Uscita 2 del 19/02/17 – Genevris

CIMA GENEVRIS – 2536 mt

Relazione di Davide Saitta con la collaborazione di Camilla Travi

Eccoci, su base assolutamente volontaria (ndr grazie Vittorio, Roby e Fede) ci troviamo a redigere la nostra prima relazione. Appuntamento alle 6.30 al Mercatò di Rivoli quando la città ancora dorme, e tutto è ricoperto da una fitta nebbia. Il pullman è già lì, sapientemente munito di ruote Michelin (Camilla ha controllato personalmente), e pronto a partire. La meta è a noi ancora ignota, ma dopo qualche minuto il Diretur ci informa che quest’oggi il nostro obiettivo sarà la cima del Genevris – Sauze d’Oulx, per un totale di 1043 mt circa di dislivello. Dopo l’euforia iniziale della partenza, cala il silenzio, si spengono le luci e cerchiamo di riposarci ancora per un’oretta. Arrivati a Sauze il Diretur come di consueto, elenca i vari componenti dei gruppi e scopro con mia somma gioia che i miei istruttori sono Frank e Chiara. Dopo un primo check up all’attrezzatura e prova Artva si parte! Da Gran Villard marciamo tenendoci a destra (ovest) della strada che porta all’istituto zootecnico e si sale via via dal Gran Bosco. Come immaginavo Frank si è dimostrato fin da subito un grande leader, un insegnante scrupoloso, attento e mai superficiale. Anche Chiara è sempre stata molto gentile, professionale e disponibilissima nel rispondere alle nostre domande. Come un buon padre e una buona madre di famiglia ci hanno aiutato nella salita, spiegandoci trucchi per le “guce“, insegnandoci tutto ciò che riguarda la conformazione della neve e trasmettendoci tanta passione per questo sport. Per fortuna le gambe reggono (gli allenamenti della settimana sono serviti) e riusciamo a rimanere tutti abbastanza compatti. Il Gran Bosco ci offre un paesaggio stupendo, il silenzio e il sole che filtra tra gli alberi, creano un effetto quasi magico. Continuiamo a seguire le tracce formate dagli altri gruppi finché iniziamo a scorgere la cresta, il bunker e finalmente la vetta. Il gruppo nel frattempo cerca di farsi forza a vicenda (non si lascia indietro nessuno), e compatto riesce a raggiungere la meta. Soddisfatti e contenti, dagli zaini spuntano fuori ogni genere di cibo e bevande: bottiglia di Vov, panini, tè, cioccolata, barrette energetiche ecc. che neanche la borsa di Mary Poppins riuscirebbe a tirare fuori!

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Cambiati e “spellati”, ci rimettiamo in ordine e a gruppi iniziamo la discesa. Data la neve in alcuni punti non proprio facile, Frank e Chiara ci insegnano come riuscire a impostare bene le curve, ci esortano a tenere sempre bene il peso su entrambi gli sci e soprattutto a mantenere il busto in avanti, pena: portare lo zaino dimenticato da uno sbadato, se così possiamo definirlo, su in cima e che il Diretur stava “gioiosamente” indossando lato pancia per riconsegnarlo al rinco…ehm…rimba…va bè, avete capito! Le gambe ora iniziano a farsi sentire e anche il caldo, ma riusciamo comunque a raggiungere l’istituto zootecnico dove ci attendeva la lezione sulla ricerca del travolto con l’artva. Anche in questo caso la professionalità degli istruttori non è mancata, lo stesso Frank, facendo da cavia, si è fatto pungere con la sonda da noi allievi, mettendosi prudentemente una mano a proteggere i “gioielli di famiglia”, per farci capire le sensazioni di colpire un corpo elastico! Abbiamo imparato quale posizione assumere in caso di valanga, come utilizzare l’artva e come effettuare la ricerca.

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Terminata la lezione abbiamo continuato la discesa tornando al punto di partenza. A quel senso di stanchezza misto soddisfazione e gioia per la bella giornata passata, si è aggiunta la voragine piranha degli allievi e degli istruttori che in pochi minuti hanno ingurgitato i gustosi manicaretti sapientemente cucinati dalle reclute (tranne il mio perché me lo sono dimenticato sul tavolo della cucina…abbiate pietà della mia anima) e bevuto alcol a volontà! Detto questo, la gita si è conclusa con la LoBi che alla ricerca di un antro nascosto per espletare i propri bisogni, mostra le terga a tutto il pullman senza accorgersene! Concluderemo con una citazione che secondo noi è molto appropriata e con la speranza che la prossima gita ci riservi tanto sole e neve fresca!

Alcune ore di salita in montagna fanno di un briccone e di un santo due creature quasi uguali. La stanchezza è la via più breve verso l’uguaglianza e la fratellanza – e la libertà viene infine aggiunta dal sonno.
(Friedrich Nietzsche)

Ed ora, memorizzata la citazione, goditi le foto

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