, ma non si arriva certo col fiatone. Si procede lungo lo spartiacque fra le valli Roya e Nervia: da uno slargo si può gettare un’occhiata sulla sottostante Camporosso, poi il sentiero procede affacciato sulla val Roya e affiancato dalla macchia mediterranea. L’occhio esperto potrà individuare in questa zona la Ballota frutescens, una rarissima e antica specie floricola presente solo in questa zona. Nei pressi del piccolo abitato di Ciaixe (355m) si trova il santuario della Madonna della Neve, originario del ‘400. Il successivo tratto di sentiero conduce al Monte Baraccone (515m) e offre, poco oltre, il momento forse più spettacolare di tutta l’escursione. I candidi e suggestivi calanchi delle Terre Bianche: un paesaggio di guglie quasi fiabesche modellate dall’erosione. Più in basso è possibile osservare, sempre sul versante della val Roya, l’antico nucleo di Brunetti. Da qui prima su strada asfaltata poi su comodo sentiero si arriva a Dolceacqua (dislivello totale circa 500 m in salita e 350 m in discesa). Tempo complessivo impiegato circa 6 ore (media tra i primi e gli ultimi che hanno concluso il percorso in toto) con le soste che erano state previste. L’unico rammarico (di certo non per colpa di nessuno) è stato che il tempo per rimanere nell’orario previsto per il rientro, senza il “fermo pullman” non ci ha permesso di assistere alla proiezione di un filmato tridimensionale sulla locale Valle Nervia, al “Visionarium”. Motivo in più per tornarci il prossimo anno con un itinerario diverso, visto il profondo legame che si è instaurato tra le nostre sezioni di appartenenza, come in questo caso, quando il CAI e l’unione tra più sezioni fanno la differenza!

Articoli:
LoScarpone_On Line: Quasi 90 partecipantiCAI_TAMTorino
Rivista Cai_Torino: Quasi 90 partecipantiCAI_TAMTorino

Domenica 24 febbraio – Da Ventimiglia a Dolceacqua (Liguria – Riviera di Ponente)

Da Ventimiglia a Dolceacqua (Liguria – Riviera di Ponente)

Sull’Alta Via dei Monti Liguri con partenza da Ventimiglia e arrivo a Dolceacqua

Dislivello 400 m – Tempo complessivo ore 5 – DifficoltàT/ E – In collaborazione con la Sottosezione GEB del Cai Torino e CAI di Bordighera

Capigita: Lodovico Marchisio (AE) – Giampiero Salomone (AE)

Informazioni e iscrizioni: presso la sede del CAI UGET, Tesoriera – Corso Francia 192 – dalle ore 21,00 alle ore 22,00 di giovedì 21 febbraio 2019 o telefonando ai Capigita

Dettagli nel volantino: GITA di Domenica 24 Febbraio 2019 – Ventimiglia Dolceaqua

UNA MONTAGNA DI FOTO!

1° Concorso Fotografico edizione 2019

Premessa L’obiettivo con il concorso è di promuovere la documentazione, attraverso la fotografia, delle nostre attività sezionali. Il concorso è rivolto a tutti gli amanti della montagna, soci CAI, che vogliono immortalare con uno scatto un momento felice, un’emozione, un ricordo.

Categorie: ✓ Persone e volti ✓ Il paesaggio montano ✓ Flora e fauna montana ✓ Architettura montana e ambiente ✓ Emozioni nell’azione

Termini di presentazione delle foto: -10/04/2019 1^ sessione -10/08/2019 2^ sessione -30/11/2019 3^ sessione

Dettagli :
Scarica locandina concorso fotografico
Scarica Regolamento-concorso-fotografico

Un sentiero in montagna per ritrovarsi – in ricordo di Mario Senigagliesi

Torino, 6 febbraio 2019, Senigagliesi Mario, esempio di grande umanità nell’impegno sociale è mancato Mario Senigagliesi. Ne danno l’annuncio parenti e amici tutti. Funerale si è svolto giovedì 7 febbraio ore 11 parrocchia SS. Pietro e Paolo, largo Saluzzo.

Come Gruppo Tam (Cai Torino e Cai Uget – Torino) vogliamo ricordarlo tramite un articolo, che bene rappresenta il suo impegno e le sue motivazioni,   uscito su Repubblica, Torino – Cronaca il 23 giugno 2011 :

Un sentiero in montagna per ritrovarsi –  Senigagliesi, volontario dell’associazione Asai e iscritto al Cai: adottiamo un tracciato nelle Valli di Lanzo. La proposta dell’Asai rivolta ai giovani extracomunitari (e italiani) di ANNA D’AGOSTINO.

Un messaggio di pace tra i popoli è affidato a un piccolo sentiero di montagna. Un gruppo multietnico di oltre venti persone si sta organizzando per riqualificare un percorso nelle Valli di Lanzo, nella frazione di Asciutti, sopra Viù, 600 metri di dislivello, circa due ore e mezzo di cammino fino alla meta finale di Colle Pian del Fium, a 1999 metri. Dovranno essere rispettate le normative della Regione e del Cai, c’è un metodo preciso per dipingere, senza rovinarli, alberi e rocce, regole per la collocazione delle targhette e misure standard da rispettare. Bisognerà abituarsi a dipingere senza sporcare e ad acquisire metodo per pulire il terreno. Il gruppo di giovani dell’Asai, guidati da Mario Senigagliesi, volontario iscritto al Cai e ideatore del progetto, durante il lavoro imparerà a prendere consapevolezza del tracciato e prestare attenzione a cure e accorgimenti specifici. “Ha dato molta gioia – racconta Senigagliesi – il fare qualcosa perché anche gli altri possano utilizzarlo“. Il sentiero sarà di nuovo agibile, anche per le biciclette in estate e per passeggiate con le ciaspole sulla neve.

Tra le altre iniziative in montagna, da circa due anni una volta al mese vengono organizzate gite di un giorno per maggiorenni e campi di una settimana a tema (quest’anno: la cura dell’ambiente) per bimbi delle elementari, studenti delle medie e adolescenti, adulti che danno una mano. In mezzo ai monti, i ragazzi afghani hanno ritrovato la propria casa, ma anche i moldavi e in generale quelli provenienti dall’est, dice ancora Senigagliesi, “hanno una cultura diversa dalla nostra, sentono la natura. Salire è come l’abc, è così normale per loro“. Vivere l’esperienza della montagna, accanto a persone che hanno un legame così forte con essa, è un’eccezionale occasione di arricchimento per i giovani italiani.

Per la riqualificazione del sentiero i lavori si sono svolti nel luglio 2011 .  A fine luglio si è svolta l’inaugurazione del sentiero, aperta a tutti. “Vedere gente che viene apposta per camminare sul tracciato rimesso in sesto dai ragazzi quel giorno sarà una bella gratificazione“. Il sentiero, che è il primo adottato dall’Asai, segna una tappa fondamentale nell’attività formativa dei ragazzi, aiutando nella costruzione dell’identità di persona e di cittadino. “I ragazzi, appropriandosi della montagna – conclude Senigagliesi – dovranno capire che le cose esistono perché dietro c’è un lavoro, che non tutto è dovuto, si abitueranno a non delegare sempre qualcuno ma ad essere sempre partecipi, anche delle cose comuni“.