Archivi categoria: corsa in montagna

CORRERE LA MONTAGNA

Negi anni il CAI ha accolto tra le sue attività lo sci-alpinismo, l’arrampicata libera, la mountain-bike anche se sono discipline competitive. La corsa in montagna sta faticando a trovare il suo spazio nonostante alcune sezioni da anni organizzano importanti gare (vicino a noi CAI UGET Valpellice con la “Tre Rifugi”); gli appassionati di questa disciplina o attività sono sempre di più numerosi: a percorrere i sentieri delle nostre montagne oltre ai classici “Trail” o ai “Vertical” si sono aggiunti negli ultimi anni gli spettacolari “Ultra-trail” (Ultra Trail du Mont Blanc, Lavaredo Ultra Trail, Tor Des Geants …)
L’amico ugetino Carlo Degiovanni, ex atleta di ottimo livello e grande organizzatore di gare, ci ha scritto un bell’articolo trattando questo tema …

CORRERE LA MONTAGNA – SOLO SPORT O C’E’ DI PIU’?

No. Non è un errore di sintassi ma il titolo di un convegno che si tenne a Cavour a cura della locale società di Atletica nel 1988. Relatori il Dott. Paolo Lapi, per la parte medico – sanitaria, il compianto Raimondo Balicco per la parte tecnica e l’avvocato Bruno Gozzelino per la parte legale. Erano gli anni nei quali la vecchia, semisconosciuta e cara Marcia Alpina, di derivazione in parte militare, stava prendendo piede consolidando una passione che avrebbe portato decine di migliaia di sportivi a misurarsi con la disciplina. E l’Atletica Cavour, associazione sportiva lungimirante, aveva allestito il convegno per dare solidità al nascente movimento sportivo.
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Val Grande in verticale 2019

Un raduno di arrampicata ed escursionismo per far conoscere i tesori della Val Grande. Dopo il successo delle edizioni 2017 e 2018, per il 2019 il Gruppo Valli di Lanzo in Verticale di cui fa parte la nostra sezione, organizza due giornate caratterizzate da un fitto programma di attività: prove e corsi di arrampicata, raduno boulder, escursioni, gara di corsa e proiezione di film.
Visita il sito per scoprire di più > vallidilanzoinverticale.it Continua la lettura di Val Grande in verticale 2019

TEA NEL DESERTO

Correre la Marathon Des Sables, la dura gara nel deserto di 250 km, è un sogno di molti trail runner. Spesso si pensa, erroneamente, che sia un’impresa per super uomini, per atleti. Tea Geraci ci è riuscita ed è stata Finisher alla sua prima Marathon Des Sables. Si è classificata 2° V3 dietro ad una veterana francese.
La Marathon des Sables è una corsa sulla distanza di 240 km che si svolge interamente nel Sahara marocchino.
La manifestazione dura una settimana, con sei frazioni e un giorno di riposo. I partecipanti percorrono la lunghezza della maratona in completa autosufficienza alimentare; lungo il percorso c’è un ristoro ogni 10 km dove i partecipanti possono ritirare la razione personale di acqua giornaliera (nove litri).

“Ed io che nel deserto non ci volevo andare!
Ogni volta che il mio collega Enrico, viaggiatore e appassionato di Africa mi diceva: “vedrai che un giorno l’altro farai la Marathon des sables” io rispondevo “ma per carità sabbia che ti entra dappertutto, caldo, sete …no no a me piace andare in montagna”.
E poi nel settembre 2017, durante la colazione in hotel a Courmayeur la domenica mattina dopo aver concluso il TOR, un ragazzo, altro finisher e anche finisher MdS, pronuncia le terribili e magiche parole “ma chi finisce il TOR può fare senz’altro anche la MdS !”.
Non lo sapevo ancora ma ero già stata infettata dal virus, o come preferite il tarlo si era accomodato nella mia testolina e aveva cominciato a lavorare.
E cosi dopo aver cominciato a chiedere qualche info di qua e di là ….mi ritrovo già iscritta!
E da quel momento, facevo finta di niente ma avevo solo MdS nella mia mente!
Ho letto tutto quello che era stato pubblicato, libri, interviste e consigli, online e cartacei, nonché visto tutti i video girati dell’organizzazione e dai vari partecipanti.  Ho persino studiato le classifiche per avere un metro di paragone, non certo con i top runner, ma con atlete più o meno al mio livello, perché piu’ si avvicinava la data e più cresceva l’ansia.
Il problema è che era un mondo tutto sconosciuto e come la prepari a Torino una gara nel deserto ???
Infine sono arrivata a lui, il mitico, il Signore del deserto, Marco Olmo e ho partecipato al suo stage un mese prima della gara.
Utilissimo e piacevole, ne é valsa la pena già solo per capire che le scarpe scelte non sarebbero state idonee.
E cosi il 7 aprile alle 8 in quel video dello start, visto e rivisto nei mesi passati, con Patrick sul tetto della jeep e la musica degli acdc, c’ero anch’io !!!”

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